(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA ha inviato questo pomeriggio con raccomandata numero 15469953906-7 un esposto alla Procura della Repubblica di Trento allegando una testimonianza scritta, tramite la la quale si fa una ricostruzione diversa di quanto sarebbe accaduto indicando una serie di attività collaterali avvenute in quei giorni. Elementi che -se accertati- potrebbero far scattare indagini per reati di occultamento di prove ed depistaggio delle indagini, entrambi puniti ai sensi degli articoli 480 e 375 del Codice penale.
Per la delicatezza delle informazioni contenute abbiamo deciso di non divulgare il contenuto della testimonianza di quasi due pagine dattiloscritte che abbiamo allegato al nostro esposto, aspetti che esulano dal nostro ruolo di associazione animalista, ma questo si, possiamo confermare che questa testimonianza rilasciata da una persona che conosce bene l’ambiente e che ha raccolto informazioni di prima mano che esulano dalle voci di paese esclude la presenza dell’orsa GAIA (JJ4) sul luogo della morte del giovane Andrea Papi confermando che sul posto c’era un orso di sesso maschile.
Non siamo noi che dobbiamo giudicare avvenimenti e responsabilità; il nostro compito è di inviare alla Giustizia i dati in nostro possesso che in questo caso servono anche a scagionare l’orsa Gaia per la quale chiediamo l’immediata liberazione dal ‘Casteller” di Trento, liberazione sua e di tutti gli orsi rinchiusi in quel carcere che riserva agli orsi un trattamento paragonabile al 41/bis umano”.
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