(Fonte: Maurizio Fugatti) – La Giunta provinciale, con deliberazione n.567 dd 07.03.2008, ammetteva a finanziamento alcuni progetti pervenuti nell’anno 2007 relativi alla realizzazione di centri che favoriscano l’aggregazione dei giovani. Tra questi figurava come richiedente anche il Comune di Pieve di Bono con una spesa di progetto pari a 2.998.000 Euro (di cui ammissibile 2.014.400 Euro) con un contributo provinciale pari al 70% ovvero a 1.408.680 Euro.
In seguito ad una variante integrativa del progetto proposta dal Comune di Pieve di Bono, con delibera n.870 dd 06.05.2011, la Giunta provinciale assegnava allo stesso ulteriori 666.190 Euro a fronte di una spesa ammessa di 905.285 Euro.
La spesa quindi per la realizzazione della struttura nell’area dell’ex scuola materna sarebbe stata così suddivisa: 2 mln di Euro circa dalla Pat, 300.000 Euro dal Bim e la parte restante al Comune.
Con verbale dd 13.09.2011, venivano riportati i contenuti dell’incontro avvenuto tra l’amministrazione comunale, il rappresentante del Comune Capofila del Piano Giovani Valle del Chiese, i referenti comunali e i membri del Piano Giovani, i progettisti e i rappresentanti della Comunità Murialdo ovvero la presentazione da parte dell’architetto M.B. della progettazione del nuovo centro di aggregazione giovanile.
In questa sede, si sarebbe prevista l’ultimazione dei lavori in circa tre anni (quindi 2014-2015), auspicando nell’individuazione di una modalità di gestione idonea e sostenibile (cosa che dovrebbe avvenire, a nostro parere, a monte del progetto e non a lavori terminati).
Nel corso della seduta di martedì 27.11.2012, il Consiglio comunale di Pieve di Bono approvava il progetto di realizzazione della struttura. La progettazione esecutiva e la gara d’appalto pare avrebbero dovuto tenersi nel mese di agosto 2013 mentre in realtà soltanto nel 2015 l’Agenzia per gli Appalti e Contratti ha pubblicato sul sito istituzionale l’avviso di gara d’appalto fissando come termine ultimo delle offerte il 16.11.2015.
Oggi sull’area dell’ex scuola materna non vi sarebbe traccia alcuna della struttura, né tanto meno di mezzi in funzione; del centro di aggregazione giovanile ci sarebbe solamente il progetto!
Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere:
-Per quale motivo il Comune di Pieve di Bono ha apportato al progetto una variante integrativa;
-Quanto ad oggi è stato investito per la progettazione della struttura e altre pratiche legate alla stessa;
-Con quale metodo e in riferimento a quale normativa è stato affidato a suo tempo l’incarico di progettazione;
-Se l’amministrazione comunale abbia coinvolti più studi tecnici nella progettazione della struttura oppure abbia affidato l’incarico direttamente ad un soggetto;
-Nel caso in cui il progetto fosse stato affidamento direttamente ad uno studio tecnico, quali le ragioni di tale scelta;
-Considerato il tempo trascorso e che ad oggi i lavori non sarebbero ancora iniziati, se il Comune di Pieve di Bono-Prezzo sia tenuto oggi a bandire una gara o altra procedura per l’assegnazione degli incarichi di direzione lavori e coordinatore per la sicurezza in fase esecutiva dei lavori;
-Secondo quali criteri, durante l’incontro avvenuto in data pare 13.09.2011, si sarebbe individuata la fine dei lavori in tre anni;
-Se le modalità di gestione di una struttura debbano individuarsi prima o comunque durante la sua progettazione così da non realizzare l’ennesima cattedrale nel deserto e dover affrontare costi che potrebbero gravare sul bilancio comunale;
-A chi verranno imputate le future spese di gestione dell’opera;
-Quale l’esito della gara d’appalto il cui avviso sarebbe stato pubblicato sul sito dell’Apac nel 2015;
Perché ad oggi tutto sarebbe fermo.
A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.
In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:
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