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ASSESSORE PAT SPINELLI * PRIMO MAGGIO: « OGGI RAGIONIAMO CON PIÙ FORZA SUL MODELLO DI OCCUPAZIONE CHE VOGLIAMO, IL TRENTINO PUÒ ESSERE APRIPISTA »

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10.18 - domenica 1 maggio 2022

Editoriale – “Primo maggio di Festa, per un lavoro sicuro e di qualità in Trentino”.

Primo maggio, Giornata internazionale del lavoro. L’occasione per rivolgere i più sinceri auguri a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori del Trentino, per un momento che vuole essere in primo luogo di festa. Un giro di boa in cui guardare i risultati raggiunti, le soddisfazioni e perché no, le fatiche che comportano l’attività professionale, ma anche la ricerca di un impiego o il miglioramento della propria posizione. Tutte azioni utili per la realizzazione di sé stessi e la crescita della nostra società. Festa, tuttavia, che non può non accompagnarsi ad una doverosa riflessione, alla luce della situazione internazionale e dell’attualità che riguarda anche il nostro territorio. Senza la pace – oggi ne abbiamo drammaticamente prova – non ci possono essere occupazione e crescita. E non ci può essere sviluppo senza la piena affermazione dei diritti nella sfera del lavoro, anche in Trentino.

Per questo la Giornata odierna invita a ragionare con ancora più forza sul modello di occupazione che vogliamo consolidare e sul quale il Trentino può fare da apripista. Il primo mattone è certamente la sicurezza. Il Primo maggio chiude un mese di aprile caratterizzato purtroppo da due infortuni mortali sul lavoro, a pochi giorni di distanza, nella nostra provincia. Le istituzioni sono in campo e hanno reagito, come dimostra la rafforzata collaborazione per i controlli. Ma certamente non basta. Servono una risposta strutturale e risultati concreti, dando evidenza al confronto costante nell’ambito del Comitato di coordinamento contro gli infortuni. Bisogna lavorare a soluzioni innovative, incentivando ad esempio criteri di premialità per le aziende “più sicure” e spingendo sulla formazione dei giovani. Gli investimenti sono poi una parte fondamentale per rendere davvero incisive la vigilanza e la prevenzione.

Non si può infine vincere questa battaglia senza la massima cura e attenzione, da parte di tutti, nell’approcciare gli ambienti di lavoro e nel rispetto delle misure di protezione. Il secondo mattone è costituito dall’azione di contrasto alle disuguaglianze e per la piena affermazione del contributo individuale alla crescita, tenendo conto del fatto che la pandemia ha maggiormente peggiorato le condizioni delle lavoratrici donne, oltre a quelle di giovani e precari. È dunque fondamentale garantire a tutti tutela e stabilità, favorendo la conciliazione del lavoro femminile.

Non è inoltre più rimandabile il passo in più sulle politiche attive dell’occupazione, come emerso anche durante gli Stati generali del lavoro. La ridefinizione e il potenziamento delle proprie competenze, reskilling e upskilling, sono elementi determinanti. Altro tema è quello della disabilità, anche cognitiva, e di tutte le persone che registrano maggiori difficoltà all’inserimento nel mercato del lavoro: vanno individuate misure specifiche, in sinergia e formando al meglio gli operatori. In questa direzione va anche la revisione del Progettone. Un insieme di interventi in cui il tutoraggio, è bene sottolinearlo, sarà potenziato e nessuno verrà lasciato indietro.

Costruire, direi progettare, dunque, partendo dall’occupazione, un Trentino più competitivo e dinamico che guardi al futuro: è questa la priorità indicata dalla Giunta provinciale. Gli strumenti e le risorse ci sono. Pensiamo alla straordinaria occasione del PNRR per il Trentino e alla significativa assegnazione per il programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL). Oppure, tra le tante iniziative, alle opportunità del bando “Nuova impresa 2022” per sostenere i progetti imprenditoriali promossi da donne, giovani e disoccupati, in una logica di rilancio territoriale e di iniezione di nuove energie.

Dalla sicurezza all’empowerment e al benessere. Il sistema di welfare va ulteriormente innovato alla luce dei fattori del cambiamento in atto, come la progressiva contrazione delle risorse pubbliche e la necessità di garantire l’attenzione ad una popolazione che vive e lavora più a lungo.
Occorre rafforzare il ventaglio di strumenti e possibilità di cura offerti da un sistema che deve unire sempre di più i soggetti del territorio: fondi della previdenza complementare, mondo assicurativo, lavoratori, imprese, sindacati, enti bilaterali e sistema pubblico. Per fare massa critica, offrendo i servizi a chi ne ha bisogno.

Ecco in ultima analisi la strada che abbiamo già iniziato a percorrere per mettere al centro il lavoro di qualità. Che significa sicurezza, welfare, invecchiamento attivo, compartecipazione delle generazioni, politiche attive, alta formazione e aggiornamento delle competenze. Per un Trentino in cui la coesione non è nemica ma amica della competitività e in cui ciascuno di noi può mettersi in gioco per lo sviluppo collettivo.

 

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Achille Spinelli

Assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Provincia autonoma di Trento

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