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AVV. SCHUSTER * RICORSO DUE MADRI E FIGLIA: « CONDANNÀTI SINDACO ROMA E MINISTERO INTERNO / CASSAZIONE, ” RIFONDERE SPESE LEGALI ” »

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16.15 - giovedì 20 luglio 2023

Con un’ordinanza decisa nella camera di consiglio del 16 novembre 2022, ma resa nota in questi giorni, la Suprema Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di due madri e della loro figlia, cittadine italiane residenti in Francia, e condannato il Sindaco di Roma capitale e il Ministero dell’interno alla rifusione delle spese legali per complessivi Euro 10.997,49, oneri inclusi.

Il Comune di Roma si rifiuta da anni di ricevere atti di nascita o riconoscere adozioni straniere che riguardano due madri, costringendo così queste famiglie a onerose battaglie processuali. La Corte di appello di Roma, pur accogliendo totalmente il ricorso, compensava le spese.

A causa di queste illegittime prassi di rifiuto, rare, ma non confinate alla Capitale, la giustizia arriva solo se le interessate dispongono dei mezzi economici per far fronte alle rilevanti spese di un processo. Fin troppo spesso i giudici compensano le spese di lite, anche se la famiglia vince. Le battaglie, poi, stante la ferma opposizione dell’Avvocatura dello Stato, spesso si protraggono per anni. Nel caso delle ricorrenti fra domanda rigettata dal Comune nell’estate 2016, causa in Corte di appello e giudizio in Cassazione sono trascorsi sette anni. E non è ancora finita perché adesso dovranno fare un nuovo ricorso per ottenere la correzione di un errore materiale compiuto dalla Corte di appello con riguardo al cognome della figlia.

Da qui la scelta, di fronte alla ennesima compensazione delle spese e, per di più, dal coevo rifiuto del Comune di Roma a rigettare anche la domanda di trascrizione di analoga adozione francese del secondogenito della coppia, nonostante la chiara sentenza della Corte di appello, di ricorrere in cassazione. E gli Ermellini hanno dato loro ragione.

Dalla Francia le due madri, di cui una è anche cittadina svedese, oltre che italiana, ringraziano l’avvocato Alexander Schuster per il lavoro svolto e dichiarano: «Siamo sin dall’inizio una famiglia con due madri e due bambini sia per il diritto francese che per quello svedese. Per l’Italia ci sono voluti sette anni. Abbiamo ritenuto importante portare in cassazione una prassi in cui noi famiglie otteniamo sì giustizia, ma a distanza di tempo e solo se ci si può permettere le importanti spese di un legale. E’ evidente che non tutte hanno i mezzi. Speriamo che dopo questa condanna alle spese il Comune di Roma così come altre amministrazioni cessino di ignorare una giurisprudenza che, come riportato dai giudici, è del tutto chiara».

Per l’avvocato Alexander Schuster «si tratta di una decisione importante della Suprema Corte perché, ripercorrendo le oramai molte sentenze positive di questi anni, fissa alcuni punti fermi. Le costellazioni familiari con due genitori dello stesso genere non sono una novità per il diritto e non giustificano la compensazione delle spese. I principi oramai acquisiti non lasciano spazio a giustificazioni: l’amministrazione pubblica che ostacola il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali dovrà pagare i danni che causa con inutili ricorsi ai tribunali».

L’ordinanza della Suprema corte n. 19890/2023 è allegata con dati oscurati.

Trento, 20 luglio 2023.

 

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