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CGIL CISL UIL – TRENTINO * STATI GENERALI DEL LAVORO: « URGENTE CONDIVIDERE PRIORITÀ E PRIME MISURE OPERATIVE, CON ESPERTI – DATORI DI LAVORO – PAT »

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16.41 - giovedì 30 settembre 2021

Stati Generali del Lavoro. Per i sindacati si deve riprendere subito il confronto. La Giunta ha congelato gli incontri fino alle fine di ottobre. Cgil Cisl Uil: è urgente condividere priorità e prime misure operative con gli esperti, datori di lavoro e Provincia.

C’è un’ipoteca che pesa sul buon esito degli Stati generali del Lavoro. E’ stato congelato il confronto che da aprile ad adesso ha coinvolto esperti, parti economiche e sociali e rappresentanti istituzionali per elaborare nuovi indirizzi e strategie di politiche del lavoro.

La Provincia ha posticipato a fine ottobre, di un mese, la presentazione delle linee di indirizzo. Una scelta che non piace ai sindacati che lo scorso 23 settembre hanno chiesto con una lettera la possibilità di proseguire gli incontri per preparare il documento finale.

Per Cgil Cisl Uil, bisogna infatti approfittare di queste settimane per un confronto serrato tra tutti gli attori per arrivare da un elenco di priorità condivise da tradurre in azioni concrete nel più breve tempo possibile. “Crediamo che gli Stati Generali debbano essere un percorso partecipato da tutti i portatori di interesse in tutte le sue fasi – dicono i segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -.

E’ insensato mettere in stand by il confronto quando invece è necessario infittire il lavoro per porre le basi di una strategia che sostenga la crescita economica e rafforzi la coesione sociale sul nostro territorio. Ci sono in ballo le importanti risorse del Recovery Fund e del Pnrr”.

Il percorso su cui muoversi, almeno da un punto di vista sindacale, è tracciato: da una parte investire sulla qualificazione del sistema produttivo locale e della domanda di lavoro delle imprese, dall’altra politiche attive del lavoro per migliorare le performance del mercato del lavoro trentino e gestire al meglio le transizioni.
Cgil Cisl Uil credono nella necessità di puntare sulla qualificazione delle imprese con politiche industriali che accrescano la competitività, sostengano l’innovazione e aumentino la produttività.

E allo stesso tempo ritengono centrale riformare le politiche del lavoro, rafforzando il legame tra misure di sostegno al reddito e condizionalità. “Si cade in errore quando si afferma che le misure di condizionalità per i percettori di reddito di cittadinanza dipendono dallo Stato – precisano -. La legge ha attribuito alla Provincia il compito di mettere in campo i servizi per accompagnare i soggetti dentro il mercato del lavoro. La questione è che la Provincia ancora non ha messo in campo questi servizi”.

Ragionamento analogo anche sull’assegno unico provinciale. Cgil Cisl Uil rivendicano l’opportunità di aggiornare e rendere più efficace lo strumento. “Il tema, per quanto ci riguarda, è che le risorse che oggi sono destinate alle famiglie trentine devono rimanere sullo stesso capitolo di spesa. Siamo pronti però a discutere come rimodulare in modo più efficace gli interventi, anche alla luce delle nuove misure statali per le famiglie”.

E di fronte al cambiamento tecnologico che renderà sempre più complicato l’incontro domanda/offerta di lavoro insistono sull’importanza di puntare su monitoraggio dei fabbisogni, formazione, riqualificazione professionale e bilancio di competenze. “Se non vogliamo che l’innovazione si trasformi in una tragedia per molti lavoratori, bisogna aumentare le competenze di chi già è sul mercato del lavoro, ma soprattutto investire, anche su profili alti, per le giovani generazioni”.

In questo quadro appare urgente, almeno ai sindacati, un potenziamento di Agenzia del Lavoro ed in particolare dei centri per l’impiego con un piano straordinario di assunzioni in linea con quanto è programmato a livello nazionale. “Chiediamo quindi che si riprenda subito il confronto per arrivare ad un documento di priorità condiviso da tutti gli attori delle politiche del lavoro. Solo così sarà possibile definire eventualmente anche misure operative da supportare, se necessario, con attività di tipo legislativo attraverso l’ormai prossimo disegno di legge di stabilità”, concludono i tre segretari.

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