(Fonte: Filippo Degasperi) – Gli accordi con i sindacati prevedevano che l’Apss organizzasse l’assistenza ai turisti attraverso i medici di medicina generale convenzionati.
Era stata conseguentemente concordata una disciplina improntata sull’acquisizione della disponibilità dei medici con il solo riconoscimento di quanto versato dagli utenti per le visite ambulatoriali (20 euro/una lorde) e domiciliari (30 euro/una lorde).
I medici tra l’altro avrebbero messo a disposizione gratuitamente sia il materiale di medicazione, sia la propria sede.
Non in tutte le valli si riusciva a raccogliere la disponibilità dei medici di medicina generale (l’Apss non pubblicizzava in maniera adeguata il servizio, ad esempio in Val di Fassa e Fiemme, con una popolazione internazionale, le locandine erano solo in italiano) e gli si consentiva di lavorare con i turisti in regime libero professionale con parcelle elevate, sebbene la fattispecie non fosse prevista.
A causa di tutto ciò, i medici di base non si sentivano in obbligo di accettare un servizio che non era di loro esclusiva competenza e che ritenevano inadeguato per entità, in particolare in rapporto a coloro che venivano pagati in libera professione dall’Apss stessa.
L’assessore Rossi pertanto, con delibera 1951/2009, riteneva necessario emanare nuove disposizioni al fine di potenziare il servizio: eliminava quanto spendevano gli albergatori in alcune località e accollava al Servizio sanitario provinciale l’importo giornaliero spettante ai medici del servizio turistico per un importo massimo di 180 euro (5.800 euro mensili), a tutti i liberi professionisti che avessero deciso di accettare.
A questo punto, un Sindacato firmatario si rivolgeva al Tribunale di Trento. Nel frattempo, l’ex assessore correva ai ripari con l’emanazione di una nuova delibera che sistemava gli aspetti formali, tuttavia confermava la nuova direttiva permettendo ad un medico senza iscrizione in graduatoria, libero professionista, di ottenere 5.800 euro mensili più le quote derivanti dalle visite.
Il sistema è tuttora vigente. Abbiamo deciso di depositare un’interrogazione perché riteniamo siffatte modalità di pagamento dei medici per i turisti spropositate rispetto ad una situazione in cui ai residenti, per ragioni di “appropriatezza” viene tagliato il servizio di guardia medica.
In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:
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Foto: archivio Pat