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CGIL CISL UIL – TRENTINO * RSA E APSP: « UNA SCELTA SBAGLIATA IL TAGLIO DEGLI INFERMIERI, DALL’ASSESSORE SEGNANA CONVOCAZIONE TARDIVA (IN PIAZZA IL 27 LUGLIO)»

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17.30 - venerdì 22 luglio 2022

Rsa, dopo 4 anni Segnana apre un tavolo. «Taglio degli infermieri in Rsa e Apsp: scelta sbagliata, dall’assessore una convocazione tardiva. In piazza il 27 luglio»

Convocati solo oggi, dopo che la notizia era stata diffusa a mezzo stampa, i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno partecipato alla riunione promossa dall’assessorato provinciale alla salute, con la presenza degli ordini professionali e della consulta della salute. Il tema è la riduzione del parametro infermieri – assistiti nelle case di riposo, che ha visto l’ennesima scelta sbagliata e unilaterale di Provincia e Azienda sanitaria, su richiesta di Upipa e Spes.

Finalmente l’assessora Segnana ha annunciato l’apertura di un tavolo di confronto, i cui lavori inizieranno a fine agosto. «Ne prendiamo atto positivamente – spiegano per la Fp Cgil Luigi Diaspro e Roberta Piersanti, per la Cisl Fp Giuseppe Pallanch e per la Uil Fpl Marcella Tomasi – ma questo tavolo noi lo chiediamo da 4 anni e viene “concesso” solo dopo un provvedimento sbagliato».

I sindacati ribadiscono «La nostra contrarietà – sia al metodo sia al merito – alla scelta di ridurre il numero di infermieri nelle Apsp e Rsa. Una scelta errata, che riduce la qualità del servizio agli utenti aggravando il carico di lavoro dei professionisti. Mercoledì 27 luglio saremo in piazza, per una grande manifestazione di protesta che vuole sottolineare gli errori nella gestione complessiva della salute pubblica in Trentino. Continua inoltre a essere criticabile se non addirittura irrisorio il comportamento di Provincia e Azienda sanitaria, che convocano i rappresentanti dei lavoratori solo dopo che le decisioni sono state prese».

Concentrandosi sulla circolare: «Essa non può – spiegano i sindacalisti – sostituirsi a una direttiva. E su questo la controparte ha detto che la circolare ha valenza temporanea. Abbiamo dunque chiesto quando “scadrà” ma la risposta è assurda: durerà, ci dicono, fino al termine dell’emergenza, intesa non come emergenza legata al Covid bensì legata alla stessa carenza di personale. Dunque si intravede l’intento di farla durare potenzialmente per sempre».

Pur apprezzando l’apertura del tavolo, dunque, i sindacati concludono: «Non è sufficiente: servono interventi di ampio respiro. È vero che mancano infermieri e, per il medio periodo, serve ridiscutere il meccanismo del numero chiuso ai canali di formazione; nel breve bisogna rendere attrattive le professioni sanitarie e nell’immediato bisogna dare risposte a chi, nonostante tutto, garantisce assistenza e cure ai nostri anziani».

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