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ASSOCIAZIONE TRANSDOLOMITES * PANDEMIA E MOBILITÀ: « IL TRASPORTO PUBBLICO È ADDITATO COME LUOGO DI MAGGIORE CONTAGIO COVID, GLI STUDI DIMOSTRANO L’INCONSISTENZA DELLA PREOCCUPAZIONE »

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16.47 - venerdì 4 febbraio 2022

Il trasporto pubblico soprattutto in Italia è stato additato come uno tra i luoghi in cui poteva diffondersi il contagio da COVID 19. Gli studi hanno dimostrato l’inconsistenza della preoccupazione. Fatta questa puntualizzazione non solo il trasporto pubblico rimane la vera alternativa all’uso dell’auto privata, ma grazie alla costante diffusione degli apparecchi di purificazione dell’aria può diventare un luogo certificato a livello sanitario nel quale il viaggiare è molto più sicuro e salubre rispetto all’automobile.

Stesso concetto lo hanno compreso alcune strutture ricettive del settore turistico che grazie alla sanificazione degli ambienti interni ne hanno fatto un marchio di qualità che avrà valore anche a pandemia esaurita. Per tale motivo siamo a dare diffusione al comunicato stampa a seguire con la cortese preghiera di pubblica diffusione.

Uno degli effetti che si sono diffusi a seguito della pandemia da COVID-19 è stato una consistente riduzione dell’utilizzo del trasporto pubblico ( trasporto urbano, extraurbano, ferrovia ) ed un incremento a dire il vero preventivato dell’utilizzo dell’auto privata.

Questa reazione irrazionale alimentata da una informazione scorretta ha prodotto un danno ancora maggiore del danno legato meramente al Coronavirus; saturazione di parte della viabilità cittadina, e tutte le conseguenze che gli automobilisti e cittadini tutti pagano come prezzo alla mobilità individuale, dagli immancabili incidenti alla strage derivante dell’inquinamento atmosferico. Nell’Unione Europea quasi 500.000 morti precoci all’anno, in Italia tra le 80-90.000 anno ove l’inquinamento prodotto dai trasporti rappresenta una importante fetta.
Un andamento oscillante e legato all’evoluzione delle ondate epidemiche: nel momento in cui la diffusione del contagio rallentava, si assisteva ad una incoraggiante ripresa dell’uso del mezzo pubblico, anche se per assistere alle quote del 2019 dovremo attendere la fine della pandemia. La fuga dal trasporto pubblico è stata alimentata da una serie di provvedimenti legislativi che hanno portato ad un contingentamento dei posti a bordo dei mezzi pubblici ed il messaggio che in breve tempo ha fatto presa nei cittadini è che il mezzo pubblico era uno tra i luoghi in cui sussiste il rischio del contagio.

La paura del contagio ha preso il sopravvento in una parte degli utilizzatori del tpl, ma nella pratica gli studi maturati in questi mesi di pandemia hanno dimostrato che se rispettate le corrette norme comportamentali il rischi di contagio sui mezzi pubblici era del tutto irrilevante. Il presidente dell’Anav, Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori ha preso come esempio il rapporto settimanale prodotto dall’autorità di Pubblica sanità francese, da cui si evince che solo l’1% dei cluster (focolai con almeno tre persone) è da attribuire ai trasporti.

Questo il primo messaggio rassicurante che va promosso per riavvicinare i cittadini all’uso del trasporto collettivo senza dimenticare che l’appetibilità del servizio pubblico è prima di tutto legata alla sua efficienza e capillarità. Altra opportunità che siamo convinti possa diventare suo punto di forza è fare in modo che viaggiare a bordo dei mezzi pubblici offre la possibilità di fare un viaggio con una qualità ambientale che sicuramente non troveremmo all’esterno.

Proprio la pandemia ha dato grande vitalità alle tecnologie di purificazione dell’aria permettendo di produrre apparecchi di purificatore d’aria che dimostrano un’efficienza nell’eliminazione di SARS-CoV-2 superiore al 99,7%. Strumenti che hanno maturato la loro prima esperienza nella sanificazione degli ambienti destinati alle missioni spaziali.
Ora queste apparecchiature che abbisognano di tempi di installazione di alcune decine di minuti iniziano a diffondersi a bordo dei mezzi del trasporto pubblico ad es. posizionati nell’impianto di climatizzazione e funzionando in ciclo continuo anche in presenza dei viaggiatori.

L’adozione di tali apparecchiature permette a ciclo continuo la sanificazioni dell’aria ed anche delle superfici. Oggi ci preoccupiamo del COVID ma la loro utilità sarà universale anche a fine pandemia.
Se questo intervento fosse introdotto su tutti i mezzi pubblici il servizio di mobilità pubblica non solo diventerebbe sempre più l’alterativa all’uso dell’automobile ma anche un wellness mobile all’interno del quale durante il viaggio potremmo respirare aria certamente più salubre rispetto a quella che inaliamo all’esterno degli ambienti urbani.

Si dirà che questo intervento diffuso su tutti i mezzi pubblici ha un costo. Si è vero, ma quello che quasi sempre omettiamo di dire è che il vero costo che paghiamo come singoli cittadini e come spesa pubblica è l’enorme danno causato dall’uso dell’automobile.

Citiamo a tale proposito lo studio “Health costs of air pollution in European cities and the linkage with transport”, pubblicato da CE Delft – Committed to the Environment a al quale, per l’Italia, ha collaborato Legambiente «I costi dell’inquinamento dell’aria connessi all’alto numero di automobili in circolazione e alla carenza del trasporto pubblico incidono sul portafoglio degli italiani più che nel resto d’Europa. Ricoveri ospedalieri, perdita di benessere, impatti indiretti sulla salute e, quindi, riduzione dell’aspettativa di vita. Sono questi i fattori che fanno la somma del costo sociale, una spesa che per gli italiani ammonta a un costo medio di 1400 euro per ogni cittadino, equivalente a circa il 5% del PIL. Il peso che ogni cittadino è costretto a sobbarcarsi per far fronte ai danni derivanti dall’inquinamento atmosferico»

IL Libro Bianco dei Trasporti della Commissione Europea cita che gestire mobilità pubblica costa 17 volte meno della mobilità privata. Perché allora con tanta letteratura alla mano insistiamo ancora a dire che il trasporto pubblico costa mentre al contrario esso è il vero investimento?

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Massimo Girardi
Presidente di Transdolomites APS
www.transdolomites.eu

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