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ACLI TERRA – TRENTINO * FLAVESCENZA DORATA VITE: TRENTINAGLIA, « SIAMO SULLA STRADA GIUSTA, MA È NECESSARIA MAGGIORE UNITÀ ALL’INTERNO DEL SISTEMA AGRICOLO »

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09.32 - mercoledì 11 gennaio 2023

Acli Terra su flavescenza dorata vite. Trentinaglia: “Ora siamo sulla strada giusta, ma è necessaria una maggiore unità all’interno del sistema agricolo trentino”. La Flavescenza dorata della vite, la malattia epidemica che si propaga attraverso un piccolo insetto vettore (Scaphoideus Titanus), ha distrutto negli ultimi anni in Trentino ben 650.000 piante corrispondenti ad un’estensione che ammonta complessivamente a circa 130 ettari di territorio coltivato.

Le misure di profilassi messe in campo fino ad oggi hanno riguardato l’estirpazione delle viti colpite, indennizzi pubblici e alcuni trattamenti con prodotti che, nel recente passato, si sono dimostrati inefficaci e poco funzionali al contenimento della malattia. In conseguenza di ciò, in alcune zone produttive quali il comune di Trento, l’Alta Vallagarina e la Valsugana, il fenomeno ha assunto proporzioni preoccupanti con pesanti ricadute sui bilanci di molte imprese agricole ed in modo particolare sugli impianti di Chardonnay, Pinot nero e Pinot bianco.

Tutto questo rappresenta purtroppo anche la conseguenza di scelte sbagliate operate negli ultimi anni dovute in particolare al mancato accoglimento, nel 2019, degli indirizzi provenienti dalla Fondazione Mach di utilizzare, in deroga ai protocolli di intesa, alcuni principi attivi che risultavano efficaci nella lotta alla malattia.

Il mancato accoglimento di quella proposta, adottata solo a partire dal 2021 con i primi, seppur tardivi trattamenti, ha portato ad una diffusione preoccupante della flavescenza che rischia di moltiplicarsi ancora di più nei prossimi anni dato anche il lungo periodo di incubazione della malattia.

Il Trentino sembra oggi incamminato nella giusta prospettiva per il controllo del parassita nonostante, lo ripetiamo, gli errori compiuti fino al 2021. Ora, accanto alla possibilità di ricorrere ad alcuni interventi mirati di difesa dalla flavescenza, è però necessario il ricompattamento dell’intero settore nella lotta a questa e alle altre malattie derivate da nuovi parassiti attraverso una maggiore sinergia e dialogo all’interno di tutto il sistema agricolo trentino rappresentato dall’Assessorato provinciale all’agricoltura, dalle Organizzazioni professionali, dalla Fondazione Mach e dal sistema cooperativo.

L’obiettivo condiviso deve essere la tempestività delle misure di profilassi, la lotta al degrado e all’abbandono delle colture (che rappresentano dei moltiplicatori importanti della cicalina responsabile della malattia), la ricerca applicata, il coinvolgimento e la responsabilità dei singoli produttori nel rispetto delle misure di contenimento.

Il tutto all’insegna di uno sguardo di prospettiva per l’agricoltura trentina il cui obiettivo finale deve essere l’equilibrio con l’ambiente naturale, l’aumento della biodiversità, la ricerca di misure di resilienza delle coltivazioni, la crescita delle difese immunitarie delle piante e la loro resistenza a parassiti e funghi.

 

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Matteo Trentinaglia

Presidente Acli Terra del Trentino

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