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ALLEANZA DEMOCRATICA AUTONOMISTA * TRENTINO – GIORNATA AUTONOMIA: FRANCESCO VALDUGA, « LA MIA RIFLESSIONE SULLA MANOVRA PAT, PER L’ASSEGNO UNICO UNIVERSALE »

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19.26 - martedì 5 settembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Festeggiamo l’autonomia, festeggiamo la lungimiranza, festeggiamo la caparbietà e la gentilezza con cui Alcide De Gasperi ha conquistato l’autonomia del Trentino, premessa e promessa di tutto quel che noi siamo diventati e siamo ancora: un popolo libero, che vuole costruire il suo futuro secondo le sue inclinazioni, i suoi valori e la sua storia. L’autonomia non è un diritto acquisito una volta per tutte. È un impegno quotidiano, una lotta continua che richiede intelligenza, grazia e determinazione. Negli ultimi cinque anni, abbiamo visto un’inerzia preoccupante in questo settore. Siamo diventati ombre, seguendo le decisioni degli altri: dei partiti nazionali, dei governi.

Lo spirito di De Gasperi è stato accantonato, abbandonato e reso innocuo. Oggi, ci troviamo a sperare in soluzioni esterne, nell’azione del ministro Calderoli, la cui riforma si occupa di tutto tranne che delle regioni a statuto speciale: noi vogliamo più autonomia e la sua riforma potenzia le regioni ordinarie, ma non rafforza l’autonomia di quelle speciali. Per altro, in un suo recente intervento sulla stampa non cita mai l’intesa possibile tra Governo e Trentino. Anzi, scrive che l’autonomia ha fatto bene all’Alto Adige e neanche su questo non cita il Trentino.

E ricordiamo come anche Giorgia Meloni nel discorso di insediamento alle Camere ha citato più volte l’Alto Adige, ma non il Trentino. Ecco cosa succede quando la battaglia sull’autonomia viene delegata ad altri, ai politici nazionali, ai compagni di partito e non all’unità del popolo trentino. E peggio ancora quando il Governo provinciale dimostra inadeguatezza nell’ esercitare le proprie competenze adeguandosi a scelte che danneggiano le famiglie trentine per assecondare le volontà romane: basti pensare alla deliberazione n. 1540 del 25 agosto scorso, con la quale la Giunta provinciale esprime la volontà di far dichiarare a tutte le famiglie, all’atto della compilazione della DSU, anche quanto percepito a titolo di Assegno Unico Universale. Una manovra che comporterà, come denunciato proprio oggi dalle organizzazione sindacali trentine, un danno a molte famiglie sul nostro territorio.

Secondo le stime della Provincia – spiegano – il beneficio medio accordato dallo Stato ad una famiglia di quattro componenti, di cui due minori, pari a circa 3.300 euro annui, comporterà un innalzamento automatico dell’indicatore ICEF, a parità di altri redditi percepiti rispetto al 2021, fino a circa 0,026 punti. In poche parole, una famiglia con un indicatore ICEF pari a 0,275, che attualmente in forza di questo indicatore accede al sostegno provinciale per i figli, non potrà più beneficiare dell’Assegno Unico provinciale. E mentre lo Stato, per ovviare al problema, ha innalzato l’adeguamento dell’ indicizzazione al tasso di inflazione dell’ indicatore ICEF, la Provincia di Trento non ha applicato le sue prerogative.

E non serve andare tanto indietro nel tempo per trovare conferma della competenza primaria della nostra Autonomia, se si pensa che la Giunta guidata da Ugo Rossi aveva provveduto con deliberazione n. 1298 del 20 luglio 2018 ad aumentare il reddito di riferimento ICEF dell’1% a fronte di un aumento del costo della vita, nei quattro anni precedenti, dell’1.1%, contro Il drammatico aumento dei costi tra il 2018 e il 2022 del 10.3%. Ma la Giunta Fugatti ha varato una manovra che di fatto certamente consentirà alle casse provinciali di risparmiare, a danno però dei cittadini. In sostanza ha fatto, invertendo l’auspicio degasperiano, meno e peggio dello Stato centrale.

Di fronte a questa miopia, è urgente ritornare al senso dell’ Autonomia, recuperando la capacità di costruzione di modelli originali e innovativi. I tempi, inoltre, cambiano e l’avvento progressivo del potere delegato all’Europa ci obbliga a una nuova riflessione: come proteggere e amplificare il potere dell’autonomia anche sulla base del diritto europeo. Se abbiamo questa visione, questa apertura, questa intelligenza, allora la nostra autonomia sarà salda, altrimenti resterà nelle mani e negli equilibri politici nazionali.

 

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Francesco Valduga

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