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UIL FPL SANITÀ – TRENTINO * LAVORO: VARAGONE, «APSS LIMITA IL PART-TIME, IGNORARE QUESTO ASPETTO SIGNIFICA ALIMENTARE IL MALCONTENTO»

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20.22 - domenica 16 febbraio 2025

Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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UIL FPL Sanità: L’Apss ostacola i Part time. Giuseppe Varagone, Segretario Generale della UIL FPL Sanità del Trentino, interviene in virtù di molteplici segnalazioni da parte di Operatori sanitari di beneficiari del Part Time temporaneo 2025 in APSS.

Quello che dovrebbe essere un diritto per tante Lavoratrici mamme e/o Lavoratori si trasforma spesso in un percorso ad ostacoli. Ci viene attenzionato il fatto che, durante i colloqui per l’assegnazione dello stesso il dipendente è costretto ad accettare compromessi dettati da questa Amministrazione, come ad esempio il cambio di orario, il cambio da un’Unità Operativa ad un’altra, rinuncia del part-time se il dipendente chiede la mobilità tra sedi e slittamento della decorrenza del part-time (da gennaio slitta a giugno ecc..).

L’APSS, già in difficoltà per carenze di personale, tende a scoraggiare il part time, sostenendo che riduce ulteriormente la forza lavoro disponibile e che complica l’organizzazione aziendale. In realtà, dietro questa resistenza si nasconde una politica che ignora le esigenze dei lavoratori, alimentando un clima di insoddisfazione e malessere.

Le richieste di passaggio al part-time sono ben motivate e di certo non derivano da frivolezze o per comodità, ma per reali necessità spesso anche gravi come dilemmi di salute per sé stessi o per un famigliare, o per la gestione dei propri figli in modo da poter conciliare lavoro e vita familiare, o per chi ha un’età avanzata e di conseguenza una lunga carriera con molti anni di turni alle spalle, di fatto il part-time rappresenta un’ancora di salvezza.

Basti pensare che la percentuale dei Part Time chiamate quote aggiuntive finalizzate a Persone con gravi problemi di salute la commissione per assegnarli si riunisce ogni 3 / 4 mesi e nel frattempo le persone lavorano in condizioni precarie. Eppure, nonostante queste motivazioni, l’APSS pone una serie di ostacoli burocratici, economici e organizzativi che scoraggiano o, peggio, impediscono il passaggio al part time.

Siamo certi che il diritto al part-time deve essere riconosciuto e garantito senza ostacoli, soprattutto in un contesto in cui il mercato del lavoro ha bisogno di flessibilità per attrarre e trattenere personale. Continua Varagone in un mercato del lavoro sempre più competitivo, la capacità di rispondere alle esigenze dei dipendenti non è solo un gesto etico, ma anche una strategia vincente per la sostenibilità aziendale.

Ignorare questo aspetto significa alimentare il malcontento e, alla lunga, compromettere la produttività. La mancanza di elasticità non solo scoraggia i lavoratori attuali, ma rende l’APSS un mondo lavorativo anacronistico e, a nostro avviso, poco appetibile per nuovi talenti.

Il part-time non è un privilegio, ma un diritto che deve essere rispettato. L’APSS deve superare le proprie rigidità e riconoscere che garantire flessibilità è un investimento nel benessere e nella soddisfazione dei lavoratori.
Conclude il segretario è tempo di un cambio di paradigma: il rispetto per le persone deve tornare al centro delle politiche del lavoro. Ovviamente va da sé che, il personale che da full time passa a part time va sostituito con nuove assunzioni diversamente diviene un disastro.

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Giuseppe Varagone

Segretario Generale della UIL FPL Sanità del Trentino

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