(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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L’operazione di sgombero del presidio permanente di Via Fornaci iniziata ieri all’alba, con l’arrivo della polizia in forze, a cui sono immediatamente seguite, da parte NO TAV, le sollecitazioni alla partecipazione al presidio costituitosi in Via Brennero, in realtà ha rappresentato anche un importante momento di resistenza che ha visto, nonostante la domenica estiva e l’inevitabile mancanza di preavviso, mobilitarsi almeno ben oltre il centinaio di attivisti/e, alcuni sempre presenti, altri a staffetta.
A tarda sera sono scesi dall’albero, su cui avevano resistito tutta la giornata, gli ultimi due attivisti NO TAV, ma questo non significa certo che la lotta non continuerà. Sembra quasi inutile ripetere qui il grande numero di ragioni per le quali essere contrari ad un’opera che segnerà in maniera irreparabile il nostro territorio e che attraversando le aree inquinate e mai bonificate della Ex SLOI e della Carbochimica rappresenterà una seria minaccia alla salute pubblica. Su tali ragioni da anni i Comitati NO TAV fanno una controinformazione di grande livello, documentatissima e approfondita.
Rifondazione Comunista – Unione Popolare, da sempre parte dei Comitati e presente anche domenica – ribadisce la propria contrarietà a questa e qualunque altra grande opera abbia come scopo principale il profitto di pochi e sacrifichi cinicamente territorio e salute pubblica in nome di un modello di sviluppo che deve essere superato se non vogliamo pagarne costi inaccettabili.
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Rifondazione Comunista – Unione Popolare del Trentino