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CENTRO EUROPEO CONSUMATORI ITALIA – BOLZANO * INFLUENCER MARKETING: « CHI PROMUOVE UN’AZIENDA LO DEVE FARE IN MODO CHIARO, CON L’HASHTAG DI RIFERIMENTO »

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09.31 - giovedì 9 febbraio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Influencer Marketing: di cosa si tratta e quali sono i rischi da tenere a mente. Influencer marketing, ne sentiamo parlare ogni giorno soprattutto sui social ma di cosa si tratta? E come ci si può districare e riconoscere i consigli di influencer seri e meno seri? Scopriamolo insieme.

Influencer marketing, cosa vuol dire? L’influencer marketing è la capacità, da parte di alcuni utenti, di ‘influenzare’ le scelte di un gruppo di acquirenti, è un fenomeno molto sviluppato in particolar modo sui social. La crescita di piattaforme come Youtube, Instagram, i podcast e i blog permettono infatti una visibilità impensabile fino a qualche anno fa.

Perché le aziende usano gli influencer per espandere il proprio pubblico? L’influencer marketing è sempre più diffuso e non solo le grandi aziende ne fanno uso: da quando esiste il concetto di micro e nano influencer perfino il fruttivendolo sotto casa può decidere di adottare questo sistema di marketing. Infatti, anche nei casi in cui il bacino di utenti a cui ci si rivolge potrebbe anche essere limitato ad un gruppo ben specifico, l’efficacia può essere spesso notevole. Il risultato è che tutti siamo potenzialmente raggiunti ed influenzati da questo tipo di strategia di marketing quando scegliamo cosa acquistare.

Ma Perché l’influencer marketing ha tanto successo? Il consumatore medio decide come spendere i suoi soldi in base a vari fattori, uno dei principali però rimane sempre la cosiddetta “riprova sociale”. La riprova sociale è un meccanismo psicologico, funzionale a rassicurare gli utenti riguardo le proprie decisioni di acquisto, facendo leva sul fatto che già altre persone hanno acquistato quei determinati prodotti o servizi in passato. Èd è proprio sulla base di questo meccanismo che si inserisce l’influencer: dando la sua opinione infatti è in grado di convincere un pubblico, non sempre vastissimo, ma molto coinvolto e che si impersona molto con l’influencer in questione.
Il risultato è che, secondo le statistiche, un Italiano su tre compra prodotti o servizi, promossi da un influencer.

I rischi per chi acquista. Per il consumatore quindi, affidarsi senza pensare ad ogni influencer che segue, senza la consapevolezza del meccanismo psicologico sfruttato, può risultare rischioso. Accanto a influencer professionisti seri, ci si può infatti imbattere in altri poco professionali o poco attenti all’etica con la quale promuovono prodotti. Inoltre, come tutti, gli influencer possono anche sbagliare e fare promozioni per aziende poco oneste.

Si da il caso infatti che il mondo dell’influencer marketing sia ancora poco regolato e lasci spazio anche a chi questa professione la svolge seguendo l’unico scopo di generare profitto senza veramente interessarsi a chi o cosa stia promuovendo.

Chi svolge la professione di influencer in maniera professionale, dovrebbe interessarsi a tutti i dettagli dell’azienda che promuove e dichiarare pubblicamente ed in maniera chiara di stare promuovendo un prodotto o un servizio; chi invece lo fa per profitto e senza un etica si limita a trarre le sue conclusioni in base all’offerta economica proveniente dall’azienda che lo ingaggia e, spesso, potrebbe promuovere prodotti e servizi in maniera subdola o comunque poco trasparente.

Di chi fidarsi nel mondo dell’influencer marketing? Regole precise purtroppo ancora non ce ne sono e l’influencer marketing può essere una giungla sia per il consumatore che per l’azienda che decide di adottare questa modalità di promozione. È quindi necessario e utile assicurarsi che chi sta promuovendo un’azienda lo faccia in modo chiaro e trasparente, ad esempio usando hashtag e parole che evidenzino quando si tratti di un contenuto promozionale, differenziandolo in maniera chiara ed evidente dagli altri contenuti creati dall’influencer. Chi fa influencer marketing in modo professionale avrà dunque cura di mettere in evidenza la sua collaborazione, inserendo hashtag e diciture particolari in descrizione, come ad esempio: #advertising #pubblicità #adv #sponsorizzato #sponsored #prodottofornitoda #inserzioneapagamento.

“Il consumatore inoltre deve sempre ricordarsi ed essere consapevole di trovarsi di fronte ad un contenuto sponsorizzato”, ricorda Stefano Albertini, coordinatore dell’ufficio di Bolzano del Centro Europeo Consumatori Italia e che, dunque “i consigli ricevuti, che possono anche essere validi, seguono comunque logiche promozionali”.

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