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ALESSIA AMBROSI * SALUTE MENTALE – ITALIA : « FA RIFLETTERE CHE IL TASSO PIÙ ALTO DI SUICIDI SIA NELLA PROVINCIA DI TRENTO, 9,95 SUICIDI OGNI 100MILA ABITANTI (FONTE: SOLE 24 ORE SETTEMBRE 2020) »

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08.47 - lunedì 12 ottobre 2020

Due giorni fa, il 10 ottobre, è stata celebrata la Giornata Mondiale della Salute mentale, una patologia che colpisce un italiano su tre, causando depressione, panico, numerosi disturbi della personalità ,fino al suicidio. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che nel mondo quasi un miliardo di persone convive con un disturbo mentale, numero in continua evoluzione a causa dell’impatto che la pandemia di COVID-19 sta avendo sull’intera popolazione, di qualsiasi età o categoria sociale e lavorativa, nessuno escluso.  Se analizziamo poi i dati del Ministero della Salute (report 2018), in Italia sono oltre 830 mila gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici italiani, quasi 7 pazienti su 10 sono over 45 e più della metà sono donne, che rappresentano anche la maggioranza dei pazienti over 75.

Un dato da non sottovalutare, ma da analizzare approfonditamente riguarda invece i giovani: in entrambi i sessi risultano meno numerosi i pazienti al di sotto dei 25 anni, facendo però trasparire il sospetto che i disturbi mentali rimangono di gran lunga sotto diagnosticati nei giovani. Quella della salute mentale è infatti una malattia di cui si parla pochissimo e che miete le sue vittime in maniera silente. Fa riflettere che la zona italiana con il tasso più alto di suicidi è ahimè proprio la nostra provincia autonoma di Trento dove si è arrivati a 9,95 suicidi ogni 100mila abitanti. (fonte: Sole 24 Ore settembre 2020).

Chi è affetto da queste patologie tende a nascondere il suo malessere, per paura che l’illusorio equilibrio su cui si fonda la loro esistenza venga ad essere compromesso, per paura di essere emarginati. Pertanto rimane una malattia che colpisce moltissime perone, sottaciuta e che si insinua mostruosa nelle menti delle persone che all’esterno non mostrano sintomi fino ad arrivare alla completa emarginazione. Se ne parla poco, credo sia di fondamentale importanza dare assistenza, supporto e voce a chi non ne ha.
I disturbi mentali e il suicidio, del resto, sono oggetto di un diffuso stigma sociale. La stigmatizzazione è la prima, e spesso insormontabile, barriera che impedisce alle persone di ottenere aiuto.

Per troppe persone, la mancanza di una conoscenza diretta sulle malattie mentali combinata ad un supporto inadeguato nell’affrontarle è schiacciante. A questo si deve anche aggiungere la consapevolezza che il suicidio rappresenta un grave problema di salute pubblica, su cui necessita un strategia nazionale e provinciale di prevenzione. Pensiamo per esempio anche alla necessità di reclutare psicologi per gli ospedali al fine di monitorare lo stato di salute psicologica di tutti quei medici e infermieri che hanno vissuto mesi di vera trincea nel combattere il Covid.

È evidente quindi che la Giornata mondiale della salute mentale abbia affermato l’importanza di non restare indifferenti di fronte a chi soffre di depressione, la malattia mentale più diffusa in Italia e fornisce un’opportunità per affrontare una delle più grandi sfide personali, mediche ed economiche dei nostri giorni. Da un lato affrontando le incomprensioni che circondano le malattie mentali e incoraggiando discussioni aperte, parlando apertamente delle malattie mentali e incoraggiando gli altri a fare la stessa cosa. Dall’altro riducendo la stigmatizzazione e aiutando le persone con ogni tipo di supporto in grado di rispondere alle necessità della comunità, sia locale che globale. Infine facendo pressione contro la vergogna che così ingiustamente circonda la diagnosi di una malattia mentale, perché la strada maestra è la corretta informazione e la cura attraverso servizi di prossimità e di comunità che mettano sempre al centro il paziente come persona.

Per tale motivo tale ricorrenza è diventata un giorno particolarmente importante di riflessione di fronte a malattie a dir poco devastanti e ci ricorda tutto il loro impatto e la sofferenza umana che causano ai pazienti e alle loro famiglie. Mi sento pertanto in dovere da madre prima ancora che da rappresentante delle istituzioni di lanciare un appello alla comunità perché chi ne ha bisogno si apra, parli e si faccia avanti. Dobbiamo puntare l’attenzione ai problemi della salute mentale e con questa giornata desidero con forza ribadire quanto sia importante abbattere i muri che ancora circondano le patologie psichiatriche.

 

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Consigliere Alessia Ambrosi

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