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CAIRO EDITORE * “SETTIMANALE GIALLO“: «SIMONETTA CESARONI – EMANUELA ORLANDI – MANUALE DI AUTODIFESA, IN EDICOLA IL 19/9»

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15.00 - mercoledì 18 settembre 2024

Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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ESCLUSIVA SETTIMANALE GIALLO: IL CASO DI VIA POMA: RITROVATI IMPORTANTI DOCUMENTI FATTI SPARIRE 34 ANNI FA. L’ASSASSINO DI SIMONETTA CESARONI POTREBBE NASCONDERSI TRA I SUOI COLLEGHI

Dopo 34 anni sono stati finalmente ritrovati i fogli presenze di chi lavorava in ufficio con Simonetta Cesaroni in via Poma nei mesi di luglio e agosto, quindi anche negli ultimi giorni prima che venisse uccisa. I fogli si “persero” subito: qualcuno li fece sparire. Ma settimanale Giallo, Cairo Editore, rivela che ora ne è stata trovata una copia. L’incredibile scoperta potrebbe portare a una svolta in uno dei delitti irrisolti più complessi e famosi d’Italia. La ragazza di 20 anni, infatti, fu trovata massacrata con 29 coltellate il 7 agosto del 1990 a Roma, nell’ufficio degli Ostelli della Gioventù. L’importante ritrovamento, che può dare una nuova accelerata alle indagini, è stato confermato in esclusiva a settimanale Giallo dall’avvocato della famiglia Cesaroni, Claudia Mondani: «Abbiamo chiesto che vengano studiate le presenze nell’ufficio di Simonetta il giorno dell’omicidio e che vengano verificati di nuovo tutti gli alibi». Settimanale Giallo ha intervistato anche il genetista Emiliano Giardina, che ha detto: «La firma del killer è sui reperti già esistenti. Vanno riesaminati con le nuove tecniche scientifiche. C’è una possibilità, seppure piccola, di trovare il Dna dell’assassino». La soluzione del caso è più vicina?

ESCLUSIVA SETTIMANALE GIALLO: EMANUELA ORLANDI: QUANDO SPARI’, MANDO’ UN BIGLIETTO A MAMMA E PAPA’. MA UNA NUOVA PERIZIA RIVELA: E’ UN COLLAGE

Il 5 luglio 1983 un sedicente rapinatore fece trovare in un cestino della spazzatura in piazza Parlamento, a Roma, la fotocopia di un biglietto manoscritto di Emanuela Orlandi. La ragazzina vaticana, 15 anni, era scomparsa dal 22 giugno. Nel biglietto c’era scritto: “con tanto affetto, la vostra Emanuela». La famiglia Orlandi riconobbe la sua scrittura e la sua firma. Ma ora una nuova perizia prodotta in esclusiva per il settimanale Giallo, Cairo Editore, dalla grafologa forense, Sara Cordella, svela: quelle le frasi furono scritte da Emanuela Orlandi, ma in tempi diversi, ritagliate da due documenti diversi e incollate sul bigliettino da qualcuno. Dice l’esperta a Giallo: «Il documento è stato creato assemblando due testi differenti, con una semplice attività di collage meccanico». Ma chi aveva in mano la firma e gli scritti di Emanuela da cui trarre le frasi per comporre il collage? Solo la famiglia e i servizi segreti. Come già rivelato da Giallo, infatti, esiste un documento riservato del Ministero dell’interno, datato 20 luglio 1983, con cui si trasmise alla Questura di Roma il diario della ragazzina «occasionalmente acquisito dal noto organismo». La famiglia Orlandi, anche recentemente in Commissione parlamentare, ha confermato: i primi giorni dopo la scomparsa di Emanuela, uomini dei servizi segreti portarono via dalla sua cameretta moltissimo materiale, tra cui fotografie, cartoline, scritti e agende… La domanda che ora ci si pone è: i servizi segreti confezionarono indizi falsi? E perché?

UNA NUOVA INIZIATIVA DI GIALLO: OGNI SETTIMANA, A PUNTATE, IL MANUALE DI AUTODIFESA, DA RITAGLIARE E CONSERVARE, CON I CONSIGLI DELL’ESPERTO ANTONIO BIANCO

Istruttore dei carabinieri, della polizia penitenziaria e del vigili del fuoco e ufficiale della Croce Rossa Militare, Antonio Bianco è cintura nera di Karate, 6° dan. Con i suoi consigli, settimanale Giallo, Cairo Editore, proverà ad aiutare i lettori ad affrontare eventuali aggressioni o violenze, e spiegherà come mettersi in salvo per poi chiamare le forze dell’ordine e i professionisti del 112. Dice Albina Perri, direttore del settimanale Giallo: «In un mondo ideale vorremmo che i crimini non esistessero, ma tocca fare i conti con la realtà. E la realtà è che esistono persone aggressive che possono farci del male quando siamo più vulnerabili. Le forze dell’ordine sono essenziali ma spesso arrivano troppo tardi. Conoscere qualche tecnica di autodifesa può salvarci nelle situazioni difficili. Vogliamo dare un aiuto concreto ai nostri lettori, spiegare come cavarsela nell’immediato, come non peggiorare la situazione e come guadagnare quei secondi preziosi necessari per poter scappare e mettersi in salvo. Il primo errore, e anche il più grave, è pensare: tanto a me non capiterà mai. Senza voler fare allarmismo spiccio, noi e i nostri lettori partiremo da qui».

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