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ANM – GIUNTA TRENTINO ALTO ADIGE: INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO: « INTERVENTO DEL PRESIDENTE, DOTTOR GIUSEPPE SPADARO (TRASCRIZIONE INTEGRALE) »

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19.33 - domenica 29 gennaio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Grazie Sig Presidente e buongiorno a tutte le autorità e a tutti i presenti.

Gli ultimi anni della nostra vita ci hanno riservato una pandemia…una specie di tsunami.. anche nel mondo giudiziario… non solo perché sono state approntate in breve tempo una serie di riforme quanto perché approvate contemporaneamente in tutti i settori della giustizia come credo mai sia accaduto nella storia italiana; ma lo tsunami è avvenuto anche all’interno della magistratura e del suo cuore pulsante che dovrebbe essere il CSM, ove è accaduto qualcosa di così grave che non constano precedenti storici.

Non se parla ahimè molto al nostro interno… quasi che si sia trattato di singoli episodi da isolare e dimenticare al più presto e non di un vero e proprio sistema degenerato che ha coinvolto l’intera magistratura. Siamo oggi tutti concentrati sull’obiettivo attuale impostoci dall’Europa… ossia quello di eliminare quanto più possibile arretrato.. e per far ciò sappiamo tutti che il ministero ha, dobbiamo riconoscerlo, compiuto un notevole sforzo immettendo ad esempio nell’amministrazione migliaia di giovani per creare il cd ufficio del processo.

Giovani preparatissimi e che certamente saranno preziosissimi ma non credo risolutivi per la loro temporaneità e sin quando prevarrà la loro funzione di ausilio delle cancellerie anziché di supporto di ricerca e studio del giudice.

Il legislatore spinge giustamente per una accelerazione dei riti e a deflazionare a volte anche ricorrendo ad escamotage come quello in materia penale di richiedere la querela per molti reati sol perché non si ha il coraggio dinnanzi all’opinione pubblica di approntare una robusta depenalizzazione dei cd reati minori; oppure apponendo degli step temporali inventandosi una nuova causa di estinzione, quella del processo, ben conscio che non siamo in grado di giungere a sentenza in quei tempi con le attuali risorse.

Giustamente spinge all’utilizzo di nuove tecnologie, ad un processo telematico, sempre maggiormente cartolare ma poco “umano”. Ma nel contempo, ormai da decenni, Il Leg tenta di rincorrere l’evoluzione della società che negli ultimi anni ha avuto una accelerazione repentina ma non ci riesce se non con novelle legislative frutto di soluzioni di compromesso che lasciano poi agli operatori del diritto i nodi da sciogliere, spinge per una giurisdizionalizzazione dell’intera realtà sociale: anche le cose più intime della propria vita devono essere decise da un giudice…la famiglia la nascita di un essere umano la vita la morte… tutto passa dagli studi professionali e dalle aule di udienza.

Ed allora se questa è orami il trend della nostra realtà giudiziaria forse occorre anche altro: in primis magistrati, credo non si sia mai raggiunta una tale drammatica percentuale di scopertura nell’organico… e sapete perché? Perché i colleghi specie delle corti d’appello e di cassazione spinti sempre più a badare alle performance quantitative anziché alla qualità della attività giurisdizionale, anziché considerare come conduci l’udienza, alla fermezza che non ne esclude il garbo… anzi… al tuo rapporto con l’avvocatura e l’utenza, al garbo istituzionale, all’equilibrio, in una parola alla professionalità e alla umanità, si propende per un efficientismo esasperato che comporta una visione burocratica del proprio ruolo e che nulla ha a che fare con il valore della giurisdizione che a noi tutti, ma ancor più a questi colleghi, era stato inculcato entrando decine di anni fa… molti hanno preferito prepensionarsi e andar via!

Personalmente credo che fin quando non recupereremo la voglia di fare il G, anzi di essere G, la voglia di fare vita associativa, di ripartecipare alle riunioni a prescindere dall’appartenenza correntizia e non abolendo le correnti, bensì riprendendo un confronto leale con chi possiede diversi modelli ideali di essere G, fin quando non recupereremo quella tensione emotiva che ci ha spinto a studiare anni e anni per avere l’onore di indossare la toga di Avv o di G dinnanzi ai propri genitori… fin quando non ritroveremo il tempo e la voglia di
andare per le scuole, di aprire le nostre porte ai nostri interlocutori vedendoli come collaboratori e non come insidie, di far fronte comune noi G e voi avv perché solo noi e voi possiamo davvero conoscere le esigenze di un distretto, fin quando non recupereremo quella etica che ha portato al sacrificio umano di tanti di noi, fin quando non avremo interiorizzato di raggiungere un posto direttivo non con una chat ma imponendo il proprio curriculum, la propria credibilità nell’ambiente giudiziario ove svolgi e hai svolto le funzioni, e principalmente una volta conseguito con merito, vivendolo con spirito di servizio, fin quando non verranno immessi in magistratura vincitori del concorso che, non solo siano preparati e rispettano la punteggiatura, ma siano capaci di apprezzare e dimostrare la capacità di argomentare, di interpretare il diritto, lo spirito del giurista deve trasparire da quei temi, dimostrare di essere in grado di esercitare una delle funzioni più alte che l’essere umano possa svolgere…lo ius dicere, ebbene là qualità del servizio giustizia non migliorerà! così come fin quando il Legislatore pretenderà di disciplinare, di normare tutti gli aspetti della vita individuale e sociale senza effettuare scelte nette di campo, si continuerà ad alimentare nel nostro paese il conflitto e di conseguenza il contenzioso ma non si farà Giustizia!

Il monitoraggio dei dati statistici di questo Distretto, magistralmente esposto dal presidente Spina, mi induce a riaffermare la personale considerazione che il punctum dolens del “sistema giustizia” nel nostro Paese resta ancora quello della necessità di un ulteriore e notevole sforzo finanziario del Governo e del Ministero (nel distretto di Trento, notoriamente, della Regione in virtù di apposita delega) nell’assicurare un incremento di risorse umane da destinare agli Uffici giudiziari. Va riconosciuto che la regione TA ha compiuto a sua volta notevoli sforzi ed è stata estremamente disponibile a coinvolgere la Giunta che ho l’onore di presiedere accogliendo il nostro invito di instaurare un tavolo tecnico regionale. Ma mancano ancora troppe unità di personale nelle cancellerie e senza di loro…

Occorre, in altri termini, che si “investa” nel possibile obiettivo di un processo celere, equo e funzionale e che davvero si incrementino le risorse umane; mentre, noi magistrati possiamo e dobbiamo solo garantire adeguatezza professionale e massimo impegno organizzativo e lavorativo. La situazione lavorativa dei Tribunali e delle Procure del Distretto e lo sforzo lavorativo compiuto dai giudici togati e onorari e dal preziosissimo personale amministrativo, appare paradigmatico a riguardo.

Ma non basta: dobbiamo recuperare credibilità, eticità, tensione emotiva, voglia di collaborare, fiducia, umanità. E però attenzione noi non siamo una fabbrica che produce sentenze, un sentenzificio, noi siamo rappresenta di uno dei 3 poteri dello Stato, donne e uomini giudici, donne e uomini avv, donne e uomini del settore amministrativo, si noi dobbiamo recuperare credibilità ma gli altri 2 poteri dello Stato devono metterci nelle condizioni di farlo!

 

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Giuseppe Spadaro – Presidente

Giunta Trentino Alto Adige ANM

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