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AAROI EMAC / ANAAO ASSOMED  / ANPO ASCOTI / CIMO-FESMED / FASSID-FVM  * – SANITÀ TRENTINO / LETTERA APERTA AD ASSESSORA SEGNANA: « INCOMPRENSIBILE, PER NOI, NON AVERE MAI OTTENUTO UNA SUA RISPOSTA »

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11.38 - sabato 22 ottobre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Lettera aperta all’Assessore provinciale alla salute signora Stefania Segnana – Gentile Assessore, nell’articolo pubblicato domenica scorsa dal quotidiano l’Adige (pubblicate da Opinione sabato 15/10, vedasi sotto screenshot, Ndr) Lei definisce incomprensibili le richieste che i sindacati medici avevano manifestato, sullo stesso quotidiano, il giorno precedente.

Con questa lettera aperta cercheremo di rendere comprensibile, a Lei e ai Lettori del quotidiano, il motivo per il quale le nostre legittime aspettative si giustificano stanti le numerose criticità presenti nel contesto sanitario trentino.

Riteniamo che la principale criticità sia rappresentata dal mancato ascolto delle richieste che le Organizzazioni Sindacali (OO.SS.), hanno posto in varie occasioni alla Sua attenzione, a quella del Presidente Fugatti e del Presidente dell’Agenzia Provinciale per la Rappresentanza Negoziale (A.P.Ra.N.), avv. Baracetti.

E non stiamo parlando solo di pretese contrattuali/economiche.

Se ci fosse stato dato ascolto, avremmo potuto già avere riscontri effettivi e migliorativi sulle reali necessità della sanità trentina, sui progetti di prevenzione, sugli adeguamenti delle strutture e delle attrezzature, sul clima lavorativo, sull’organizzazione del lavoro e, non ultimo, sul benessere dei malati e dei loro famigliari.

Se ci fosse stato dato ascolto, la mancata chiusura a livello provinciale del triennio contrattuale 2016-2018 non sarebbe argomento all’ordine del giorno dei sindacati ai quali non si può certo imputare che “… al momento opportuno non erano state minimamente avanzate le richieste che rischiano di creare difficoltà immotivate al sistema …”.

Le difficoltà immotivate al sistema sono l’inevitabile effetto del vostro agire o, meglio, del vostro non-agire.

Nel merito, è utile ricordare che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il triennio 2016-2018 è stato sottoscritto a Roma il 19 dicembre 2019.

All’inizio del 2020 i sanitari hanno dovuto affrontare la pandemia da Covid.

Forse così, gentile Assessore, Le tornano più comprensibili i motivi per i quali i sindacati in quel momento hanno pensato prioritariamente ad assistere i pazienti piuttosto che pensare alle loro rivendicazioni contrattuali.

Giunto “il momento opportuno” (primavera 2021) le OO.SS. hanno iniziato a richiedere, in vari modi, l’apertura della contrattazione 2016-2018. Come? Rivolgendosi a Lei, al Presidente Fugatti e al Presidente Baracetti, in modo formale tramite posta certificata.

Incomprensibile, per noi, non aver mai ottenuto risposta.

 

Incomprensibile per noi, e a maggior ragione dovrebbe esserlo anche per Lei, il fatto che A.P.Ra.N., meno impegnata sul versante dell’emergenza pandemica, non si sia attivata tempestivamente per aggiornare, a livello provinciale, quanto stabilito e sottoscritto a livello nazionale in tema di contratto. Ricordiamo che l’adeguamento del contratto provinciale al contratto nazionale, se questo risulta essere più vantaggioso, è previsto dal vigente contratto provinciale.

 

In un passaggio dell’articolo Lei afferma che “… riguardo poi a presunte chiusure verso il dialogo va ribadito che la Giunta non si è mai sottratta al confronto e anzi l’impegno è sempre stato verso il pieno riconoscimento del lavoro dei medici e verso l’ottimizzazione degli aspetti organizzativi e gestionali”. Ora, considerate le numerose richieste di incontro alle quali non avete mai risposto, gentile Assessore è proprio sicura della veridicità e opportunità di certe affermazioni?

 

Per tornare alle richieste che rischiano di “… creare difficoltà immotivate al sistema – che già si trova ad affrontare un periodo difficile”, non crede che la chiusura di un contratto fermo al 2006 potrebbe rappresentare un’opportunità per superare questo periodo difficile? E ancora: non crede che questo periodo difficile non sia dovuto in gran parte alla scarsa attrattività della nostra sanità e alle difficoltà di trattenimento di quanti lavorano in azienda?

 

Fuga dagli ospedali da parte di medici e sanitari della dipendenza, demotivazione lavorativa, mancanza di comprensione degli obiettivi aziendali, schizofrenia decisionale, disorganizzazione a vari livelli: un mix di elementi che rappresentano ormai una costante nei discorsi sussurrati in corsia.

 

Le preoccupazioni dei Sanitari trentini, manifestate attraverso i Sindacati, gli Ordini professionali e i protagonisti del Terzo Settore, sono le stesse preoccupazioni manifestate dalla popolazione che quotidianamente è alle prese con le numerose disfunzioni del Sistema Sanitario e Sociosanitario negli ambulatori, negli ospedali, nelle RSA.

Per parte nostra, Organizzazioni Sindacali dell’Area della Dirigenza medica, sanitaria e veterinaria del Servizio Sanitario Provinciale che rappresentano l’85% degli iscritti a tutte le sigle rappresentative, le cosiddette “rivendicazioni” (più propriamente legittime aspettative) riportate dal quotidiano l’Adige sono doverose nella misura in cui ottenere risposte alle nostre richieste, e alle richieste degli altri settori sanitari e sociosanitari, significa migliorare la sanità trentina nei fatti e non a parole.

Da ultimo, ci consenta un chiarimento circa la serie di dati economici che Lei cita per dare forza al Suo non comprendere, dati che poco hanno a che vedere con la supposta ingiustificata rivendicazione delle Organizzazioni Sindacali (OO.SS.).

Sulla vicenda “adeguamento indennità di esclusività” che viene citata tra i meriti della Giunta per “le cifre destinate alla contrattazione per i medici”, pensiamo che tale affermazione sia espressione di una informazione sbagliata. È infatti noto, a chi Le ha fornito i dati sull’adeguamento, che lo stesso era previsto da una normativa nazionale e doveva essere corrisposto a decorrere dall’1 gennaio 2021, come avvenuto nel resto d’Italia. In provincia di Trento questo è avvenuto con il ritardo di oltre un anno, nella primavera del 2022, a seguito di una contrattazione che non aveva motivo di essere.

 

Ora, nel dichiarasi dispiaciuta nel “ constatare che per alcune categorie non siano sufficienti risorse che altri operatori sanitari hanno ampiamente accettato e concordato per il 2016-2018 e che non vi sia apertura sugli accordi normativi per il 2019-2021, con logiche che rischiano di apportare un danno economico agli stessi interessati”, ricordiamo che, in più occasioni, le OO.SS. avevano affermato, scrivendolo a Lei, al Presidente Fugatti e al Presidente dell’A.P.Ra.N., che l’avvio degli accordi per la contrattazione del triennio 2019-2021 era ineludibilmente subordinato alla chiusura del contratto 2016-2018.

 

I Dirigenti che si riconoscono nelle OO.SS che rappresentiamo non sono così preoccupati per un loro possibile “danno economico”, ma sono sicuramente convinti che i chiarimenti apportati con questa lettera aperta possano rappresentare per Lei motivo di riflessione e quindi di apertura alle legittime aspettative della categoria e, per i Lettori, motivo di solidarietà con quanti quotidianamente si spendono per garantire salute e benessere alla popolazione trentina.

 

Intersindacale dell’Area della Dirigenza medica, sanitaria e veterinaria del Servizio Sanitario Provinciale

 

AAROI EMAC  Dr. Luca Filetici

ANAAO ASSOMED  Dr. Marco Scillieri

ANPO ASCOTI  Dr. Fulvio Campolongo

Federazione CIMO-Fesmed  Dott.ssa Sonia Brugnara

Federazione FASSID-FVM  Dott. Giorgio Temporin

Trento, 20 ottobre 2022

 

 

 

 

PAT * REPLICA A DIRIGENTI MEDICI: SEGNANA, « CONOSCIAMO LE DIFFICOLTÀ ATTUALI DELLA SANITÀ, MA NON COMPRENDIAMO CERTE RIVENDICAZIONI »

 

Ore  15.47 – sabato 15 ottobre 2022

Dirigenti medici, Segnana: “Conosciamo le difficoltà attuali della sanità ma non comprendiamo certe rivendicazioni”. In riferimento alle dichiarazioni rilasciate ad organi di stampa da parte di alcune sigle sindacali dei dirigenti medici, l’assessore alla salute Stefania Segnana intende chiarire alcuni aspetti oggetto delle rivendicazioni.

“Appare di difficile comprensione la richiesta di riaprire una trattativa ormai chiusa per il triennio 2016-2018, che ha già portato a regime per le altre categorie della sanità e del pubblico impiego l’adeguamento delle retribuzioni” – ha detto l’assessore Segnana . “Al momento opportuno non erano state minimamente avanzate e adesso le richieste rischiano non solo di creare difficoltà immotivate al sistema – che già si trova ad affrontare un periodo difficile – ma di impedire che i fondi già stanziati per il triennio 2019-2021 non vengano corrisposti. Non solo la Provincia, ma anche Apran si era già detta disponibile ad erogare sia gli arretrati 2021, sia la vacanza contrattuale e anche l’una tantum legata al periodo della pandemia per i dirigenti medici, per un totale di oltre 21 milioni di euro su un totale di 40 milioni complessivi per tutto il comparto.

Appare dunque difficile comprendere la posizione di alcuni sindacati che invitano i medici allo sciopero. Spiace anche constatare che per alcune categorie non siano sufficienti risorse che altri operatori sanitari hanno ampiamente accettato e concordato per il 2016-2018 e che non vi sia apertura sugli accordi normativi per il 2019-2021, con logiche che rischiano di apportare un danno economico agli stessi interessati”. “Riguardo poi a presunte chiusure verso il dialogo va ribadito che la Giunta non si è mai sottratta al confronto e anzi l’impegno è sempre stato verso il pieno riconoscimento del lavoro dei medici e verso l’ottimizzazione degli aspetti organizzativi e gestionali”, ha detto ancora l’assessore.

Queste, nel dettaglio le cifre destinate alla contrattazione per i medici:

– Bonus Covid-19 (III fase) euro 1.955.000 (lordo oneri) per l’area della dirigenza;- Arretrati dirigenza periodo 2020-2021: euro 5.650.000 lordo oneri (con assorbimento ivc 2019/2021 in godimento);

– Risorse a regime già assegnate al tavolo negoziale dall’anno 2022 per incrementi tabellari ed altre partite economiche euro 7.190.000 lordo oneri (il 5% di incremento tabellare accettato sugli altri tavoli negoziali comporterebbe una spesa per la dirigenza medica di euro 4.930.000 lordo oneri);

– Compartecipazione, con il personale non dirigenziale, al fondo complessivo di euro 850.000 reso disponibile con la legge provinciale di assestamento 2022 per finanziare l’indennità di pronto soccorso per tutto il personale operante nel Pronto soccorso;

– Risorse per finanziare indennità di vacanza contrattuale 2022-2024 euro 505.000 lordo oneri;

– Euro 5.000.000 già erogati a far data dall’anno 2021 per l’adeguamento indennità di esclusività.

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