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CIA – DALPALÙ – ROSSATO (FDI) * DDL DIRETTORE ASSISTENZIALE: « PER VALORIZZARE IL CARATTERE INTELLETTUALE DELLE PROFESSIONI SANITARIE NON MEDICHE » (PDF ALLEGATI)

Scritto da
13.34 - giovedì 29 giugno 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Direttore assistenziale, Gruppo consiliare (FdI): “Andiamo avanti per valorizzare il carattere intellettuale delle professioni sanitarie non mediche”. In vista della imminente discussione in aula del Disegno di legge n. 160/XVI presentato dal Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia, a prima firma del Consigliere Claudio Cia, relativo all’Istituzione della figura del Direttore Assistenziale all’interno del Consiglio di Direzione dell’Apss, richiede di effettuare alcune riflessioni.
Partito inizialmente con l’opposizione dell’Apss, la contrarietà dell’Ordine dei Medici e molte perplessità da parte della Giunta, ma forte del sostegno dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Trento, del Sindacato Nursing Up e della maggior parte degli altri Ordini e sigle sindacali afferenti al mondo sanitario, il disegno di legge è riuscito ad uscire dalle secche in cui rischiava di rimanere incagliato, anche grazie ad un ottimo lavoro di trattativa portato avanti di concerto con la Giunta provinciale.

Quando, nello scorso agosto, il Consigliere Cia propose questo Disegno di legge (firmato anche dalle consigliere Alessia Ambrosi e Katia Rossato), evitò di chiedere la sostituzione di una delle figure già presenti all’interno del Consiglio di Direzione dell’Azienda sanitaria ritenendo ciò una forzatura che non sarebbe stata accettata. In seguito ai confronti con la Giunta provinciale, invece, si è finalmente addivenuti ad una soluzione ideale: l’introduzione della figura del Direttore assistenziale attraverso la sostituzione del Direttore per l’integrazione socio-sanitaria. L’aver ottenuto il risultato mediante una sostituzione di una componente già esistente è di particolare importanza, soprattutto se si considera che l’eventuale introduzione di una quinta figura avrebbe comportato un ulteriore esborso per le casse dell’Apss (con un compenso annuo pari all’80% rispetto a quello del Direttore generale, che nel 2022 è stato fissato a € 185.000, con la possibilità di incrementi fino al 20% nel caso in cui vengano raggiunti degli specifici obiettivi).
Oltre a ciò, occorre sottolineare che – per la prima volta – si stabilisce che l’incarico di Direttore assistenziale potrà essere rivestito solamente da una persona in possesso della laurea specialistica o magistrale in una delle professioni non mediche (infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie).

E’ inoltre necessario ribadire come l’introduzione del Direttore assistenziale non comporta l’assunzione di nuove e importanti funzioni in capo ad una sola persona – posto che fino ad oggi il Consiglio di Direzione si è sempre occupato di queste materie – ma contribuisce invece a portare all’interno del Governo dell’Azienda sanitaria una nuova visione/attenzione, anche attraverso la responsabilizzazione degli infermieri e delle professioni sanitarie non mediche. Di conseguenza, quella posta all’attenzione del Consiglio provinciale, è una proposta legislativa in grado di riconoscere e di valorizzare il carattere intellettuale della professione infermieristica, così come delle professioni sanitarie non mediche, ribadendone la multiprofessionalità.

A quanti, svegliatisi tardivamente dal torpore che caratterizza la loro azione amministrativa, oggi si stracciano le vesti (presentando emendamenti e ordini del giorno) per ribadire la necessità d’introdurre la quinta figura all’interno del Consiglio di direzione, ricordiamo che nell’assestamento dello scorso anno il Consigliere Cia presentò un emendamento che agiva proprio in tal senso. In quell’occasione, mentre la Giunta provinciale esprimeva un parere contrario sottolineando la necessità di effettuare opportuni approfondimenti sul tema (cosa che ha portato al successivo deposito di un disegno di legge), i paladini della quinta figura, nel corso della votazione, si astennero, con il risultato che l’emendamento che avrebbe introdotto in legge quanto da loro oggi auspicato venne bocciato.

Risulta evidente, di conseguenza, che – soprattutto da parte di chi ha scelto di presentare una valanga di ordini del giorno (che, è bene ricordarlo, non introducono modifiche alla legge) – non vi sia alcuna volontà di intervenire sull’impianto normativo con realismo, quanto piuttosto di bloccare la legge tramite un ostruzionismo fine a sé stesso legato a motivi irragionevoli di natura non definita. E’ fin troppo chiaro che l’obiettivo è quello d’impedire a Fratelli d’Italia, ma ancor di più al centrodestra unito, di ottenere un risultato finalmente in grado, dopo anni passati a esaltarne le qualità a parole, di valorizzare il ruolo degli infermieri e dei professionisti sanitari non medici. Dispiace soprattutto notare che a condurre la battaglia ostruzionistica siano principalmente due infermieri ed un ex Assessore alla Sanità del Centrosinistra. Ciò a dimostrazione che anche le buone proposte (pur con i loro limiti), non sempre vengono comprese e accolte da chi siede in Consiglio provinciale anche grazie ai voti degli infermieri e dei professionisti sanitari non medici.

 

*
Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia
Cons. Claudio Cia
Cons. Bruna Dalpalù
Cons. Katia Rossato

 

 

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