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AVVOCATI CEOLA E CIANCI * CIRCONVALLAZIONE FERROVIARIA TRENTO: « SCAVI “SIN”, LA NOSTRA DENUNCIA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI TRENTO » (IN ALLEGATO)

Scritto da
13.49 - lunedì 17 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Il presente esposto-denuncia riguarda fatti avvenuti (e tuttora in corso) in luogo adiacente al Sito di Interesse Nazionale di Trento Nord, motivo di forte allarme per gli scriventi in quanto costituiscono un pericolo potenzialmente molto grave per la salute pubblica.
La vicenda è collegata ai lavori della cosiddetta “circonvallazione ferroviaria” AC/AV di Trento. La Procura in epigrafe è a conoscenza del contesto della vicenda anche alla luce di altri due esposti presentati sul tema.

Il primo è stato depositato in data 31/01/2022, dando luogo al procedimento n. 197/2022 mod. 45, archiviato in data 17/11/2022 con queste motivazioni: “non si è in presenza, allo stato attuale, di alcun atto o condotta che abbia portato danno a persone o all’ambiente circostante: non è stata ancora posta in essere alcuna opera di scavo del by-pass ferroviario e i lavori non sono ancora iniziati; ciò esclude sia la sussistenza del fumus che del periculum del reato di cui all’art. 434 c.p. (disastro innominato) – indicato nell’esposto – ovvero di altri reati”.

Il secondo esposto, sottoscritto dai sig.ri Fulvio Flammini e Guillermo Antonio Leiva Gonzalez in rappresentanza del Sindacato di Base Multicategoriale di Trento, reca la data del 28/04/2023 ed è stato presentato presso la Questura di Trento come risulta dal verbale di ratifica di data 28/04/2024. Si rimanda a tali documenti per ricostruire la cornice all’interno della quale si inseriscono i fatti che si denunciano con il presente atto.

 

Il fatto
Il fatto denunciato è costituito dalla movimentazione (scavo, accumulo, caricamento su camion, trasporto, e deposito in luogo sconosciuto) di un considerevole quantitativo di terreni potenzialmente inquinati e tossici per la salute umana.
La vicenda è resa molto pericolosa per la circostanza di avvenire nelle vicinanze di quartieri popolosi della città di Trento e in aree afferenti/adiacenti al Sito di Interesse Nazionale inquinato di Trento Nord.
In breve: nei giorni scorsi ruspe hanno rimosso del terreno (non è dato sapere fino a quale profondità) tra la linea ferroviaria Trento-Malè e la linea del Brennero, in una zona confinante con l’area SIN ex-Carbochimica, da un lato, e, dall’altro, con l’area “Sequenza” immediatamente a sud dell’area SIN dell’ex SLOI.
Parte del materiale potenzialmente inquinato è stato caricato su camion e quindi è stato presumibilmente portato in altro luogo che gli scriventi non conoscono. Il sedime di scavo invece rimane esposto all’atmosfera in loco senza alcuna copertura.
Il tutto è aggravato dal fatto di avvenire in un periodo che registra temperature molto alte, situazione che rende più volatili gli elementi estremamente tossici contenuti nelle aree ex SLOI e Carbochimica (per es. il piombo tetraetile si disperde nell’aria a 20° centigradi).

Prove documentali e localizzazione dei fatti
La documentazione primaria del fatto deriva da una videoregistrazione, consegnata pochi giorni fa in forma anonima ai sottoscritti, della durata di 2’43 minuti (doc. 1) .
Le riprese sono fatte dall’area Carbochimica e si vede in primo piano la ferrovia Trento-Malè. Subito oltre questa traccia ferroviaria, ma aldiquà della linea ferroviaria del Brennero (ossia in un lembo di terra compreso tra le due linee ferroviarie), si osserva una ruspa riempire di terra di scavo un camion con rimorchio. Una fotografia (doc. 2) scattata da angolazione leggermente diversa mostra che il camion in questione reca sul fianco del rimorchio la scritta “Campostrini”.

Dalla mappa sottostante si evince la collocazione del punto di osservazione:

Alcuni punti di riferimento per ubicare il luogo sono visibili.

 

La collocazione del punto in cui si sono svolti i fatti denunciati rispetto alle aree del Sito di Interesse Nazionale può essere ricavata dalla seguente mappa, in cui sono visibili in rosa le aree SIN (sulla destra il SIN SLOI, sulla destra quello della Carbochimica, oltre al sistema delle rogge) e dove ci siamo limitati a segnalare in rosso il luogo degli scavi.

 

Le norme violate a tutela della sicurezza e dell’igiene pubblica. Sono diverse le fonti normative e i provvedimenti amministrativi che vietano la movimentazione dei terreni afferenti alle aree inquinate prima di aver proceduto alla caratterizzazione e analisi ambientale degli stessi.
Viene in rilievo in primo luogo la condizione n. 7 della Commissione Tecnica PNRR PNIEC, una delle prescrizioni cui il progetto di circonvallazione ferroviaria è stato subordinato nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale. Tale condizione prevede: “il Proponente dovrà effettuare la caratterizzazione e la gestione dei terreni movimentati, nel rispetto di quanto indicato dal comma 4 dell’art. 242-ter del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., dandone preventiva comunicazione secondo le procedure vigenti alla competente Direzione del MiTE” (doc. 3). Significativamente, la prescrizione è qualificata come da soddisfare “ante operam”, nella fase della progettazione esecutiva, con “verifica di ottemperanza nella fase antecedente alla cantierizzazione”.

 

Altro provvedimento amministrativo pertinente è la prescrizione contenuta nelle delibere n. 274/2022 (doc. 4) e 353/2022 (doc. 5) della Giunta provinciale, così riepilogate al punto B.20 dell’ordinanza n. 3 della commissaria Firmi (doc. 6): “Tra le opere previste in tale area, lo spostamento del rio Lavisotto e la realizzazione di un nuovo canale interferiscono con due siti che sono stati oggetto di procedimenti di bonifica chiusi con analisi di rischio (SNC205194 – Sito non contaminato “Area ex Euromix-ex Frizzera, Via Brennero 95” e SNC205144 – Sito non contaminato – “Distributore carburanti AGP PV 3524 – ENI S.p.a.”).

Questo implica la necessità di verificare nello specifico la presenza e l’entità della contaminazione residua nei terreni e l’interferenza con le opere. Inoltre si dovrà valutare se la realizzazione delle opere va a modificare il modello concettuale alla base delle analisi di rischio elaborate per ciascuno dei due siti ed in caso prevedere una ricalibrazione delle stesse alla luce del nuovo scenario. Va posta attenzione anche a caratterizzare i suoli dell’ex scalo Filzi, in quanto area che ha ospitato attività di movimentazione di vari tipi di merci da oltre un secolo”. Si veda anche il punto B.53 (doc. 6).

Vi è poi l’art. 84 ter del PRG di Trento (doc. 7) che prevede che per tutte le aree inquinate anche al di fuori del SIN “gli interventi edilizi che comportano operazioni di scavo, fatta salva la disciplina in materia di terre e rocce da scavo, sono subordinati a indagine analitica anche degli inquinanti tipici del sito di bonifica di interesse nazionale “Trento Nord”. Nel caso di interferenze con la falda dette analisi sono estese anche a quest’ultima. Gli esiti analitici di suolo e falda corredano la valutazione certificante la qualità dei suoli e delle acque”. Infine, ma in posizione preminente dal punto di vista delle fonti del diritto, il comma 694 dell’articolo 1 della legge di bilancio dello Stato 2023/2025 ha previsto uno stanziamento di due milioni di euro “per interventi di progettazione e di esecuzione della campagna di sondaggi geognostici, volta ad individuare con precisione l’estensione e la profondità delle sostanze inquinanti nelle aree ferroviarie comprese tra i siti di interesse nazionale “ex SLOI” ed “ex Carbochimica” ed interessate alla realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento, inquinate da piombo, piombo tetraetile, idrocarburi policiclici aromatici e altri inquinanti” (doc. 8).

Evidentemente tutto questo va realizzato prima di movimentare alcunchè nelle aree interessate a pena di vanificare la previsione di tali importanti cautele conoscitive. Invece è notizia resa pubblica in data 13/07/2023 (doc. 9) che solo il giorno precedente è stato effettuato un primo sondaggio, in un luogo non distante da quello in cui si sono verificati i fatti oggetto del presente esposto.

D’altro canto, l’articolo dell’Adige sopra richiamato ricorda che tali sondaggi non soddisfano i requisiti previsti dalla caratterizzazione ambientale prescritta dalle autorità amministrative, dal momento che Rete Ferroviaria Italiana si rifiuta al momento di effettuarla, nonostante il parere contrario del Presidente della Giunta Provinciale, reso noto con una lettera alla stampa del 16/06/2023. Inoltre, lo stesso articolo rende noto che saranno necessari almeno un paio di mesi per ottenere i risultati di questi primi sondaggi.

Nel frattempo, i fatti denunciati dimostrano che lavori di movimentazione dei terreni sono già cominciati non solo allo Scalo Filzi (dove comunque i provvedimenti amministrativi sopra richiamati avrebbero imposto la caratterizzazione) ma anche in aree adiacenti o afferenti al SIN della Carbochimica.

Si tratta di aree poste in direzione SUD/SUD EST rispetto al SIN ex SLOI, nella stessa direzione del flusso di falda, il ché costituisce un serio pericolo che, oltre agli inquinanti provenienti dalla Carbochimica, tali aree siano contaminate anche da quelli provenienti dalla SLOI, in particolare dal piombo tetraetile.

Si ricorda peraltro che secondo le determinazioni del Comune di Trento e della Provincia di Trento come richiamate nei punti C.12 e B.79 della già citata Ordinanza n. 3 della commissaria Firmi (doc. 6) i lavori di scavo nelle aree inquinate devono avvenire in strutture rigorosamente confinate, così come avvenuto nella bonifica del rio Lavisotto realizzata pochi metri più a EST del luogo oggetto della presente denuncia.

Invece si assiste a pericolose operazioni di scavo, che avvengono prima di qualsiasi analisi dei terreni e senza confinamento, rischiando di immettere in atmosfera gli inquinanti. Come si può osservare dalla seguente fotografia scattata il 13/07/2023 dal cavalcavia di caduti di Nassirya, attualmente sul luogo è presente uno scavo che corre lungamente tra le recinzioni arancioni che non ha alcuna forma di copertura né confinamento.

Tutto ciò peraltro avviene senza che sia nemmeno operativo un piano di prevenzione sanitario sul tema, come evidenziato dall’APSS di Trento sulla stampa.

 

Le richieste. I sottoscritti, per le ragioni sopra riportate e documentate, temono che le operazioni di scavo sopra denunciate possano provocare gravi danni alle persone.
Tali attività nelle zone inquinate, realizzati senza le cautele che appaiono necessarie, possono condurre ad un disastro ambientale come sanzionato penalmente dall’art. 434 del cod. pen., reato la cui fattispecie è costruita come reato di pericolo. Il reato di “disastro innominato” si configura quando venga messa in pericolo la salute pubblica e si creino le condizioni per il rischio di malattie e morte nella popolazione residente nei pressi del SIN.

Si chiede inoltre di verificare l’integrazione delle fattispecie di reato introdotte dalla legge 68/2015, nel titolo VI bis, del cod. pen., i c.d. “Delitti contro l’ambiente”.
Infine si ritiene che la violazione dei provvedimenti amministrativi sopra richiamati, integri la violazione dell’art. 650 cod. pen.

Si chiede che l’Autorità giudiziaria, valutato il contenuto del presente esposto- denuncia, e individuati i responsabili delle condotte penalmente perseguibili, Voglia procedere nei loro confronti.
Voglia nell’immediato, tenuto conto della situazione di pericolo che l’inizio degli scavi senza alcuna cautela sta attivando, disporre il sequestro preventivo delle aree inquinate facenti parte del compendio ex Carbochimica, ex SLOI e Sistema delle Rogge di Trento nord e delle aree fra queste comprese.

I sottoscritti, parti offese nell’istaurando procedimento penale, dichiarano di nominare loro difensori gli avvocati Marco Cianci e Vanni Ceola, di eleggere domicilio presso lo Studio del primo, in Trento, via Grazioli, 100.
Chiedono, ai sensi dell’art. 408, II° comma cod. proc. pen., di essere informati di una eventuale richiesta di archiviazione.

Incaricano espressamente l’avv. Marco Cianci e l’avv. Vanni Ceola, anche disgiuntamente, di provvedere al deposito del presente atto.

 

Vengono allegati:

Videoregistrazione dell’attività di movimentazione terra (se non si riuscirà a depositarla in via telematica si chiede di essere autorizzati al deposito isico mediante memoria USB in cancelleria);

Fotografia del camion “Campostrini”;

Pareren.1/2022CommissioneTecnicaPNRR-PNIEC;

Deliberan. 274/ 2022 della Giunta Provinciale di Trento;

Deliberan.353/2022 della Giunta Provinciale di Trento;

Ordinanza n.3 della commissariaF irmi;

Art. 84 ter del PRG di Trento (estratto)

Articolo 1 comma 694 della legge di bilancio dello Stato (estratto);

Articolo da L’Adige di data 13/07/2023.

 

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Avv. Vanni Ceola

Avv. Marco Cianci

 

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