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CASSE RURALI TRENTINE: CASSA CENTRALE, NEL GRUPPO ANCHE “CASSA PADANA”

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16.29 - giovedì 4 maggio 2017

(Fonte: Ufficio stampa Cassa centrale Banca) – Cassa Padana sceglie Cassa Centrale Banca. L’istituto di Leno (Bs) si conferma ai primi posti per solidità sia fra le Bcc che rispetto al sistema bancario in generale.

Il Consiglio di Amministrazione di Cassa Padana ha deliberato all’unanimità di proporre alla prossima assemblea dei soci – prevista per domenica 28 maggio – l’adesione al costituendo gruppo bancario cooperativo promosso dalla Cassa Centrale Banca.

Sebbene il bilancio 2016 rilevi una perdita che deriva dalla messa in atto di una politica particolarmente rigorosa di valutazione e presidio dei rischi, Cassa Padana si conferma una realtà patrimonialmente molto solidità. Al netto della perdita di bilancio infatti, il patrimonio ammonta a 200 milioni di Euro. Il Cet 1 ratio individuale è pari al 19,53%, -come gruppo si attesta al 18,34%-, rispetto ad un Cet medio delle banche italiane al 30/06/2016 pari a 12,4%. Numeri che pongono la Cassa Padana ai vertici del sistema bancario italiano.

Il forte radicamento al territorio e il servizio alle comunità di riferimento sono testimoniati da una capillare rete di sportelli – 65 – e da una particolare attenzione a sostenere le esigenze delle famiglie e del tessuto imprenditoriale locali. Gli impieghi superano il miliardo di Euro, la raccolta complessiva i 2,2 miliardi di Euro.

 

 

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La scelta di Cassa Centrale Banca e il percorso fatto in questi mesi.

Cassa Padana, a seguito dell’orientamento espresso dai soci lo scorso 29 maggio 2016, ha presentato a Banca d’Italia istanza per ottenere la cosiddetta “way out” e mantenere l’autonomia, attraverso la costituzione di una Banca Spa, controllata dalla cooperativa scorporante.

La presentazione dell’istanza di way out non ha impedito alla Cassa di valutare comunque anche tutte le altre opzioni possibili. Cassa Padana, di fronte a una scelta epocale, ha sentito la responsabilità di dare ai soci una possibilità effettiva di scelta e con il migliore livello di definizione.

Oltre al profondo cambiamento dello scenario di fondo e delle prospettive per il settore del credito, nell’ultimo anno, è intervenuto un fatto innovativo ed importante nell’ambito della riforma del credito cooperativo: la definizione e la presentazione del progetto di costituzione del Gruppo Bancario Cooperativo facente capo a Cassa Centrale Banca.

Un progetto che è determinato a realizzare un Gruppo Bancario Cooperativo forte, efficiente, moderno e a forte impronta cooperativa; un progetto che da un lato si faccia interprete in modo innovativo del cambiamento, dall’altro sostenga e rinforzi Cassa Padana nel suo ruolo di motore e regista nelle comunità locali per promuovere bene comune, coesione sociale, crescita sostenibile, attraverso progettualità efficaci, condivise, sostenibili e che rispondono a bisogni reali. Un progetto che per la sua valenza e carica innovativa ha raccolto un significativo riscontro all’interno del credito cooperativo nazionale. Ad oggi più di 100 Cet hanno formalmente espresso la volontà di aderirvi.

Per il presidente Vittorio Biemmi “se l’assemblea del prossimo maggio confermerà l’indicazione, Cassa Padana porterà al nuovo gruppo bancario cooperativo con a capo Cassa Centrale il peso

di una storia dove la cooperazione è stata vissuta nei territori in modo serio, originale e concreto nella risposta a tutto tondo ai bisogni della comunità. Cassa Padana si impegnerà perché queste sue caratteristiche vengano preservate e soprattutto perché l’intero gruppo bancario cooperativo assuma sempre di più questi tratti e valenze identitarie di fondo, a nostro avviso centrali non solo dal punto di vista dei valori, ma anche da quello imprenditoriale, per la capacità di stare sul mercato e costruire un’offerta realmente distintiva rispetto agli altri”.

“Il Consiglio di Amministrazione – continua il presidente Biemmi- sentiva la forte responsabilità di dover arrivare a sintesi e fare una proposta all’assemblea dei soci che tenesse conto di opportunità, vincoli, prospettive future, ma anche del percorso di mobilitazione avvenuto in questi due anni a difesa del proprio modello di banca a sostegno delle comunità locali”.

“La decisione di Cassa Padana di aderire al nostro progetto – sottolinea Giorgio Fracalossi Presidente di Cassa Centrale Banca – rappresenta un’ulteriore testimonianza della validità delle linee di fondo del nostro progetto. Rafforza inoltre la presenza del Gruppo in Lombardia, aggiungendosi alle adesioni già formalizzate della Bcc di Brescia, della Banca del Territorio Lombardo, della Bcc di Barlassina e della Cassa Rurale di Borgo San Giacomo. Riteniamo che il Gruppo avrà i numeri e la forza per rappresentare un polo di riferimento per il tessuto imprenditoriale lombardo e per rispondere efficientemente alle esigenze della clientela e dei territori”.

 

 

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Il bilancio 2016

La perdita (44,9 milioni di euro) deriva principalmente dalla necessità di adeguare il livello degli accantonamenti prudenziali sui crediti problematici a quanto indicato dalle autorità di vigilanza dopo l’ispezione conclusasi lo scorso aprile. La Cassa, al netto della perdita di esercizio, si conferma comunque ai vertici per solidità patrimoniale del sistema bancario a livello nazionale.

“Da diversi mesi – spiega il direttore generale Andrea Lusenti – Cassa Padana ha avviato una revisione organizzativa interna che ha l’obiettivo di recuperare efficienza e marginalità della gestione caratteristica, per essere in grado di rispondere sempre di più e meglio alle esigenze del territori. E’ un percorso che darà frutti compiuti nell’arco temporale di due o tre anni”.

Cassa Padana nel suo percorso di sviluppo ha accantonato risorse finanziarie di tutto rispetto che le consentiranno di affrontare con serenità questa delicata fase di transizione, confermando nel contempo le proprie caratteristiche distintive: forte spinta progettuale, concretezza, efficienza e particolare attenzione ai territori ed alle comunità di riferimento.

 

 

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Gli obiettivi per il 2017

Due sono gli obiettivi principali che Cassa Padana si pone per il 2017:

ripartire con il “motore” della gestione caratteristica, aumentando da un lato il volume degli impieghi e dei servizi e dall’altro continuando nella azione di efficientamento e riduzione dei costi;

continuare l’azione sui territori di risposta ai bisogni, generando soluzioni imprenditoriali sostenibili, come ad esempio la comunità residenziale per anziani di Leno di prossima apertura, frutto di una collaborazione con l’amministrazione comunale e la cooperativa sociale il Gabbiano.

 

 

 

 

 

In allegato il comunicato stampa:

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Foto: da comunicato stampa

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