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8 SIGLE SINDACALI – TRENTINO * LETTERA A CONSIGLIERI PAT: « DDL STABILITÀ 2022, PERCHÈ I DIPENDENTI PUBBLICI SEMPRE DISPONIBILI ANCHE PER FERMARE IL COVID SONO COSTRETTI A SCIOPERARE »

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16.09 - martedì 30 novembre 2021

DDL Stabilità 2022. Lettera dei sindacati del pubblico impiego, scuola, sanità e ricerca ai Consiglieri Provinciali.

Perchè i pubblici dipendenti trentini, sempre disponibili anche per fermare il Covid, sono costretti a scioperare.

Gent.le Consigliera/e,

i sindacati di pubblico impiego, scuola, sanità e ricerca presidieranno i lavori del consiglio provinciale sulla discussione sul DDL di Stabilità per il 2022. Il tema è arcinoto e riguarda l’assenza di risorse per il triennio 2019/2021. Nella discussione sul bilancio vi chiediamo lo sforzo di sovrapporre alla teoria i volti del personale della sanità, della scuola, delle Case di Riposo, dell’emergenza e della sicurezza e di tuttii coloro che garantiscono i servizi universali e welfare sul territorio, per comprendere la responsabilità che vi assumete nelle decisioni che state per prendere e capire quanto il governo provinciale sta facendo contro i suoi stessi lavoratori.

 

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Relazioni Sindacali
Durante la grande manifestazione di piazza del 26 ottiobre scorso il Presidente Fugattii non ha trovato il tempo di ricevere i rappresentanti delle migliaia di lavoratori in piazza: un segnale di distacco e poca attienzione nei loro confronti che conferma un attieggiamento di chiusura se non di vera e propria ostilità verso il Sindacato. Il tema delle relazioni sindacali è centrale per far ripartire il territorio e affrrontare le grandi crisi, come quella sanitaria che non accenna purtroppo a mollare la presa. Non ci si deve quindi meravigliare o, peggio, gridare allo scandalo se è poi il Sindacato ad essere costrettio a sospendere qualsiasi relazione sindacale come attio di protesta in una mobilitazione ampia che porta allo sciopero dei comparti pubblici.

 

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Per la prima volta, siamo gli ultimi d’Italia
Il Governo nazionale sta rinnovando i contrattii pubblici con aumenti medi del 4,07% e stanziando risorse per ordinamenti professionali, assunzioni, stabilizzazioni, carriere. Il Trentino, primo in Italia per qualità della pubblica amministrazione e da sempre esempio per il Paese, stavolta è ultimo. Quaando il Presidente Fugattii dice di aver stanziato nel DDL di Stabilità 260 mln per i contrattii pubblici, dice mezza verità che equivale ad una bugia: omettie di dire che quelle risorse sono per il triennio 2022/2024 e quindi sta ratificando il blocco del triennio 2019/2021, con perdita di retribuzione non più recuperabile, contribuzione previdenziale e di arretrati.

 

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Il presidente Fugatti rispetta i Patti?
«Non credo – commentò il presidente della Provincia – che, in cuor loro, i vertici delle organizzazioni sindacali temano che i pattii non vengano rispettiati. Ribadisco comunque che la Giunta provinciale intende concretizzare il suo impegno già con questa manovra di bilancio. Infattii la negoziazione in attio con lo Stato … ci consente di guardare alla tematica del rinnovo del contrattio con fiducia, ma sempre all’interno di un cauto pragmatismo. Posso pertanto confermare che la strada è tracciata e la percorreremo». Così parlò Fugattii che però solo pochi giorni dopo cambiò idea e disse di voler saltare il rinnovo per il triennio 2019/2021.

 

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No al contratto ma richiamo alla responsabilità: di chi?
Decine di volte il Presidente e la sua Giunta hanno lodato i dipendenti pubblici per l’impegno e i risultati certificati da organismi nazionali e internazionali; adesso, e per l’ennesima volta, li chiamano ad uno sforzo eccezionale per la maratona vaccinale invocandone il senso di responsabilità. Come si può pretendere responsabilità da chi è allo stremo nelle corsie degli ospedali, nelle struttiure di supporto, nei laboratori, nelle scuole, negli apparati pubblici senza mostrare alcun cambio di rottia per scelte politiche che mortificano, svalorizzano e depauperano un intero comparto con grave sperequazione rispettio al resto del Paese?

 

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Le risorse ci sono: perché non si rinnovano i contratti?
Ci hanno raccontato per mesi e mesi che le risorse per rinnovare i contrattii non c’erano. Non è così: lo Stato ha coperto il minor gettiito degli anni 2020 e 2021, le ultime manovre provinciali hanno dato risposte ai settiori più colpiti dalla pandemia, il nuovo pattio con lo stato ha portato nuove risorse a regime nei bilanci provinciali. Quaal’è allora il motivo per questa scelta, unica in Italia? E’ perché i dipendenti pubblici non hanno perso un euro durante la crisi, quindi devono pagare pegno. Così ci raccontano. I dipendenti pubblici tuttii, dalla sanità alla scuola alle case di riposo alla polizia locale, agli uffrici provinciali e comunali non si sono mai fermati durante la pandemia, anzi. Hanno continuato a lavorare senza tregua, affrrontando a mani nude le prime fasi dell’epidemia e garantendo salute, sicurezza, cura, sostegno alle imprese e ai cittiadini: privilegiati, secondo la giunta del Presidente Fugattii.

La prossima volta che entrerete in una Casa di Riposo o in Ospedale o in una Scuola, guardateli in faccia, i “privilegiati”: sono quelli che leggono il giornale e si girano i pollici, nevvero?

Condividete dunque, Sigg. Consiglieri, questo malinteso senso di equità che diventa invece punitivo nei confronti di coloro ai quali continuate oggi a chiedere impegno, responsabilità, straordinari?

 

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Il territorio perde attrattività

Rinnovano i contrattii lo Stato e il vicino Alto Adige. Avete idea, solo per fare un esempio, della carenza di Oss e Infermieri? Lavorare in Alto Adige è più attirattiivo che lavorare in Trentino, non solo lavorare all’estero. Il territorio perde dunque attirattiività e sarà sempre più diffricile ga- rantire il ricambio generazionale per le figure sanitarie, con una popolazione sempre più anzia- na e bisognosa di maggiori servizi socio-sanitari, così per tuttie le figure necessarie per garantire istruzione, assistenza, sicurezza e servizi pubblici all’altezza dei bisogni e delle sfide storiche che abbiamo davanti.

 

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Sciopero e astensione dagli straordinari
Siamo dunque all’estrema ratio: Il 16 dicembre sarà sciopero di tuttii i lavoratori pubblici trenti- ni e, dal 4 dicembre, stop a straordinari e attiività fuori dall’orario di lavoro ordinario.

Un fattio enorme, gravissimo, mai visto prima nella storia della nostra Autonomia, di cui il Pre- sidente Fugattii e la sua Giunta non potranno andar fieri.
Tuttio questo mentre imperversa di nuovo la pandemia, mentre c’è sempre più bisogno di servi- zio pubblico, mentre – facendo finta di nulla – si continuano a chiedere sacrifici ai pubblici di- pendenti.

E’ questa la responsabilità che vorrete assumervi, cari Consiglieri?

 

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Fp Cgil – Diaspro; Flc Cgil – Mazzacca; Cisl Fp – Pallanch; Cisl Scuola – Galli;

Uil Fpl Sanità – Varagone; Fenalt – Valentinotti; Nursing up – Hoffeer; Satos – Montefusco

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