(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Lo sgombero annunciato sull’Adige di sabato, con modalità quanto meno insolita, dall’assessore alla Transizione Ecologica del Comune di Trento, Ezio Facchin, si è compiuto. Chi era sugli alberi, a presidio di un’area che sarà devastata da uno scavo che metterà a repentaglio la sicurezza e la salute della popolazione, è sceso, alla fine di una giornata di sgombero. Chi era a terra ha abbracciato chi scendeva, assicurandosi che non venisse trasportato in questura.
Erano tante le persone presenti e formavano un gruppo estremamente eterogeneo, a smentire chi usa strumentalmente solo il termine NoTav. Sono tante le persone, le reti, le associazioni e i partiti che da quasi due anni studiano, si formano, discutono un progetto di bypass ferroviario della città per molti aspetti scellerato. Sinistra Italiana è fra loro.
Le parole dell’assessore Facchin meritano una riflessione, perché il virgolettato riportato nell’articolo di Franco Gottardi svilisce le proteste, definendole ripetitive e stantie, al punto da affermare che pensa che “i cittadini ne abbiano ormai piene le scatole.”
Sinistra Italiana del Trentino ritiene che questo modo di esprimersi da parte di chi amministra una città sia inqualificabile e inaccettabile, così come è inqualificabile e inaccettabile che, in spregio di tutte le criticità espresse, si stia lavorando senza rispetto delle regole, del principio di cautela e della trasparenza. Lo spiega bene il Presidente della Circoscrizione Centro Storico Piedicastello, Claudio Geat, in un articolo di oggi su l’Adige.
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Assemblea Provinciale di Sinistra Italiana
Renata Attolini
Jacopo Zannini