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CAL – CONSIGLIO AUTONOMIE LOCALI / TRENTINO: « INCONTRO DEL PRESIDENTE GIANMOENA CON L’EX QUESTORE FRANCINI, AL VIA IL PROGETTO LEGALITÀ CON GLI ENTI LOCALI »

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20.42 - mercoledì 29 marzo 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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L’ex Questore, Alberto Francini, incontra il Consiglio delle autonomie locali. Parte il progetto di legalità che coinvolge gli Enti locali. Conoscere e contrastare le modalità di infiltrazione criminale ordinaria e di stampo mafioso.

Un incontro di confronto e approfondimento con lo scopo di sensibilizzare sulle modalità di infiltrazione criminale ordinaria e di stampo mafioso. È quello organizzato oggi, al Consiglio delle autonomie locali, che ha visto l’intervento del dott. Alberto Francini, già Questore presso la Questura di Trento e attualmente Commissario nel Comune di Lona Lases.

In apertura dell’incontro il Presidente del Cal, Paride Gianmoena, ha voluto sottolineare come il tema sia estremamente delicato e complesso. Ha ringraziato il dottor Francini della sua disponibilità, peraltro dimostrata a suo tempo anche nel ruolo di Questore con un incontro con i sindaci. C’è ancora molto da fare, ha detto Gianmoena, e siamo qui per questo, collaborando per il bene del territorio con la Provincia, la Camera di Commercio, disponendo dell’esperienza e della disponibilità del dottor Francini.

Il dottor Francini ha illustrato il “progetto sicurezza” di cui sarà promotore, e che partirà la prossima settimana con una serie di incontri con le Comunità di valle, dove confrontarsi con il maggior numero di Sindaci sul tema della legalità. Incontri a cui faranno seguito ulteriori momenti di approfondimento con le categorie economiche. Quindi grande importanza avranno le relazioni con i cittadini nell’ottica di rivitalizzare azioni virtuose in collaborazione con le forze dell’ordine, prevedendo una formazione specifica per la polizia sussidiaria. Prevista anche una mail, dove segnalare, anche in forma anonima, presunte azioni illecite che saranno attentamente verificate.

Il Dottor Francini ha ringraziato di questa opportunità il Consiglio delle autonomie locali, la Provincia e la Camera di Commercio. Ha insistito soprattutto sulla necessità di lavorare per sensibilizzare la cultura della legalità, che si fonda sulla pacifica convivenza. La criminalità, ha detto, trova terreno fertile dove non c’è cultura. Il progetto poggia in buona parte sul ruolo e l’impegno dei sindaci, definiti “sentinelle del territorio”.

Nel percorso del progetto, notevole importanza avrà l’analisi di tutte le informazioni che la Camera di commercio mette a disposizione. A tale proposito il Segretario generale della Camera, Alberto Olivo, ha rimarcato come i dati, di quella che ha definito l’anagrafe delle imprese in Trentino, siano un patrimonio eccezionale per verificare eventuali anomalie che possono ricondurre ad azioni criminose. Il denaro dubbio, ha detto, mette in crisi il mercato vanificando la reale competitività delle imprese sane.

Un’altra area del progetto, ha aggiunto il dottor Francini, riguarda la polizia di prossimità. Un’azione che coinvolgerà direttamente i cittadini nell‘attività di osservazione del territorio. Intanto la prossima settimana si parte convinti che questa è la strada giusta.

All’incontro ha partecipato anche il dott. Paolo Nicoletti, Direttore generale della Provincia di Trento, che ha inquadrato il tema, evidenziando le tappe di un percorso sulla sicurezza che ha portato ad ampliare il Protocollo d’intesa sulla sicurezza della Provincia di Trento.

Il progetto, ha ricordato, rientra nell’Accordo di programma per la durata della XVI legislatura provinciale tra la P.A.T. e la CCIAA, che prevedeva messa la disposizione da parte della CCIAA del supporto di una professionalità specificamente qualificata per approfondire temi di grande attualità come quello trattato oggi.

In merito, lo scorso dicembre è stato siglato il Protocollo d’intesa per la sicurezza della Provincia di Trento. Il documento, sottoscritto dal Commissario del Governo, Gianfranco Bernabei, dal Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e dal Presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena, ha lo scopo di valorizzare la capacità di fare rete fra le istituzioni, contribuendo a innalzare le misure di sicurezza contro la penetrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico-sociale del Trentino.

 

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Salvaguardia delle risorse idriche potabili – Parere rinviato.

La salvaguardia delle risorse idriche locali è stato il primo punto all’esame oggi del Consiglio delle autonomie locali. In discussione, infatti, la proposta di deliberazione della Giunta provinciale concernente ‘disposizioni per l’applicazione della disciplina finalizzato alla tutela delle aree di salvaguardia delle risorse idriche potabili individuate nella Carta delle risorse idriche (CRI)’. L’obiettivo del provvedimento ha specificato aprendo i lavori il Presidente, Paride Gianmoena, è quello di assicurare una adeguata tutela alle aree circostanti ai pozzi ed alle sorgenti. Ai lavori era presente anche l’Assessore provinciale all’ambiente Mario Tonina con la sua struttura provinciale. L’Assessore competente del Cal, Claudio Soini, ha precisato come sia innegabile e prioritaria la tutela del patrimonio idrico, ma ha chiesto delucidazioni sulla gestione e sulla definizione tecnica dei cosiddetti “pozzi perdenti”, il cui impiego risulterebbe vietato nelle zone di rispetto, e sulle corrette modalità di gestione dell’acqua piovana in tali aree. Sulla definizione di pozzo perdente è intervenuto anche il Sindaco di Pinzolo, Michele Cereghini,riferendosi ai bacini di accumulo per gli impianti di innevamento che risultano strategici per il turismo e in casi di penuria d’acqua potabile. Un’osservazione che la Provincia ha raccolto assicurando che in breve tempo sarà elaborata una definizione più puntuale di quali manufatti siano effettivamente vietati nelle zone in oggetto. Il Sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer, si è concentrato sulla gestione del pregresso, e su come poter intervenire in futuro, per garantire la corretta regimazione delle acque meteoriche nelle zone di rispetto, rispettando le norme. Il Sindaco di Mezzolombardo, Christian Girardi, ha chiesto chiarimenti su direttive che appaiono in contraddizione rispetto a indicazioni di soli pochi mesi fa. Ha portato ad esempio la sua realtà, con condomini che insistono su aree di tutela e di come modifiche, con ulteriori scarichi, possano mettere in crisi la rete di condotte sotterranee che risulta sottodimensionata e di come il problema poteva risolversi con vasche a tenuta. IlSindaco di Mezzana, Giacomo Redolfi, è intervenuto evidenziando come ci sia la necessità di un approfondimento che riguardi in particolare la gestione dell’acqua e delle sorgenti utilizzate per l’innevamento artificiale delle piste da sci. Dalla Provincia è arrivata la disponibilità ad approfondire le osservazioni formulate dai sindaci, specificando che la delibera va vista, anche, come un invito ad alzare il livello di attenzione nei confronti della risorsa acqua. Girardi ha, quindi, chiesto il rinvio del parere per un approfondimento della materia.

L’assessore Tonina ha risposto che non c’è nessun problema ad approfondire l’argomento, grazie anche ai suggerimenti arrivati oggi dai Sindaci in aula. Di conseguenza, il parere è stato rinviato.

La delibera. La carta delle risorse idriche, approvata con deliberazione della Giunta provinciale n. 2248 del 5 settembre 2008, individua una specifica cartografia dei pozzi, delle sorgenti selezionate e delle risorse idriche da acque superficiali, individuando – in relazione alla vulnerabilità delle risorse idriche destinate al consumo umano ed ai fattori di potenziale inquinamento o alterazione della circolazione idrica sotterranea – le seguenti aree di salvaguardia: a) zone di tutela assoluta; b) zone di rispetto idrogeologico; c) zone di protezione.

Le previsioni contenute nella Carta delle risorse idriche sostituiscono ogni corrispondente disposizione tecnica, cartografica e normativa contenuta in tutti gli strumenti urbanistici vigenti.
Le principali materie interessate dalla disciplina dell’art. 94 citato, riguardano, la sicurezza, la tutela ambientale, l’agricoltura, l’urbanistica, i lavori pubblici e la gestione del demanio e del patrimonio provinciale, le infrastrutture e le reti di fornitura dei servizi. Le funzioni, per cui le strutture provinciali e comunali sono chiamate a tenere conto della disciplina di tutela delle aree di salvaguardia delle risorse idropotabili sono quelle della pianificazione/programmazione, autorizzazione e realizzazione di opere pubbliche.

Con la proposta di delibera si intende:
1. rendere più accessibile la Carta delle Risorse Idriche (CRI), oggi disponibile sul sito del Servizio Geologico, disponendo la sua pubblicazione nel Web Gis Trasversale (WGT) sotto i temi “Urbanistica” e “Geologia” per omogeneità nei confronti di tutte le altre informazioni geo cartografiche della Provincia;
2. aggiungere alla lista delle attività vietate nelle aree di rispetto idrogeologico riportate nelle nda della CRI i pozzi perdenti;
e precisare che:
3. per il settore agricoltura, tutte le attività elencate nella norma nazionale, qualora interessino attività da pianificare, da eseguire nell’ambito di lavori pubblici o richiedano un titolo abilitativo, devono essere corredate da un’attestazione di interferenza o di non interferenza con le aree di salvaguardia delle risorse idriche idropotabili (aree tutela assoluta, rispetto idrogeologico e protezione);
4. devono essere aggiornati i modelli di domanda di rilascio di provvedimenti autoritativi da parte delle strutture competenti;
5. per quanto riguarda le aree di rispetto idrogeologico, tutti gli interventi – ad eccezione degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, che interessano l’esecuzione di lavori pubblici, interferenti con le aree di rispetto idrogeologico, devono essere corredati da unarelazione idrogeologicaa firma di un geologo abilitato, volta a definire le caratteristiche della circolazione idrica sotterranea e/o a garantirne la tutela, indicando le modalità di realizzazione dell’intervento al fine della salvaguardia delle acque potabili;

6. le aree di protezione idrogeologica possano essere disciplinate dagli strumenti di pianificazione territoriale locale (PRG e PTC) fermo restando che la dispersione degli scarichi in suolo – ad eccezione delle acque bianche non inquinate – lo stoccaggio di rifiuti, reflui e sostanze chimiche pericolose e la realizzazione di depositi di combustibili liquidi sono subordinati alle prescrizioni contenute in una relazione idrogeologica a firma di un geologo abilitato da allegarsi al progetto;

7. per quanto riguarda l’edilizia libera di cui all’art. 78 della l.p. 15/2015 (legge urbanistica) in caso di interferenza con le aree di salvaguardia dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti necessari previsti dalle norme igienico-sanitarie volte ad evitare l’alterazione delle risorse idriche; 8. l’approvazione delle disposizioni per l’attuazione dell’art. 94 del codice ambiente è demandata a uno specifico provvedimento di competenza del settore “agricoltura”;

9. ulteriori provvedimenti daranno attuazione al medesimo art. 94 per quanto riguarda le aree di ricarica, emergenze naturali ed artificiali della falda e zone di riserva, e l’emanazione di linee guida per la delimitazione di nuove aree di rispetto e protezione o la modifica di quelle esistenti;

10. in tutti i casi in cui sono interessate le aree di salvaguardia delle risorse idriche idropotabili venga data comunicazione al gestore della risorsa idrica interessata, da parte del destinatario dei provvedimenti autorizzativi.

 

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Disciplina delle pratiche agronomiche nelle zone di rispetto idrogeologico – parere rinviato.

Il secondo provvedimento esaminato dal Cal ha avuto ad oggetto sempre il tema della tutela delle risorse idriche, ma con specifico riferimento all’esercizio delle pratiche agronomiche nelle zone di rispetto idrogeologico.

L’art. 94 del d.lgs. n. 152/2006 (T.U. ambiente) vieta, tra l’altro, nelle zone di rispetto, lo spandimento di concimi chimici, fertilizzanti o fitofarmaci, salvo che l’impiego sia effettuato sulla base di uno specifico piano di utilizzazione.

Le zone di tutela assoluta e le zone di rispetto sono individuate dalla Carta delle risorse idriche. Ad oggi, la Carta delle risorse idriche non definiscono le tecniche agronomiche ammesse, come invece risulterebbe consentito dall’art. 94 del T.U. ambiente.

Questo provvedimento va, ora, ad individuare le regole ed i limiti, entro cui permettere l’utilizzo controllato di alcuni fitofarmaci, fertilizzanti e concimi, nella coltivazione dei fondi in zona di rispetto, sulla base di una valutazione di compatibilità di tali pratiche con la salvaguardia delle fonti e delle sorgenti.

In discussione, il Vicepresidente del Cal, Michele Cereghini, in relazione alle attività zootecniche di alpeggio, ha sottolineato la necessità di definire esattamente la definizione e la gestione dei fertilizzanti naturali (liquami e letame). La struttura provinciale ha chiarito che in merito esiste già un Piano specifico per la gestione delle zone vulnerabili che definisce nel dettaglio l’intera materia, considerando che il patrimonio zootecnico e ambientale costituisce un patrimonio strategico per il Trentino e che necessita di un’adeguata sensibilità.

In considerazione della stretta connessione di questo provvedimento, con quello precedentemente esaminato e sospeso, anche l’espressione del parere di competenza del CAL su questo atto è stato rinviato, fino alla conclusione degli approfondimenti richiesti.

 

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Disciplina di attuazione dell’assegno unico provinciale – Parere favorevole.

Il Consiglio delle autonomie locali ha esaminato e votato favorevolmente la proposta di deliberazione della Giunta provinciale che prevede l’approvazione della disciplina di attuazione dell’assegno unico provinciale per il periodo 1° luglio 2022 – 30 giugno 2023, e la delibera sull’approvazione della disciplina di attuazione dell’assegno unico provinciale per il periodo 1° luglio 2023 – 30 giugno 2024.

A illustrare la delibera è stato l’Assessore competente del Cal e Presidente della Comunità della Vallagarina, Stefano Bisoffi.
La prima delibera esaminata introduce modificazioni alla disciplina attuativa dell’AUP per il periodo in corso (1.7.22-30.6.23), al fine di prevedere, per le mensilità da gennaio a giugno, un incremento delle quote A e B1 nella misura del 4%, e della quota B3 nella misura del 6%.

Il provvedimento è motivato dalla volontà di continuare a sostenere le famiglie nella attuale congiuntura economica sfavorevole.

La seconda delibera trattata concerne l’adozione della disciplina attuativa dell’Assegno unico per il prossimo periodo luglio ’23-giugno ’24. Di seguito, gli elementi di maggiore novità:

  • introduzione, in attuazione dell’art. 6 co. 1 bis l.p. 1/2011, di un contributo una tantum di 5.000 euro per la nascita del terzo figlio, i cui criteri di ammissione sono contenuti in separata delibera non pervenuta a parere (denominata quota C2)
  • estensione anche al prossimo periodo di luglio 2023 – giugno 2024 dell’incremento delle quote A, B1 (nella misura del 4%) e B3 (nella misura del 6%), già previsto dalla delibera di cui sopra. Questa previsione assorbe il contributo una tantum erogato lo scorso anno nel mese di ottobre, che non viene pertanto confermato;
  • eliminazione del divieto di cumulo, fino ad oggi esistente, fra quota B1 e agevolazioni nazionali, concesse a partire dal terzo figlio;
  • conferma della sospensione della condizionalità per l’erogazione di parte della quota B1, precedentemente vincolata alla fruizione dei servizi di trasporto e mensa;

     

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Online da venerdì il modulo per la richiesta del bonus di 180 euro contro il caro energia.

Nell’occasione, il Dirigente di APAPI, Gianfranco Zoppi, ha avuto occasione di comunicare che, da venerdì prossimo, sarà online il modulo per richiedere il bonus di 180 euro contro il caro energia, riservato agli utenti dei venditori di energia elettrica che non hanno aderito all’iniziativa, precedentemente promossa della Provincia, di sconto in bolletta del medesimo importo. C’è tempo fino al 21 maggio: gli utenti, in possesso dei requisiti di accesso alla misura, si vedranno accreditato il bonus direttamente sul conto corrente.

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