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UIL SCUOLA – TRENTO * DI FIORE: « IL PRIMO SETTEMBRE AVVIATE DUE AZIONI LEGALI, PER IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI COLLETTIVI NEGÀTI »

Scritto da
20.37 - venerdì 16 settembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

 

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Il comunicato stampa UIL Scuola dà conto di due nuove (rinnovate) iniziative legali, volte alla tutela del personale della scuola. Iniziative gratuite, promosse e patrocinate dalla nostra Organizzazione Sindacale.

Da più di un decennio UIL Scuola, qui in Trentino, promuove ricorsi collettivi volti alla parità di trattamento tra le persone: lavoratrici e lavoratori. Sono più di settecento (700) le persone che hanno partecipato alle nostre azioni legali: azioni gratuite per tutti gli iscritti.

UIL SCUOLA – Trento: “Se la politica partitica, abdicando al proprio ruolo, non si assume responsabilità, in riferimento a principi rinvenibili nella nostra Carta Costituzionale, un’Organizzazione Sindacale non può che adire le vie legali. Viceversa, non si fa sindacato”.

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Pietro Di Fiore

 

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Gentile Collega, da più di un decennio UIL Scuola, qui in Trentino, promuove ricorsi collettivi volti alla parità di trattamento tra le persone: lavoratrici e lavoratori. Sono più di settecento (700) le persone che hanno partecipato alle nostre azioni legali: azioni gratuite per tutti gli iscritti.

Di Fiore: “Se la politica partitica, abdicando al proprio ruolo, non si assume responsabilità, in riferimento a principi rinvenibili nella nostra Carta Costituzionale, un’Organizzazione Sindacale non può che adire le vie legali. Viceversa, non si fa sindacato”.

Siamo ripartiti, dal primo settembre, con due azioni ricorsive che stiamo portando avanti su tutto il territorio nazionale: sono azioni legali volte al riconoscimento di diritti collettivi che ci sono stati negati.

Per questa ragione gli organismi direttivi della UIL Scuola del Trentino Alto Adige Südtirol hanno deliberato che la nostra Organizzazione promuova e patrocini tutte e tre le azioni legali. L’azione legale è rivolta esclusivamente agli iscritti, è a costo zero (pagata grazie al versamento / tessera di tutti noi).

L’obiettivo, naturalmente, è quello di raggiungere gli obiettivi per via politico sindacale: far cambiare le norme di legge e contrattuali.
Al dunque.

1. Retribuzione Professionale Docente. Principio di non discriminazione

In forza di numerose pronunzie la Cassazione, modificando il suo precedente orientamento in materia, a partire da luglio 2018 ha riconosciuto che la retribuzione professionale docenti (RDP – pari oggi a 174,50€ mensili), attribuita solo ai docenti a tempo indeterminato o con contratto TAD, deve essere riconosciuta anche agli insegnanti con supplenze brevi e saltuarie. A prescindere dal tipo di contratto stipulato, tutti i docenti hanno quindi pieno diritto all’assegno tabellare integrale.

a) Interessati. Hanno interesse a coltivare la causa tutti i docenti precari con contratto di supplenza breve o saltuaria. (Un consiglio: leggete le vostre buste paga passate e controllate se c’è la voce Retribuzione Professionale Docente)

b) Richiesta. Sia immediatamente attribuita la Retribuzione Professionale Docente, siano recuperate le somme indebitamente trattenute (nel rispetto dei termini di prescrizione).

c) Documentazione necessaria. Fotocopia carta di identità, tabella con gli ultimi dieci anni scolastici di servizio (compresa la sede di servizio/titolarità).

2. Ricostruzione della carriera. Principio della parità di trattamento.
Dal lontano 2011, la UIL Scuola di Trento ha promosso e patrocinato un’azione legale volta alla stabilizzazione dei docenti precari con più di

36 mesi di servizio e al diritto di avere attribuiti gli scatti stipendiali.
Nel corso degli anni si è appurato come il mancato riconoscimento della anzianità di servizio, così come la non corretta ricostruzione di carriera vengano a costituire una grave violazione del principio di parità di trattamento del personale di ruolo e a tempo determinato.

Gli anni di servizio svolti prima della immissione in ruolo debbono essere integralmente conteggiati a fini ricostruttivi della carriera. Il non averlo fatto ha arrecato sicuro danno, sia giuridico sia economico, a tutti i docenti, di ruolo e precari.

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