(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Con questa pubblicazione vengono diffusi i dati di agosto 2024 relativi al debito e al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e alle entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato.
Vengono inoltre forniti i dettagli delle revisioni apportate ai dati degli anni precedenti in occasione della Revisione generale delle stime annuali dei Conti nazionali del periodo 1995-2023 e della Notifica trasmessa lo scorso 30 settembre alla Commissione europea (nell’ambito della Procedura per i disavanzi eccessivi).
Di seguito una breve sintesi dei contenuti principali della pubblicazione.
Nel mese di agosto il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 11,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.962,5 miliardi. L’incremento è dovuto all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (19,8 miliardi, a 65,2) e all’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,2 miliardi), parzialmente compensati dall’avanzo di cassa (8,0 miliardi).
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, l’aumento del debito è riconducibile a quello delle Amministrazioni centrali (cresciuto di 12,1 miliardi); quello delle Amministrazioni locali e degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.
La vita media residua è rimasta stabile a 7,8 anni. La quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è lievemente diminuita (al 22,7 per cento, dal 22,9 del mese precedente); a luglio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta da non residenti è leggermente aumentata (al 29,4 per cento, dal 29,3 di giugno), mentre quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è rimasta stabile al 14,4 per cento.
Ad agosto le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 62,4 miliardi, in aumento del 13,4 per cento (7,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2023. Nei primi otto mesi dell’anno le entrate tributarie sono state pari a 371,7 miliardi, in aumento del 5,5 per cento (19,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Rispetto ai dati pubblicati lo scorso 16 settembre, il debito delle Amministrazioni pubbliche è stato rivisto al rialzo di 2,5 miliardi nel 2020, 4,6 nel 2021, 4,7 nel 2022 e 5,0 nel 2023. Oltre agli effetti della Revisione generale e dell’ordinario aggiornamento delle fonti, le nuove stime riflettono in particolare una modifica metodologica, concordata a livello europeo, nella contabilizzazione degli interessi differiti sui prestiti dello European Financial Stability Facility (EFSF) alla Grecia.