ESTERNALIZZAZIONE LAVORATORI E LAVORATRICI SAIT. LA PROVINCIA NON SE NE LAVI LE MANI.
Premesso che:
la delibera di Giunta n. 1072 del 10 giugno scorso ha rinnovato l’accordo tra la Provincia autonoma di Trento e la Federazione Trentina della Cooperazione;
l’accordo prevede una serie di impegni in svariati settori strategici come, il welfare, la transizione ecologica, il rapporto tra terzo settore e pubblica amministrazione ed educazione;
non si trova nulla che faccia riferimento alla protezione e alle garanzie che l’ente cooperativo, per Statuto, è tenuto a garantire ai propri dipendenti;
è per questo che il Presidente della Federazione delle Cooperative, rilasciando una intervista a un quotidiano locale in merito alla problematica legata alla esternalizzazione di 75 dipendenti del Sait, ha potuto fare appello alle dure leggi di mercato, giustificando l’obbligo per i lavoratori e le lavoratrici del magazzino di via Innsbruck di accettare l’esternalizzazione;
per i dipendenti significa accettare di passare dal contratto stabile e integrativo previsto dalla Federazione, a un altro meno tutelante e remunerativo oppure perdere il proprio posto di lavoro;
la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici, insieme al sindacato, richiama lo Statuto della Cooperazione e la primaria funzione sociale che ne è il caposaldo, valore riconosciuto dalla Costituzione e che la distingue dalle altre imprese;
il Sait ha chiuso il bilancio in attivo e non ci sono dati negativi neppure nella gestione dei magazzini. Nessun motivo economico che obblighi la cooperazione a dover sottostare alle “dure leggi di mercato” enunciate dal Presidente Simoni, dunque;
pare non ci siano le stesse garanzie di “buona salute” per la cooperativa che acquisirà i lavoratori.
Tutto ciò premesso:
CHIEDO AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E ALL’ASSESSORE AL LAVORO
se la Giunta, anche a seguito dell’accordo siglato con la Federazione trentina della Cooperazione, non possa pianificare un incontro tra le parti per cercare soluzioni alternative alla esternalizzazione dei dipendenti;
se la Giunta non intenda chiedere almeno l’introduzione di clausole sociali che tutelino la continuità occupazionale futura dei dipendenti che verranno esternalizzati.
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Paolo Zanella
Gruppo consiliare Futura 2018