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ARCIGAY – TRENTINO – IMBRATTAMENTO SEDE ARCI: PRESIDENTE LA MALFA, « CONDANNIAMO L’ATTO INTIMIDATORIO, MA NON CI SENTIAMO IMPAURITI »

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16.51 - lunedì 5 giugno 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Nella notte tra sabato e domenica, mentre la grande festa del Dolomiti Pride si stava svolgendo al Parco delle Albere, il muro esterno della sede di Arci del Trentino, in via degli Olmi a Trento, è stato vandalizzato con l’affissione di uno striscione. Lo striscione – di chiara matrice fascista – faceva riferimento implicito al Pride.

Un gesto compiuto con orgoglio – come sembra dalle stories condivise il giorno dopo sui social – ma pur sempre col favore delle tenebre. A dimostrazione che c’è un orgoglio che può splendere alla luce del giorno – il nostro, quello delle 10mila persone che hanno sfilato sabato al Dolomiti Pride – e un altro che ha bisogno delle tenebre per manifestarsi.

Come capofila delle associazioni che hanno organizzato il Dolomiti Pride, Arcigay del Trentino esprime solidarietà ad Arci del Trentino, a cui ci accomuna la vicinanza per battaglie e sensibilità.

Di seguito e in allegato, il comunicato di Arci del Trentino con il virgolettato del presidente Andrea La Malfa.

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Stamattina, lunedì 5 giugno 2023, è stato ritrovato – e successivamente rimosso – uno striscione riconducibile a matrice fascista incollato sul muro della sede di Arci del Trentino. E’ questo il secondo episodio dopo quello del 13 maggio scorso, ad opera degli stessi autori. Il Comitato provinciale, valutata anche la reiterazione di questi gesti, ha incaricato i propri legali di sporgere denuncia alle autorità competenti perché i responsabili siano individuati e perseguiti, valutando ogni altra azione anche in sede civile a tutela dell’associazione.

Di seguito la dichiarazione di Andrea La Malfa, presidente Arci del Trentino:

“Pura inciviltà. Un atto grave perché individuare il “nemico” e andare a cercarlo, imbrattarne reiteratamente i luoghi di ritrovo, è il primo passo di gente che ha poca dimestichezza con che cosa sia la democrazia. Condanniamo con forza questi atti intimidatori e vandalici, ma non ci sentiamo certo impauriti. Sappiamo di avere affianco la comunità democratica, pronta ad isolare chi usa la violenza e la prevaricazione come metodo di affermazione.

Non possiamo però non essere preoccupati dal fatto che in questo mese si siano susseguiti gesti singoli, anche verso esponenti delle istituzioni, legati dal filo dell’intolleranza e del disconoscimento del metodo democratico. Questo clima non agevola chi come noi ha da sempre tenuto aperta la porta del dialogo nella fermezza delle nostre convinzioni ma nel confronto democratico e civile con tutte le diverse opinioni che si riconoscono nella Costituzione.”

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