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BIODIVERSITÀ MUSE: 600 COLORATE FARFALLE IN ESPOSIZIONE NELLA SERRA TROPICALE

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08.38 - lunedì 22 maggio 2017

(Fonte: Ufficio stampa Muse) – I Muse Museo delle Scienze ha partecipato a “Il Trentino per la BIOdiversità” – la due giorni di eventi promosso dalla Provincia autonoma di Trento per divulgare e celebrare i valori universali della biodiversità – con un intero pomeriggio di attività,  ieri domenica 21 maggio dalle 15.00 alle 19.00 e due eventi davvero speciali.

Per tutto il pomeriggio, le sale del museo si sono animate di laboratori, visite guidate, corner informativi e attività.

Una serie di proposte che hanno fatto da cornice ai due momenti clou, speciali e veramente unici: l’inaugurazione della mostra temporanea L’oasi delle farfalle che per circa tre settimane ha portato nella serra tropicale del museo oltre 600 coloratissime farfalle, e dell’allestimento dei nuovi Orti del Muse con coltivazioni tipiche di tutte le regioni italiane.

In Italia, sono 161 le specie di Vertebrati e 194 le varietà vegetali a rischio di scomparsa: lo segnalano le “Liste Rosse” di Minambiente e Federparchi nell’ambito della Iucn.

La biodiversità fornisce, una serie di servizi essenziali per la vita sulla terra come la fornitura di cibo, acqua, fibre, legname, la regolazione dei processi biologici e del clima, la formazione e la difesa del suolo ed anche servizi culturali come quelli estetici, ricreativi e spirituali.

La sua riduzione comporta un danno oltreché all’ambiente all’intera società, alla salute umana e all’economia.  Oltre a ciò, la biodiversità fornisce anche al turismo numerosi elementi che possono rafforzare l’attrattività del territorio: il paesaggio, le tradizioni locali, i prodotti tipici, l’esistenza di fauna selvatica e di habitat adatti al il suo sviluppo, la presenza di aree protette.

L’iniziativa Il Trentino per la Biodiversità ha l’obiettivo di informare maggiormente cittadini, agricoltori, operatori economici, amministratori, studenti su quanto le varie istituzioni, organizzazioni e associazioni provinciali, operatori agricoli e del territorio stanno facendo per salvaguardare la diversità e la funzionalità degli ecosistemi, la diversità genetica e la diversità delle specie, sia nel contesto naturale, sia nel contesto produttivo agricolo trentino.

Il 21 maggio è stata pertanto un’occasione per conoscere da vicino la biodiversità trentina presente nelle aree protette, le razze animali e specie vegetali custodite da allevatori e agricoltori, degustare i loro prodotti, apprendere le iniziative del mondo della ricerca e i nuovi strumenti analitici, tecnologici e gestionali per perseguire il comune obiettivo di tutela e valorizzazione della biodiversità per la salute dell’uomo e degli ecosistemi.

 

 

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L’oasi delle farfalle

Da ieri 21 maggio per tre settimane il Muse ospita, libere nella Serra tropicale, svariate specie di farfalle tropicali, provenienti da Asia e America. L’esposizione è organizzata in collaborazione con il Parco Natura Viva e realizzata grazie alla consulenza dell’associazione Farfalle nella testa.

A partire da ieri 21 maggio, nella nursery della Serra tropicale si potranno osservare le crisalidi da cui schiuderanno fino a 1.300 farfalle, in circa tre settimane. Ogni giorno sarà possibile assistere alla schiusa delle farfalle, ai loro primi voli all’interno della serra e mentre sono posate in alimentazione presso i cosiddetti “bar delle farfalle”.

Tra le specie di farfalle presenti nella serra, alcune provengono dal Costa Rica, grazie al progetto di conservazione “El Bosque Nuevo”, nato nel 1995 e fondato sul mantenimento dell’attività economica locale legata all’allevamento di farfalle da esportare allo stato di crisalide verso le centinaia di case delle farfalle diffuse nel mondo.

 

 

 

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I nuovi Orti del Muse

Quest’anno, negli Orti del Muse si potrà compiere un percorso dedicato all’agro-biodiversità che caratterizza tutto il territorio nazionale. Dieci aiuole esporranno le tipicità orticole coltivate nelle diverse regioni d’Italia: dal ‘Peperone quadrato d’Asti’ tipico del Piemonte alla ‘Zucca beretta piacentina’ dell’Emilia Romagna, dagli ‘Agretti’ tipici del Lazio allo ‘Zucchino Serpente di Sicilia’ dell’isola omonima.

Lungo il percorso di visita, sarà possibile imbattersi in insoliti ortaggi, utilizzati nelle tradizioni culinarie che si tramandano di generazione in generazione in tutta la penisola. Tra questi, ad esempio la Ciuiga del Banale, la Ribollita toscana, Ciceri e tria salentino e la ‘Nduja di Spilinga calabrese.

L’iniziativa è promossa dalle reti europee dei musei scientifici, giardini botanici e zoologici, ha lo scopo di far conoscere, sostenere le specie autoctone e contenere quelle invasive.
 

 

 

In allegato i documenti contenuti nel comunicato stampa:

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Foto: da comunicato stampa

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