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ZENI (PD) – INTERROGAZIONE * AVIARIA: « LA PAT COME INTENDE INFORMARE ADEGUATAMENTE LA POPOLAZIONE PER EVITARE INUTILI CONTATTI E RISCHI? »

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14.25 - mercoledì 15 marzo 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Aviaria: meglio non sottovalutare

Il consigliere Luca Zeni ha presentato una interrogazione per chiede alla Giunta provinciale se ha provveduto ad equipaggiare adeguatamente il personale incaricato di recuperare animali potenzialmente infetti dal virus dell’aviaria e come intende informare adeguatamente la popolazione per evitare inutili contatti e rischi. La tragica esperienza del Covid ci ha insegnato che con i virus, soprattutto con i nuovi virus, è meglio non scherzare.

Il Ministero della Salute ha emanato una dettagliata circolare per descrivere la situazione mondale e italiana, fornendo anche indicazioni operative su come affrontare un virus che, in alcune sue varianti, ha dimostrato di poter aggredire anche l’uomo.

Finora in Trentino sono stati individuati tre focolai di influenza aviaria: nella zona di Pergolese, in quella di Pergine e alle foci del Sarca, nel comune di Nago Tobole. Per monitorare la situazione è necessario raccogliere animali morti, o che presentano sintomi di malattia, adottando con tutte le cautele previste e indicate dettagliatamente nel Manuale operativo influenza aviaria, predisposto dal Ministero della salute.

 

 

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Interrogazione n. Influenza aviaria: indicazioni ministeriali e la situazione provinciale

Come riportato sul sito della Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani, il Ministero della salute, il 7 marzo 2023, “ha inviato una dettagliata circolare che descrive l’attuale situazione mondiale e in Italia, e fornisce indicazioni sulle modalità di gestione dei casi sospetti e positivi e controlli sanitari nell’avifauna selvatica e in alcune specie di carnivori, specialmente nelle zone interessate dalla moria di gabbiani.”
La “dettagliata circolare” inizia chiarendo che “L’evoluzione della situazione dell’influenza aviaria a livello globale negli ultimi mesi ha sollevato una certa preoccupazione nella comunità scientifica internazionale su un possibile aumento della trasmissibilità nei mammiferi”.
Continua elencando alcuni casi in cui è stato rilevato il virus dell’influenza aviaria su esseri umani o altri mammiferi.
“A settembre 2022 in una regione della Spagna centrale è stato riportato il rilevamento di virus dell’influenza A(H5N1) (influenza aviaria ndr) in due lavoratori asintomatici (…)

Nel nord-ovest della Spagna, ad ottobre 2022, è stata confermata la circolazione di un virus influenzale A(H5N1) (…) in un allevamento intensivo di visoni da pelliccia (…) si ipotizza che il virus si sia diffuso da un individuo all’altro e che sia stato introdotto da volatili selvatici infetti.
In data 23 e 24 febbraio 2023, la Cambogia ha notificato all’OMS due casi di influenza aviaria; il primo caso ha coinvolto una paziente di 11 anni con esito fatale, il secondo il padre del caso indice. (…)
Il virus è attualmente endemico nella popolazione dei volatili selvatici in molteplici territori inclusa l’Europa anche se gli eventi di infezione riportati nell’uomo sono estremamente limitati (meno di 10 dall’inizio del 2022).”
Riguardo al rischio di trasmissione nei mammiferi, il Ministero scrive:
“Il virus H5N1, come molti altri i virus respiratori, è molto plastico e il suo tasso di mutazione genetica è piuttosto elevato. Alcuni ceppi del virus H5N1 (clade 2.3.4.4b) attualmente circolanti fra gli uccelli hanno mostrato mutazioni considerate segni di adattamento ai mammiferi. (…)
Gli studi finora condotti dall’IZSV (Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Venezie) indicano un’evoluzione solo parziale del virus che, per il momento, non è in grado di causare un contagio inter-umano. Non si può escludere però che il virus in futuro possa acquisire caratteristiche tali da renderlo trasmissibile da persona a persona.
Il gruppo di esperti previsto dal ‘Piano strategico–operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu 2021 – 2023)’ il 27 febbraio 2023 “ha valutato il rischio di trasmissione del virus aviario all’uomo basso per la popolazione generale e medio-basso per le persone esposte al contatto con uccelli infetti quali operatori dei CRAS, veterinari, allevatori e cacciatori. (…)
Secondo EFSA, ECDC e Istituto zooprofilattico delle Venezie , le persone a rischio sono principalmente quelle a diretto contatto con uccelli malati o pollame, o con le loro carcasse (ad esempio agricoltori, lavoratori agricoli presso allevamenti di pollame, veterinari e operai coinvolti nell’abbattimento).”
Nella circolare sono riportate anche le indicazioni generali per la prevenzione dell’infezione nell’uomo che si concludono con due suggerimenti/raccomandazioni:

“Gli operatori sanitari che gestiscono casi sintomatici con esposizione certa o possibile dovrebbero seguire precauzioni standard, da contatto e respiratorie e utilizzare adeguati dispositivi di protezione individuale (DPI). (…)
Si raccomanda di informare la popolazione di evitare il contatto con animali deceduti o con segni di malattia.”
Il Manuale operativo influenza aviaria, edito sempre dal Ministero della salute, è molto preciso sulle misure di protezione individuale.
“Il personale esposto al rischio di infezione o a contatto con volatili potenzialmente infetti deve essere munito del seguente equipaggiamento protettivo personale (DPI). (…).
 Indumenti protettivi monouso (tute da lavoro), ed un grembiule impermeabile, o abiti da chirurgo a manica lunga con polsino ed un grembiule impermeabile;
 Copricapo monouso;
 Stivali di gomma o poliuretano lavabili e disinfettabili, o calzari protettivi monouso.
 Guanti da lavoro di gomma lavabili e disinfettabili; guanti da lavoro monouso in nitrile. Guanti in cotone da indossare al di sotto dei guanti da lavoro (al fine di prevenire l’insorgenza di irritazioni alle mani dovute alla scarsa traspirazione per prolungato utilizzo dei guanti da lavoro). I guanti devono essere sostituiti ogni qual volta perdano la loro integrità. I guanti devono essere rimossi con precauzione dopo l’uso prima di toccare qualsiasi superficie od attrezzatura non contaminata;
 Maschere respiratorie filtranti monouso almeno del tipo FFP3. Se non risulta possibile indossare in modo corretto tali maschere (imperfetta aderenza al viso) è opportuno dotarsi di maschera a pieno facciale;
 Visiere protettive complete di calotta da utilizzarsi per una maggior protezione contro schizzi in caso di necroscopie;
 Occhiali protettivi a mascherina.
Tutti i DPI monouso devono, dopo la fine delle operazioni, essere adeguatamente smaltiti (…) Le persone addette alla manipolazione dei volatili (abbattimento, trasporto) devono disinfettarsi le mani dopo ogni operazione. Tutte le persone esposte al rischio di infezione devono essere adeguatamente istruite sulle modalità di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale sopra descritti e sulle modalità di pulizia/smaltimento degli stessi dopo l’uso.”
In Trentino attualmente sono stati individuati tre focolai di influenza aviaria. Sono stati trovati gabbiani positivi nella zona di Pergolese, in quella di Pergine e alle foci del Sarca, nel comune di Nago Tobole.
Non è possibile prevedere se e come potrà evolvere la situazione, non si possono escludere morie di gabbiani o di altri volatili come già successo in altre regioni vicine, è quindi necessaria una attenta attività di monitoraggio.
Considerando che il recupero degli animali infetti avviene di solito a seguito della segnalazione di qualche cittadino e con l’intervento di personale forestale, tenuto conto delle raccomandazione contenute nella circolare ministeriale citata sopra e di quelle contenute nel Manuale operativo influenza aviaria

interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente

per sapere:

• se si è provveduto a fornire l’equipaggiamento protettivo (DPI) previsto dal Manuale operativo influenza aviaria al personale forestale o comunque a chiunque fosse incaricato di provvedere al recupero di animali potenzialmente infetti;

• quali azioni sono state e saranno messe in capo per informare la popolazione di evitare il contatto con animali deceduti o con segni di malattia.

 

A norma di regolamento chiedo risposta scritta.

 

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cons. Luca Zeni

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