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BONFANTI – MARGONI – BONAFINI – FLAMMINI * CIRCONVALLAZIONE FERROVIARIA TRENTO: « POLEMICA SINDACO-COMITATI, IMPROPRIO CHE ALLE CRITICHE RISPONDA IL COMUNE DI TRENTO »

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18.58 - lunedì 14 agosto 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Il comunicato del Comune di Trento di domenica 13 agosto 2023 circa la circonvallazione ferroviaria AC/AV di Trento è politicamente vergognoso e contiene notizie false. Vergognoso perché si inserisce in una polemica giornalistica comparsa unicamente sul quotidiano l’Adige (editoriale del Sindaco di venerdì 11 agosto 2023 e repliche, domenica 13 agosto del Presidente della circoscrizione Claudio Geat, di Elio Bonfanti, militante No TAV e di Martina Margoni a nome della Rete dei Cittadini), una polemica nella quale il soggetti erano il Sindaco ed i Comitati che lottano contro il progetto di Circonvallazione mentre uno degli argomenti verteva sulla conoscenza o meno del progetto da parte del Sindaco di Trento.
Che ad una critica di questo tipo risponda il Comune di Trento e non il Sindaco risulta evidentemente improprio, essendo il Comune la casa di tutti i cittadini anche dei contrari all’opera, e diventa gravissimo, istituzionalmente scorretto ed al limite dell’ interesse privato in atti d’ufficio, (posto che il Comune non è il soggiorno di casa Ianeselli) quando si usa il prestigio delle istituzioni pubbliche per manipolare la realtà e sostenere cose false.
Nel merito:

1. Nel PFTE finanziato ed andato in gara (come testimonia il verbale dei verificatori) la stazione provvisoria allo scalo Filzi non c’è ed i binari scorrono a meno 13 metri a cielo aperto.

2. Basta leggere la relazione generale al PFTE per sapere che quell’ area non sarà attrezzata a stazione. All’ opposto in tutto il PFTE è scritto che “non è oggetto di questo appalto”. Inoltre da dopo la galleria artificiale sotto il viadotto di Nassirya fino a Roncafort a lato dell’ opera sopra i diaframmi saranno montate (e rimarranno in eterno) barriere anti rumore alte circa 5 metri, la valle dell’ Adige verrà divisa in maniera definitiva impedendo il passaggio est ovest, uno sfregio paesaggistico ed urbanistico. 3. Allo stato attuale il progetto approvato e finanziato non prevede la possibilità che la circonvallazione sia usata per i passeggeri, tale eventualità è stata espressamente esclusa da RFI nella interlocuzione con il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici: si tratta di una eventualità espressamente esclusa dal Parere n. 1 del Consiglio Superiore stesso.

4. Non esiste alcun finanziamento per la realizzazione di una stazione ipogea sotto la stazione attuale in piazza Dante. Anzi è prevista ed è stata approvata dal Consiglio Comunale, la ristrutturazione di quella esistente, per la quale sono stati stanziati (in gran parte da RFI) una quindicina di milioni di euro. L’opera dovrà essere realizzata entro il 2025 ed è parte degli investimenti per le Olimpiadi Milano e Cortina che si terranno dal 6 al 22 febbraio 2026. E’ una ristrutturazione che riguarda anche l’esterno, ovvero piazza Dante e sono previste le opere di sistemazione e parziale rifacitura dei due sottopassi che collegano la piazza a corso Buonarroti transitando sotto i binari, in aperta contraddizione con l’interramento degli stessi).

5. Non c’è alcun finanziamento per l’interramento della linea storica nel tratto tra lo scalo Filzi e il sottopasso di via Monte Baldo. Un’ opera che verrà a costare almeno 700 milioni e che palesemente non interessa a RFI, tanto che da tre anni il Sindaco parla di un nuovo protocollo di intesa con le ferrovie e con la Provincia, senza che questo venga alla luce e sia sottoscritto dagli altri interlocutori.

6. Prendiamo atto che si ammette che per l’interramento non esiste il finanziamento, ma il finanziamento non esiste neppure per la copertura dei binari che dovrebbero scorrere sotto l’ex scalo Filzi: è priva di fondamento (progettuale ed economico) la dichiarazione che la “stazione provvisoria è progettata per essere coperta”, il PFTE dice una cosa diversa.

7. La prescrizione dei cameroni non è contenuta nel PFTE andato in gara, come testimonia il verbale dei verificatori che si è espresso sulle prescrizioni avute dall’ opera. Prima che la galleria a due canne pieghi verso lo scalo Filzi sono previsti due slarghi che in futuro potrebbero diventare il modo perché la eventuale linea diretta verso Salorno possa scavalcare le gallerie che vanno verso Roncafort. Va però chiarito che il lotto 5, di cui parla il Sindaco non esiste sui documenti di RFI (per la quale le tratte di accesso sono 4) e se verrà progettato in futuro non si chiamerà Roncafort – Bronzolo come dice Ianeseli posto che verrebbe realizzato proprio perché il traffico merci non transiti più per Roncafort e l’interporto.
Lo slargo previsto potrebbe invece servire più semplicemente per alloggiare le teste delle quattro frese TMB una volta finiti i lavori, come inizialmente suggeriva il PFTE e come normalmente avviene in opere di questo tipo.

Che i cameroni non siano previsti il Comune lo sa bene visto che è in possesso di almeno parte del PFTE andato in gara, ed in particolare proprio di quelle parti che riguardano l’allungamento della galleria artificiale che transita sotto il cavalcavia di Nassirya ed appunto i cameroni, rimandare al progetto esecutivo è un modo per sgattaiolare davanti alla evidenza.

8. il rendering pubblicato per dimostrare la copertura e la trasformazione in piazza, parco e servizi dello scalo Filzi, oltre ad essere palesemente sbagliato nelle proporzioni, è in aperta contraddizione con le attuali destinazioni urbanistica di quelle aree, scelte fino ad ora mai realizzate e decise, necessariamente oggetto di un nuovo Piano Regolatore Generale e che spettano al Consiglio Comunale sulla base di una pianificazione complessiva della città e non certo ad Iniziative Urbane, che rappresenta il settore immobiliare e speculativo di RFI. E’ gravissimo che la proposta di un privato, prima che sia stata esaminata dal Consiglio Comunale e dalle Circoscrizioni ed abbia prodotto un significativo dibattito cittadino, sia presentata dal Comune come la soluzioni dell’Amministrazione. Ammiccare con la speculazione urbanistica su temi di questa portata e di questa dimensione evidentemente non è corretto.

Infine, la certezza di non realizzare quest’opera entro il 2026 (perdendo così in tutto o in parte i finanziamenti del PNRR), le contraddizioni che si stanno aprendo fra RFI e Consorzio Tridentum, il lievitare verso l’alto dei costi della bonifica originati dalla totale e consapevole sottovalutazione da parte di RFI ma anche delle istituzioni pubbliche della gravità dell’ inquinamento a Trento Nord che stanno producendo costi aggiuntivi (ancora prima di aver caratterizzato il terreno) per diverse decine di milioni di euro, indurrebbero ad una vera mutazione dei comportamenti, smettendola di sostenere un progetto pessimo e foriero di disastro ambientale, per sostituirlo con la bonifica totale delle aree inquinate di Trento Nord, come consente di fare l’articolo 21 del Regolamento attuativo del Recovery fund.

Se il progetto della circonvallazione AC/AV fallisse l’obbiettivo di rientrare nei termini previsti per le opere del PNRR a fonte di difficoltà sempre più evidenti di rispetto dei tempi e dei costi, ciò non è dovuto affatto alle affermazioni mosse dai cittadini e dai loro comitati, ma è colpa della insufficiente qualità progettuale, dimostrata dalle 222 prescrizioni e dalle 44 raccomandazioni, nonché della approvazione concessa con troppa facilità e fretta da parte della amministrazione comunale e provinciale, anche dopo aver accertato l’estrema modestia progettuale.

 

 

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Elio Bonfanti

Martina Margoni

Michela Bonafini

Fulvio Flammini

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