(Fonte: Claudio Cia) – Cimitero, i suoi colonnati sono un recinto intorno al silenzio. L’iniziativa del dirigente dei servizi funerari del Comune di Trento che propone una “caccia al tesoro tra le tombe”, personalmente la considero stravagante e fuori luogo. La cosa positiva, l’unica, è sicuramente portare giovani studenti a visitare il cimitero, i suoi viali e le tante tombe che racchiudono storie vissute.
Quella negativa, pensare a questo luogo come ad un museo da visitare, un parco in cui potersi anche divertire, un set teatrale dove recitare e suonare, un laboratorio dove sperimentare come incuriosire a questo luogo. Evidentemente c’è chi non sa distinguere tra il quadro e la sua cornice.
Per me il cimitero è un luogo sacro perché è il luogo del dolore e nessuno può attribuirsi l’autorità di “sconsacrarlo” con iniziative di ogni sorta, anche se proposte con fini nobili. I suoi colonnati sono un recinto intorno al silenzio e le sue lapidi ricordi che volteggiano sulla nuda terra.
Non sono pensate e volute per richiamare turisti e visitatori, sono l’espressione d’affetto di chi in religioso silenzio ha affidato alla terra i suoi cari. Un silenzio che vorremo rispettato e onorato da tutti perché il cimitero è lo spazio dove non si può andare normalmente; evoca sempre l’idea della straordinarietà, di ciò che è oltre il quotidiano, ciò che è oltre il normale ed è per questo che non può essere per nessun motivo oltraggiato.
Di siffatto luogo, ai giovani facciamo scoprire il valore del silenzio e del rispetto, del senso del limite e che la vita è in prestito. Per loro potrebbe essere motivo ed occasione per riflettere per cosa valga la pena vivere.
Per l’arte, la musica e il divertimento mi pare che a Trento le opportunità da valorizzare non manchino.
Foto: archivio Comune Trento