(Fonte: l’Altra Trento a sinistra) – Le novità di Andreatta, sostenuto dal Pd e dal Cantiere, sui compensi ai dirigenti, dimostrano come il sindaco e la sua giunta siano lontani dalle reali esigenze della popolazione cittadina. Viviamo un’epoca di transizione verso nuovi modelli di società, che cambia connotati, in un periodo di gravissima crisi economica, finanziaria, ecologica, politica. Le persone che vivono e che transitano nella nostra città soffrono la crisi e non trovano vie di uscita a breve termine.
Finora il governo della città ha confuso problemi sociali con problemi di ordine pubblico, assecondando le strumentalizzazioni delle destre vecchie e nuove, ha avanzato proposte attraverso la presentazione di progetti per lo più irrealizzabili e comunque che implicano grandi costi e scarso impatto immediato sulle persone e sul loro quotidiano, ha proceduto lungo la strada delle esternalizzazioni dei servizi, ha proceduto con tagli a risorse e con la non realizzazione di proposte giunte in consiglio comunale anche dalle opposizioni per carenza di fondi.
L’ultima trovata, quella di aumentare i compensi, già peraltro alti, a dirigenti, rappresenta, al di là delle cifre, uno schiaffo alla dignità delle persone, costrette spesso a lavorare rinunciando ai propri diritti. È espressione di supponenza di chi, dall’alto di poltrone che occupa forse da troppo tempo, esercita con sfrontatezza un potere che non ha più ragione d’essere. Ci aspettavamo, nelle ore successive alla levata di scudi delle minoranze e del Patt, un passo indietro da parte del sindaco o una rinuncia ufficiale da parte dei dirigenti. Nulla è accaduto. Non resta altro, quindi, che chiedere ad Andreatta le dimissioni, ormai non più procrastinabili, essendo venuta a mancare la principale funzione di un sindaco: rappresentare i cittadini e le cittadine di Trento.
Antonia Romano
l’Altra Trento a sinistra
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