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UILM – TRENTINO * SETTORE INDUSTRIALE: «LE ORE DI CASSA INTEGRAZIONE AUTORIZZATE PER IL MESE DI AGOSTO 2024 A 113.192, +88,4% RISPETTO ALLO STESSO MESE DEL 2023»

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17.30 - martedì 5 novembre 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Aumento delle Ore di Cassa Integrazione e Criticità nel Settore Industriale della Provincia di Trento. In seguito alla recente nota tecnica pubblicata dall’Agenzia del Lavoro di Trento, si rileva un significativo aumento delle ore autorizzate di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) e straordinaria (CIGS) per il settore industriale, situazione che solleva preoccupazioni rilevanti dal punto di vista sindacale.

Le ore di cassa integrazione autorizzate per il solo mese di agosto 2024 ammontano a 113.192, con un incremento dell’88,4% rispetto allo stesso mese del 2023, mentre l’accumulo complessivo nei primi otto mesi dell’anno si attesta a 643.963 ore, pur in calo del 38% rispetto al 2023, con un forte incremento nell’ultimo trimestre con comunicazioni già inviate alle organizzazioni sindacali riguardanti anche aziende di medie dimensioni ( Acciaierie Venete di Borgo Valsugana, Mhale (ex Clevite) , e con la cessazione di centinaia di contratti in somministrazione tra cui il caso che più preoccupa riguarda la Dana di Rovereto , dove si mette a rischio il lavoro di più di 30 lavoratori somministrati.

Questo incremento rappresenta un campanello d’allarme per i lavoratori e per le famiglie del comparto industriale, con impatti particolarmente rilevanti nei settori della carta, stampa, editoria (che ha assorbito il 42,7% delle ore di agosto) e delle attività meccaniche (40,1%)). L’alto ricorso alla cassa integrazione segnala una difficoltà crescente nel sostenere i livelli occupazionali e un peggioramento delle condizioni di lavoro, soprattutto per il settore industriale che, in parallelo, ha registrato una contrazione delle nuove assunzioni. Preme evidenziare le criticità riassumibili in :

1. Incremento delle ore di cassa integrazione e riduzione delle assunzioni: L’aumento delle ore di cassa integrazione è accompagnato da un calo del 12,1% delle assunzioni industriali in agosto 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, con una perdita marcata soprattutto nel manifatturiero (-8,3%) Questo evidenzia un deterioramento nel tessuto occupazionale e nella stabilità del lavoro, con un impatto diretto su lavoratori e imprese.

2. Settori maggiormente colpiti: La carta, stampa, editoria e il settore meccanico mostrano la maggiore dipendenza dagli ammortizzatori sociali, evidenziando problemi strutturali in tali comparti. Le difficoltà di queste filiere industriali, in particolare nel settore legato al comparto auto se non affrontate con misure mirate, potrebbero comportare ripercussioni durature per il sistema economico locale.

3. Impatti sul benessere dei lavoratori: L’aumento delle ore di cassa integrazione porta a una precarizzazione della condizione lavorativa e salariale dei dipendenti. La forte dipendenza dagli ammortizzatori sociali sottolinea una condizione di instabilità che necessita di interventi sindacali mirati a tutelare sia i lavoratori che il loro potere d’acquisto, oggi messo a dura prova.

Di fronte a tale situazione, sollecitiamo un tavolo di confronto urgente con le istituzioni locali e le parti datoriali per:

Definire misure di sostegno al settore industriale, con particolare attenzione a quei comparti che manifestano i segnali di criticità più acuti.

• Promuovere politiche di investimento e riconversione industriale che possano stimolare nuova occupazione e ridurre la necessità di ricorrere alla cassa integrazione.

• Sostenere i lavoratori coinvolti con adeguati strumenti di protezione sociale e supporto al reddito.
In un momento di crisi per l’industria trentina, il ricorso massiccio alla cassa integrazione evidenzia l’urgenza di soluzioni strutturali e di politiche che favoriscano la stabilità occupazionale ed il rilancio del comparto industriale, un comparto che rischia effetti indiretti come la perdita dei neo laureati che, come più volte analizzato recentemente sia dall’Università di Trento sia dagli studi della Camera di commercio sono costretti a rivolgersi ad aziende più competitive ma con sedi fuori dal Trentino.

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Willy Moser Segretario Generale Uilm del Trentino

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