In riferimento alla replica redatta dall’ABI alla nostra nota pubblicata quest’oggi, segnaliamo come l’Associazione Bancaria faccia riferimento ad un tasso di variazione (+1,2%) che, in realtà, è calcolato sulla media delle variazioni degli ultimi 12 mesi (come indicato dalla Banca d’Italia nella nota metodologica alla pubblicazione Moneta e Banche).
Si tratta quindi di variazioni su consistenze che, pur pulite da cartolarizzazioni e crediti ceduti, non colgono la dinamica congiunturale degli impieghi alle imprese che scendono invece di mese in mese.
Se l’ABI ritiene che i nostri dati non siano corretti, riporti in termini assoluti e mese per mese l’andamento di queste grandezze “corrette” in modo da verificare la tendenza degli ultimi mesi; una tendenza che sembra invece confermare come, nonostante la spinta creditizia generata dalle garanzie pubbliche, gli impieghi alle imprese in realtà stiano flettendo, così come riportato nella nostra news odierna.
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Paolo Zabeo e Daniele Nicolai
Ufficio studi CGIA