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ASSEMBLEA ANTISPECISTA E CENTRO SOCIALE BRUNO * CAMPAGNA #STOPCASTELLER: « AL MINISTRO CINGOLANI NON INTERESSA L’ECOLOGIA, MA L’INDUSTRIA GREEN »

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15.51 - sabato 5 giugno 2021

Piazza Duomo a Trento occupata oggi dagli attivisti per la giustizia climatica e della campagna #StopCasteller in protesta al Festival dell’economia.

“Non accettiamo le sospensioni alla libertà di manifestare. La città è lo spazio delle politiche pubbliche”.

 

“Al neo-ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani non interessa l’ecologia ma l’industria green, che cerca nuove fonti di profitto nel disastro ecologico in corso”.

 

Gli attivisti antispecisti della Campagna #StopCasteller – che da tempo lottano per la libertà degli orsi in Trentino – si sono uniti oggi al Centro Sociale Bruno e a Rise up for Climate Justice per protestare al Festival dell’economia di Trento contro il ministro Cingolani e contro un modello economico industriale che ha portato al collasso ecologico.

Gli attivisti hanno raggiunto il centro della città e, in Piazza Duomo, hanno esposto le ragioni della loro protesta nonostante le restrizioni da zona rossa imposte per ostacolare la manifestazione.

“Siamo qui – hanno dichiarato gli attivisti di Assemblea Antispecista e Centro Sociale Bruno – perché questo festival e i suoi relatori sostengono, più o meno consapevolmente, un modello economico che concepisce il mondo come una riserva di risorse umane, animali e ambientali da sfruttare e come una discarica da riempire”.

“Abbiamo aderito al corteo di Rise Up per la giustizia climatica, nonostante i divieti, perché non siamo né robot né avatar virtuali, ma siamo animali politici che vogliono riprendere ciò che è proprio: gli spazi della città come spazi delle politiche pubbliche per rendere effettivi i diritti, tutelare i beni comuni e lottare a fianco di chi è ridotto in condizioni di debolezza, come gli orsi ancora rinchiusi al Casteller”.

“Manifestiamo anche perché è presente il ministro Roberto Cingolani, a capo del dicastero della Transizione ecologica, che ha soppiantato quello dell’ambiente. Abbiamo capito che l’interesse di questo ministero non è l’ecologia ma l’industria green, che cerca nuove fonti di profitto nel disastro ecologico in corso. Lo sviluppo sostenibile, tanto sbandierato dal neo-ministro, è marketing: significa rivestire con panni ecofriendly la spoliazione del pianeta e degli animali che lo abitano”.

“Siamo qui infine per l’incompetenza della Provincia autonoma per quanto riguarda la gestione degli orsi, per spiegare la nostra amarezza e non quella di Fugatti, che proprio oggi ha nuovamente strumentalizzato la protesta per raggiungere l’obiettivo che la giunta ha dichiarato da tempo: l’abbattimento degli orsi.
Così gli ecosistemi montani e gli animali selvatici che li abitano sono ancora una volta sacrificati dalla giunta leghista agli interessi dell’economia turistica, che propone il bosco come estensione del giardino di casa, e agli interessi di allevatori e coltivatori (protetti da Coldiretti) che, non paghi di causare la morte di migliaia di animali d’allevamento, hanno intrapreso una guerra senza ritegno nei confronti dei selvatici”.

“Non accettiamo le sospensioni alla libertà di manifestare fisicamente per la città. Contro una politica che “transita” sempre sullo stesso binario, che non pensa a un mondo più vivibile, ma solo a uno più profittevole, ci schieriamo per un mondo diverso e presto saremo ancora in piazza, per noi, gli altri animali e gli ecosistemi”.

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