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ASTA FUNIVIE FOLGARIDA-MARILLEVA: DIBATTITO OGGI IN CONSIGLIO PROVINCIALE PAT

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12.07 - mercoledì 26 luglio 2017

(Fonte: Ufficio stampa Consiglio Pat) – Intensa prima parte di mattina oggi in Consiglio provinciale dove è stato approvato il rendiconto della Provincia e si è svolto un breve dibattito sul tema oggi di attualità, l’aggiudicazione provvisoria dell’asta delle Funivie Folgarida-Marilleva ad una finanziaria di Benevento. Breve chiarimento anche tra Degasperi e Rossi a smorzare i toni accesi del pomeriggio di ieri. I lavori proseguono con la discussione dell’assestamento di bilancio.

Il Consiglio provinciale ha approvato nella prima parte della mattina di oggi il rendiconto della Provincia (ddl 209) 10 voti contrari, 19 favorevoli e 1 astenuto (Walter Kaswalder). La votazione è stata preceduta da alcuni interventi “fuori tema”, sulle Funivie Folgarida-Marilleva e un chiarimento tra Degasperi e Rossi.

 

 

 

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Il caso Funivie Forgarida-Marilleva
In apertura di seduta è intervenuto Giacomo Bezzi (FI) che si è rivolto al Presidente Rossi e al vicepresidente Olivi, introducendo il tema d’attualità delle Funivie Folgarida-Marilleva riportato oggi dai giornali. E’ giusto dare credito alla capacità imprenditoriale dell’aggiudicatario della gara, anche se di fronte a un partner industriale che fa speculazioni sui crediti finanziari conservo qualche diffidenza.

Detto questo nascono spontanee alcune riflessioni. In particolare, ci si chiede perché la Provincia si sia chiamata fuori dalla questione e non voglia collaborare mettendo dei soldi nel sistema Trentino, assieme a qualche partner locale. Diteci quali siano le motivazioni, ha insistito.

Maurizio Fugatti (Lega) ha rimarcato le preoccupazioni del collega Bezzi: una società che si occupa di recupero crediti farà un’operazione di carattere imprenditoriale/speculativo piuttosto che un investimento di natura turistica e di promozione del territorio, ha osservato. La società in questione, tra l’altro aveva tra i suoi consiglieri fino all’ottobre 2015 il sottosegretario di Stato alle infrastrutture e ai trasporti Umberto Del Basso De Caro, renziano di ferro.

Ma c’è di più: il curatore fallimentare dott. Mandrioli parrebbe essere stato nominato nell’aprile 2016 consigliere della Castello Risparmio Spa su indicazione della Fondazione Caritro: queste cose non accadono a caso e qualche motivazione ci sarà, aldilà delle capacità professionali del soggetto. Questo per dire che è difficile credere che il Presidente Rossi non sapesse nulla di questa questione.

Ugo Rossi ha chiarito che la società Funivie è una società di livello superiore che ha le carte in regola per essere “a conduzione totalmente privata”. Ciò non toglie che la Pat ha seguito da vicino e con interesse l’evoluzione dell’asta, tanto è vero che c’era una cordata di imprenditori, che ha però ritenuto di non dover partecipare.

E’ impossibile se non inutile fare alcun tipo di supposizione, ad oggi: abbiamo una comunicazione di un’asta fallimentare guidata dal curatore per conto del giudice che ci informa sul prezzo e non si ha notizia alcuna da parte di chi sia l’aggiudicatario.

Tutto questo mi lascia per certi versi perplesso e dubbioso, ma finché non saranno noti gli aggiudicatari non si sarà in condizioni di fare alcun commento, né di rilasciare alcuna comunicazione: è evidente che in funzione dell’importanza sottolineata dagli stessi consiglieri Bezzi e Fugatti la Pat seguirà l’evoluzione e sarà interessata a conoscere le intenzioni degli aggiudicatari e a collaborare.

La partecipazione diretta all’asta da parte della Pat è naturalmente esclusa, mentre si potrebbe collaborare a condizione che i prezzi a base d’asta fossero congrui e con la responsabilità diretta da parte degli operatori privati.

“C’è il però della politica”, ha replicato Bezzi: quando la stessa crisi venne vissuta dalle Funivie del passo del Tonale, l’allora presidente della Provincia Kessler si sforzò di mettere insieme una cordata territoriale che questa volta è totalmente mancata.

La sua responsabilità rispetto a quella valle era quella di forzare di più rispetto agli attori economici del settore, non essere così passivo e subire la pressione forte del Pd che spingeva per il disimpegno della Provincia. Abbiamo perso una grande occasione, occorreva guidare il processo, ha concluso.

Meno drastico il collega Massimo Fasanelli (Misto): l’importante è che siano buone aziende, non esprimo giudizi di merito, ha detto: accoglierei tutte le aziende, meglio se trentine, ma l’importante è che si investa e che si faccia attività sul territorio.

 

 

 

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Il chiarimento tra Degasperi e Rossi: il presidente si scusa per i toni
Filippo Degasperi (5 Stelle) è intervenuto “per fatto personale” a richiamare la “scenetta triste e poco elegante” iniziata nel corso della discussione articolata di ieri, dalla quale si è palesato un certo nervosismo da parte del Presidente Rossi.

Posso capire l’irritazione, capisco molto meno l’arroganza, ha detto: non è il presidente Rossi a decidere quello che posso o meno dire in quest’aula e “che io debba vergognarmi è una locuzione che rispedisco al mittente”.

Dico che la reazione del presidente evidenzia una debolezza politica importante e certifica il fatto che qualcun altro sta facendo un buon lavoro. “L’educazione”, ha concluso, “è una dote che se uno non ha difficilmente può fingere di avere”.

Il presidente Rossi ha preso la parola scusandosi “per aver usato un volume troppo alto nel pomeriggio di ieri, pur con contenuti corretti, cristallini e trasparenti”. Il consigliere è legittimato a prendere le difese di chiunque, ha aggiunto e se si è schierato con chi si esprime contro il nostro territorio evidentemente lo può fare.

Io non ho usato aggettivi, ha detto, mentre sono stato definito oggi “arrogante”. Credo che in un dibattito politico ci sia il diritto, quando le posizioni mettono a giudizio di chi interviene l’essenza stessa del fatto di essere qui, anche dire ad un consigliere di vergognarsi senza doversi sentire giudicare come arrogante.

Il presidente Bruno Dorigatti è intervenuto a sgomberare il campo da equivoci: “ritengo di poter confermare la libertà di ogni consigliere di poter esprimere in quest’aula il proprio pensiero” ha detto.

“Nessuna censura, tutelerò il nome e l’autorevolezza del Consiglio come ho sempre fatto. Ieri il volume è andato a tratti oltre, ci sono stati momenti di aggressività e dovremmo evitare episodi di questo tipo”. Dorigatti ha ringraziato per la pacatezza di questa mattina ed invitato tutti a mantenere pacati i toni del dibattito.

 

 

 

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Approvato il rendiconto, Viola in dichiarazione di voto
Walter Viola (PT) è tornato sull’oggetto del dibattito: si è parlato a lungo di Pil, di crescita o di non crescita, ma questo non è l’unico strumento per misurare la qualità del sistema economico, ha detto.

Viola ha richiamato l’attenzione sulla misurazione del benessere equo e sostenibile (bes) che punta tutta la questione sulle politiche di contesto, ponendo dodici dimensioni fondamentali tra cui salute, istruzione, conciliazione tempi di vita, politica, sicurezza, benessere soggettivo, ambiente, ricerca, qualità dei servizi ecc.

Se optiamo per un approccio di questo tipo, potremo apprezzare che su alcuni fronti c’è molto da fare mentre su altri siamo addirittura più avanti dell’Alto Adige. Siamo in un contesto tra i più competitivi d’Italia, ha aggiunto e dobbiamo trarre indicazioni da questi indicatori per tradurli in politiche attente ed efficaci.

Un fattore con il quale dobbiamo fare i conti è che all’interno della nostra comunità stanno crescendo posizioni sempre più diffuse secondo le quali rispetto alla nostra realtà l’autonomia non sia fondante.

Dobbiamo fare i conti non positivi con questo e anche con altre realtà. Nel concreto, ad esempio, l’eccesso di burocratizzazione da parte dell’ente pubblico nel settore edilizio rappresenta una grave criticità: il problema è mettere nelle condizioni imprese e famiglie di concorrere positivamente alla crescita. Il vero rischio è a suo parere l’appiattimento al livello nazionale, staccandoci dal modello virtuoso che ci ha sempre contraddistinto: c’è un quadro di luci ed ombre che va studiato.

Il documento è stato quindi votato con il seguente esito: 10 voti contrari, 19 favorevoli e 1 astenuto (Walter Kaswalder).

 

 

 

 

In allegato il comunicato stampa:

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Foto: archivio Consiglio Pat

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