(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
Nel crescente caos che pare ormai avvolgere il sistema sanitario provinciale, spicca d’improvviso la vicenda del servizio medico della Casa circondariale di Trento, dove pare che non sia più garantito il servizio medico di assistenza ai detenuti, a causa dell’assenza di un responsabile A.S.L. del carcere. E ciò avviene in un momento reso oggettivamente ancor più acuto dalla ripresa della pandemia che, soprattutto in una particolare struttura come quella carceraria, rischia di complicare la già ingarbugliata situazione.
Per far luce sull’intera vicenda, il Consigliere del P.D. Luca Zeni, ha depositato oggi una interrogazione, al fine di sapere se la Giunta provinciale è a conoscenza dell’anomala realtà attuale del servizio medico del carcere; per quali ragioni il responsabile A.S.L. del carcere ha rassegnato le dimissioni e quale nuovo incarico lo stesso è andato a ricoprire nell’ambito dell’ A.P.S.S.; come si ritiene di poter fronteggiare quest’emergenza e se esiste o meno una strategia politica ed organizzativa per affrontare le crescenti emergenze del sistema sanitario provinciale.
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Interrogazione n.
COSA SUCCEDE AL SERVIZIO MEDICO DEL CARCERE?
Nella vasta complessità del sistema sanitario provinciale e dei suoi molti, troppi problemi, risulta essere in atto una situazione di estrema difficoltà nel servizio medico e sanitario della Casa circondariale di Trento, in località Spini di Gardolo. Pare infatti che, con le complicazioni dovute alla ripresa della pandemia, quel servizio non sia quasi più gestibile, anche per l’assenza del responsabile A.S.L. del carcere fin qui incaricato della gestione dei servi-zi sanitari, che sembra aver rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo fin qui ricoperto.
Si tratta, com’è ovvio, di una emergenza nell’emergenza, che dimostra, ancora una volta e se mai ve ne fosse stata la necessità, il grado di confusione e di disorganizzazione nel quale versa la sanità trentina, ormai lasciata quasi allo sbando ed incapace, soprattutto sul versante politico e di conseguenza poi su quello operativo ed amministrativo, di strutturare e programmare risposte adeguate a problemi complessi.
A fronte di tale situazione si interroga con urgenza la Giunta provinciale per sapere:
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se la stessa è a conoscenza dell’attuale stato di emergenza in cui versa il servizio medico della Casa circondariale di Trento, così come ricordato in premessa;
– per quali ragioni il responsabile A.S.L. del carcere ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico ed a quale altro incarico è stato assegnato nell’ambito dell’ A.P.S.S.;
– come si ritiene di far fronte ad una realtà decisamente insostenibile, per come appare attualmente, al fine di garantire il citato servizio medico del carcere;
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se esiste una strategia politica ed organizzativa atta a fronteggiare le cre-scenti emergenze dell’intero comparto sanitario provinciale, anche a fronte dell’acutizzarsi della tensione nel sistema ospedaliero a causa della crescita della curva pandemica.
A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.
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avv. Luca Zeni