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” CENTRO STUDI ESERCITO ” DOTAZIONI MILITARI: « ALLARME FORZE TERRESTRI, IL DOMANI È GIÀ QUI E VI È URGENZA DI AMMODERNAMENTO »

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11.17 - martedì 12 luglio 2022

Lo scorso 5 luglio il Centro Studi Esercito (CSE – centro di pensiero indipendente) ha lanciato un allarme con il convegno “Forze Terrestri: il domani è già qui. L’URGENZA dell’ammodernamento”.
Sono intervenuti – in presenza o in collegamento – rappresentanti del mondo Politico come il sottosegretario alla Difesa on. Giorgio Mulè, la presidente della commissione difesa del Senato sen. Roberta Pinotti, il vicepresidente del Parlamento Europeo on. Fabio Massimo Castaldo, ed i membri della commissione difesa della Camera on. Roberto Paolo Ferrari, on. Alberto Pagani ed on. Maria Tripodi, Industriale come il presidente dell’AIAD (Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza) on. Guido Crosetto, dott. Luciano Carta, (presidente di Leonardo S.p.a.), il dott. Franco Donfrancesco (development director MBDA Italia S.p.a.), l’ing Claudio Catalano (amministratore delegato di IVECO IDV – Iveco Defence Vehicles SpA.) ed Accademico come il prof. Maurizio Talamo (professore ordinario di “sicurezza informatica” presso l’Università di Roma “Tor Vergata”) assieme alle autorità di vertice della Difesa a partire dal capo di stato maggiore della Difesa amm. Giuseppe Cavo Dragone, il capo di stato maggiore dell’Esercito generale Pietro Serino ed il generale di brigata Paolo Sandri (capo ufficio innovazione dello stato maggiore Esercito).

L’on. Gianluca Rizzo (presidente della commissione difesa della Camera), assente, ha inviato un messaggio testuale di saluto. Il confronto è stato moderato da Alfredo Macchi giornalista e inviato Mediaset.
FFAA non all’altezza delle sfide; età media eccessiva del personale (40 anni) e dei mezzi (43 anni); superamento di “steccati ideologici”; necessità di “rinnovarsi”, non solo “mantenere”; poligoni “per addestrarsi e sparare”; spesa pro capite italiana per la Difesa tra i Paesi Nato e UE: ultimo e penultimo posto; carenza assoluta di scorte, ricambi e munizionamento (!!!); Big Data, IA, Guerra dell’Informazione; “salute delle FFAA → Salute del Paese”, come dimostrato durante la Pandemia; confusione nel considerare il mercato della Difesa come un supermercato; “software” alla base della tecnologia militare; enorme mole di informazioni disponibile da vagliare ed elaborare; “guida predittiva” missilistica; sfida ipersonica; IA indispensabile per capacità intercettazione; Sistemi antidrone; Difesa Europea; errore in passato considerare la Difesa un tema scomodo; 100 mld € della Germania, capacità nucleari della Francia; limite allo sviluppo economico e sociale senza Sicurezza; Summit NATO a Madrid, Bussola Strategica UE, nuovo concetto strategico della NATO; adesione di Svezia e Norvegia alla NATO; programmazione progressiva e costante investimenti nella Difesa; piattaforme ruotate e cingolate, aggiornamenti e nuove prospettive; capacità nazionale ed europea dell’industria; mezzi unmanned; guerra in Ucraina e importanza della deterrenza della Difesa grazie alla mobilitazione di riserve; adeguamento dei Sistemi, urgenza di un partner industriale di riferimento maggiore nel settore delle forze terrestri; la proiezione delle forze… sono solo alcuni dei punti toccati durante la tavola rotonda.

Il video integrale dell’evento è disponibile al link: https://www.youtube.com/watch?v=-azUUdZGYvA

 

Gli interventi sono consultabili secondo il seguente ordine:
generale Farina (03’10” – 20’25” – 1h51’30”)
sottosegretario Mulè (08’10”)
on. Pagani (26’45”)
on. Tripodi (32’10”)
prof. Talamo (38’10”)
dott. Donfrancesco (45’20”)
gen. Sandri (51’30”)
on. Castaldo (1h05’00”)
sen. Pinotti (1h16’00”)
dott. Carta (1h26’17”)
amm. Cavo Dragone (1h39’30”)
on. Paolo Ferrari (1h57’31”)
ing. Catalano (2h04’15”)
on. Crosetto (2h15’36”)
gen. Serino (2h25’20”)

Non sono mancate domande dal pubblico presente in sala.

Come dichiarato dal presidente del Centro Studi Esercito: “La componente terrestre nazionale, di fronte alle nuove sfide e minacce, ha bisogno di accelerare e potenziare il processo di ammodernamento in tutte le sue componenti. Con la guerra in Europa non si può più chiedere all’Esercito di essere pronto senza mezzi e materiali adeguati per quantità e livello tecnologico.”

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