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ZENI (PD) – INTERROGAZIONE * AGRICOLTURA TRENTINA: « FRUTTICOLTURA, LA GIUNTA PAT QUALI SCELTE INTENDE ADOTTARE PER FAVORIRE L’ARRIVO DI MANODOPERA? »

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09.34 - lunedì 6 giugno 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

Conclusa la lunga passerella mediatica, forse adesso la Giunta provinciale può finalmente concentrarsi sui tanti problemi che, a ritmo crescente, affliggono il Trentino e la sua comunità.

Dalla sanità all’agricoltura i segnali di sfascio appaiono ormai evidenti e proprio sullo stato dell’agricoltura trentina si concentra una specifica interrogazione depositata oggi dal Cons. Luca Zeni del P.D., il quale – constatando la mole delle urgenti questioni aperte: dalla crisi della zootecnia ai problemi dei lavoratori stagionali – registra una sostanziale immobilità della Giunta ed una preoccupante carenza di politiche programmatorie all’altezza dell’emergenza in atto.

Il Consigliere Zeni chiede quindi quali scelte intende adottare la Giunta provinciale per favorire l’arrivo di manodopera per la frutticoltura; per affrontare la crisi idrica che danneggia le produzioni agricole; per una nuova collaborazione con l’Alto Adige/Südtirol sul versante della commercializzazione frutticola e, soprattutto, quali progetti si mettono in campo a sostegno della zootecnia di montagna, nonché quante aziende agricole hanno cessato la loro attività nel biennio 2020 – 2022 e quante invece hanno avviato un percorso imprenditoriale.

 

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L’ AGRICOLTURA TRENTINA ALLA DERIVA

L’arrivo del periodo estivo con la ripresa delle attività agricole sul territorio palesa, anche all’occhio meno attento, la mancanza di una programmazione nella politica agraria, capace di andare oltre alle dichiarazioni di principio, al sostegno formale ed alle promesse ripetute quanto aleatorie.

Manca una minima forma di programmazione in tema di garanzia della tempestiva messa a disposizione di manodopera stagionale, al punto che del-la questione si deve far carico davanti al Commissario del Governo un’ Organizzazione professionale agricola anziché l’ Assessore di merito ; manca una scelta politica chiara sul sostegno alla zootecnia ed in genere all’agricoltura di montagna; latita qualsiasi interazione collaborativa con il vicino Alto Adige/Südtirol in tema di politica frutticola. Ciò che più colpisce però è la totale inerzia verso la realtà dell’allevamento e della produzione zootecnica di montagna sulla quale, a parole, la Giunta provinciale ha sem-pre assicurato “vicinanza” ed attenzione.

L’intero settore sta attraversando forse il periodo più difficile della sua sto-ria recente, per il perdurare di una crisi che la pandemia prima e la guerra in Ucraina poi, stanno acutizzando oltre ogni attesa, con l’aumento dei costi delle materie prime, dell’ energia e dell’approvigionamento dei mangimi. E mentre a livello nazionale il tema della produzione agricola sta acquisendo ogni giorno maggiore centralità, nella provincia di Bolzano si stanziano ben 15 milioni di interventi a sostegno delle aziende agricole, a Trento la Giunta sembra capace di trovare solo 4 milioni di euro per affrontare una crisi epocale: si prova insomma ad arginare il mare con uno straccio.

Le stalle chiudono, gli allevatori abbandonano, il prezzo del latte crolla, i grandi carnivori diventano in alcuni casi un vero problema e la Provincia assicura, promette, rincuora, esprime consapevolezza e si impegna, mettendo però a bilancio risorse decisamente irrisorie, salvo quelle abbondantissime e fortemente volute per il sostegno all’acquisto dei “carri-ponte” in una zona della Val di Non. Ma non basta.

A fronte dello stanziamento di 6 milioni e mezzo di euro, “bruciati” nella sola notte del concerto di Vasco Rossi, la provincia ha trovato nell’anno 2021 solo 300.000 euro per far fronte ai danni provocati dai grandi carnivori, ma non ha risparmiato affatto sulle assicurazioni, sulle promesse, sulla solidarietà e sulla rinnovata vicinanza.

Non è chiaro cosa se ne faranno gli allevatori costretti a cambiare attività ed a dismettere le loro stalle, ma questo è tutto quello che la Giunta sembra in grado di garantire.

 

Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

– quali politiche intende attuare la medesima per favorire l’arrivo rapido di manodopera per i lavori estivi in agricoltura e se l’inerzia fino ad ora dimostrata sia imputabile a motivi ideologici legati alla paura dello straniero, anche se lavoratore;

– quali strategie sta elaborando per far fronte ai crescenti problemi legati alla siccità persistente ed al bisogno idrico per la produzione agricola;

– quali scelte si stanno definendo per una collaborazione interattiva con i vi-cini produttori frutticoli sudtirolesi e per evitare pericolose concorrenze;

– qual’è il progetto di sostegno effettivo e quali costi per lo stesso sono stanziati per far fronte alla pesante crisi del comparto zootecnico e quante aziende zootecniche hanno cessato la propria attività nel periodo gennaio 2021 – maggio 2022;

– qual’è l’attuale andamento complessivo del sistema aziendale agricolo, ovvero quante sono le cessazioni d’attività e le aperture d’attività nel biennio 2020 – 2021.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta

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avv. Luca Zeni

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