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SINISTRA ITALIANA * CIRCONVALLAZIONE FERROVIARIA: ATTOLINI, « SITO DI INTERESSE NAZIONALE DI TRENTO NORD E MATERIALE DI SCAVO, VIAGGI E MISTERI »

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18.01 - mercoledì 30 novembre 2022

Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Il SIN Trento Nord e il materiale di scavo; viaggi e misteri. Mentre la nostra amministrazione prospetta un percorso di urbanistica partecipata per realizzare il sogno di una città senza ferrovia, in termini di partecipazione il nostro pensiero va a tutti i contributi, le proposte e le prescrizioni rivolte al progetto di fattibilità della circonvallazione ferroviaria che sono rimaste inascoltate da RFI.

Finalmente ci sono nuovi elementi di progettazione che potrebbero rendere l’opera meno avversa. Nel progetto mandato a gara compare la decisione di non usare le aree del SIN ex-Sloi ex-Carbochimica per il deposito dei materiali di scavo e, conseguentemente, di non realizzare il capping che avrebbe dovuto impedire, senza risultato prevedibile, che il terreno uscito dalle gallerie non si mescolasse con quello inquinato.

Ma, a fronte di questa notizia positiva, scopriamo che le nuove aree di deposito del materiale scavato non vengono indicate e dovranno essere quindi individuate e reperite dalle ditte vincitrici. Poiché fatichiamo ad individuare nelle vicinanze aree libere sufficientemente ampie da accogliere tutto quello smerino, la questione si risolverà con la movimentazione continua di camion lungo via Brennero e, quasi sicuramente, montagne di materiale depositato qua e là cambieranno il paesaggio della valle, proprio come è avvenuto in Alto Adige con il materiale scavato dal tunnel del Brennero.

E se dovessimo nutrire qualche speranza, ci basti sapere che l’Arma dei Carabinieri ha sequestrato, ieri, in Val di Non, aree in cui sarebbero stati in parte smaltiti abusivamente i rifiuti provenienti dai lavori per la realizzazione della Galleria del Brennero; un vero e proprio traffico, svolto nell’indifferenza di tutti, in una riserva naturale di elevato interesse ecologico, cui è stato arrecato un danno al momento non quantificabile.

Va poi considerato il fatto che comunque le zone inquinate saranno interessate da lavori. Si dovrà provvedere al posizionamento dei binari aggiuntivi ed è inoltre prevista la costruzione di un muro profondo 26 metri da via Pietrastretta a Roncafort. Il muro bucherà la lente di limo che fino ad ora ha impedito che gli inquinanti arrivassero alla falda profonda, ampliando le dimensioni e la pericolosità dell’inquinamento. E, mentre RFI sostiene con convinzione la tesi che non siano inquinati i terreni sotto i binari della linea storica, a contraddirla ci sono rilievi di APPA, che già nel 2004 aveva trovato piombo tetraetile sia sul lato ovest che su quello est del rio Lavisotto.

Possiamo ancora una volta affermare che RFI si sta muovendo senza il dovuto rispetto per l’ambiente e per la salute delle persone e vogliamo ancora una volta raccomandare ai nostri amministratori di ascoltare le tante voci che chiedono la revisione di un progetto che abbiamo da sempre definito scellerato.

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Renata Attolini

segretaria provinciale di Sinistra Italiana

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