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ZENI (PD) – INTERROGAZIONE * SANITÀ: « SERVIZIO PER LE DIPENDENZE, LA GIUNTA PAT È A CONOSCENZA DELLE DIMISSIONI RELATIVE ALLA DIRIGENTE MEDICA? »

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15.53 - venerdì 2 dicembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Ormai da cinquant’anni il Ser.D. – Servizio per le Dipendenze – della Provincia costituisce una risorsa essenziale nell’insieme delle politiche sanitarie provinciali ed affronta con grande professionalità una vasta gamma di dipendenze con interventi terapeutici singoli e di gruppo. Solo tre anni fa alla guida di questo Servizi essenziale veniva posta la dott.a Anna Franceschini che oggi, a quanto risulta, ha presentato le sue dimissioni, rinfoltendo così la fitta schiera di primari e medici di alta qualità che scelgono di andarsene dal Sistema Sanitario provinciale. Si tratta di continui segnali di una crisi irreversibile dell’intero comparto sanitario, una crisi che si acuisce ogni giorno di più, come ben testimoniato anche dalle proteste ufficiali di questi giorni di medici ed infermieri.

Il Consigliere del PD Luca Zeni ha quindi depositato oggi una interrogazione per conoscere, se possibile, le ragioni delle dimissioni della dott.a Franceschini e cosa ritiene di dover fare la Giunta provinciale per frenare il disagio e la protesta crescenti dei medici trentini, nonché quali interventi si porranno in essere per garantire la qualità del servizio erogato dal Ser.D. e con quali procedure e tempi si provvederà alla sostituzione della Primaria che ha dato le dimissioni.

 

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NUOVE DIMISSIONI DI PRIMARI, MENTRE LA NAVE AFFONDA….

Il “Servizio per le Dipendenze e per l’assistenza alle persone con dipendenze” costituisce, da anni, una risorsa essenziale nel definire le strategie delle politiche sanitarie sul territorio. Nato dentro le prime emergenze sociali degli anni ‘70 del Novecento e legate all’uso di stupefacenti, si è poi sviluppato come soluzione d’aiuto anche per coloro che intraprendono la complessa strada di uscita dalla dipendenza da droghe, al pari di dipendenze di tipo comportamentale, quali internet, sesso compulsivo, shopping e gioco d’azzardo.

Si tratta ovviamente di un intelligente adeguamento alla mutazione delle epoche e delle condizioni sociali e la persona che si rivolge per la prima vol-ta a tale Servizio, dipendente dall’ Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, viene accolta senza nessun tempo d’attesa.
La struttura operativa di base è formata da una equipe multidisciplinare territoriale, costituita dal medico, dall’infermiere, dallo psicologo e dall’assistente sociale. Questo nucleo tecnico costituisce l’ambito entro il quale vengono elaborati ed attuati i diversi interventi, che di norma si realizzano attraverso tre fasi essenziali: accoglienza, valutazione e strutturazione di un progetto te-rapeutico personalizzato. Ciò posto, nessun intervento è attuato e nessuna informazione viene trasmessa senza il consenso del paziente.

Il Ser.D. si rivolge ad una vasta gamma di problematiche legate alle dipen-denze ed a quanti necessitano di informazioni su droghe o dipendenze da prodotti diversi dalle sostanze stupefacenti o alcol-correlate, nonché ai singo-li e/o gruppi, famiglie e istituzioni che vengano in contatto e si interessano di dipendenze e d infine i servizi socio-sanitari del territorio, in relazione ad in-terventi terapeutici su singoli, gruppi e famiglie.
Da decenni il Ser.D. rappresenta una positiva risposta tecnica e sanitaria, rispetto a questioni delicate e molto articolate, ponendo il territorio provinciale spesso all’avanguardia nel settore del trattamento delle dipendenze, tema questo oggi di estrema attualità.

I risultati raggiunti e la complessiva soddisfazione dell’utenza sembrerebbero quindi deporre in favore di un Servizio sanitario funzionante e ricco di potenzialità, ma qualcosa dev’essersi pur inceppato se, improvvisamente ed appena a tre anni dalla nomina, la Dirigente medica del Servizio stesso, dott.a Anna Franceschini, risulta abbia già presentato le proprie dimissioni da tale ruolo, rinfoltendo così la già fitta schiera di primari e medici di alta qualità che scelgono di andar via dal Sistema sanitario provinciale, per approda-re altrove.

Il nodo della fuga – perché di questa si tratta, nonostante le rassicurazioni, spesso retoriche, dei vertici politici della Sanità trentina che si ostinano a so-stenere che “va tutto ben, madama la marchesa” – è ormai assolutamente centrale sul versante delle politiche sanitarie, o meglio della loro latitanza, perché nel costante esodo di medici ed infermieri si disvelano i limiti del mancato progetto politico di questa Giunta provinciale, evidentemente più at-tenta alla costruzione del consenso che non alla soluzione dei problemi in-combenti, contribuendo così ad affossare, in via definitiva, un modello di qualità sanitaria che, per anni, è stato invidiato all’autonomia trentina.

Le dimissioni della dott.a Franceschini diventano pertanto l’ultimo – o forse un altro penultimo – segnale di una crisi irreversibile e che l’intero comparto sanitario provinciale ha messo in evidenza proprio in questi giorni, con criti-che e proteste sempre più diffuse e partecipate.

Alla luce di tali considerazioni, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

– se la stessa è a conoscenza della notizia delle dimissioni della Dirigente medica del Servizio per le Dipendenze dell’ A.P.S.S.;

– quali sono, se possibile, le ragioni di tale scelta a soli tre anni dalla nomina in ruolo di questa Dirigente medica;

– cosa ritiene di dover fare il Governo provinciale rispetto a tale questione e, più in generale, per frenare ed arrestare il crescente malessere che attraversa tutto il comparto sanitario pubblico e porta a scelte drastiche e definitive molti medici della Sanità pubblica trentina, costretti da mille cause a scegliere l’uscita dallo stesso Sistema Sanitario locale;

– quali interventi si intendono porre in essere per garantire il miglior servizio possibile da parte del Ser.D. nell’immediato e con quali tempi si intende atti-vare la procedura per la sostituzione della primaria che si è dimessa e quali progettualità si intendono porre alla base del relativo bando.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

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avv. Luca Zeni

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