Reputiamo importante entrare nel merito della vicenda dell’oscuramento di Byoblu su Youtube. Proprio quell’intervista fatta nel 2018 da Eugenio Miccoli a Mohamed Konaré sulla tematica controversa del Franco CFA, identificata quale “contenuto in violazione agli standard della piattaforma” e pretesto usato stavolta per la soppressione del canale, è un evidente esempio di informazione non soltanto “alternativa”, ma addirittura UNICA su un certo tema.
L’insistenza dei principali gruppi editoriali nazionali nel propalare al grande pubblico i soliti due o tre argomenti rappresenta una forma di miope (auto)censura, che lascia scoperto tutto il resto.
Costringere la “controinformazione” a coprire da sola tutto ciò che i media generalisti – deliberatamente o negligentemente – trascurano, la rende ovviamente controversa, e le convoglia addosso l’attenzione di chiunque ipotizzi o ricerchi un altro punto di vista. Puerile liquidare questo pubblico con le solite etichette, benché talvolta, “andreottianamente”, ci s’indovini. Se l’informazione ufficiale sapesse fare bene il proprio mestiere, neanche occorrerebbe Byoblu. E invece serve.
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ANCORA ITALIA – PER LA SOVRANITÀ DEMOCRATICA