News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA

“REPORT APS“ – ROMA * SERVIZI DISABILI: « MOBILITÀ, ANCHE IN TN-AA I MEZZI CON PUBBLICITÀ DI TERZI VIOLANO LE NORME SULLA CIRCOLAZIONE »

Scritto da
12.18 - mercoledì 31 maggio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

///

 

Anche in Trentino Alto Adige i cittadini con disabilità rischiano seriamente di rimanere privi di servizi legati alla mobilità, poiché i mezzi che utilizzano varie associazioni violano il Codice della Strada e proprio in questo periodo sono emerse irregolarità che potrebbero anche originare problemi assicurativi. Non per colpa delle associazioni che utilizzano i mezzi, in genere in comodato gratuito, ma perché si è sviluppato un business collaterale che muove, di fatto illecitamente, milioni di euro di pubblicità. Per trovare un rimedio le associazioni no profit si stanno rivolgendo al Governo e al Parlamento affinché emetta i decreti attuativi della Legge 210 del 2010, che permetterebbe loro di far circolare legalmente mezzi di loro proprietà, in qualche modo riducendo anche il rischio di speculazioni da parte di società lucrative.

Sulla questione si era già espresso anche il Ministero dell’Interno con una nota che non lascia spazio ad interpretazioni (si allega, assieme al parere dell’Avv. Gianluca Luongo di Roma).

Il problema:
Il tema è la circolazione di mezzi di trasporto con spazi pubblicitari di terzi applicati alla carrozzeria a titolo oneroso: quando non svolgono Servizio Pubblico di linea, violano il combinato disposto dell’art 57 del regolamento di attuazione del Codice della Strada e dell’art 23 del Codice della Strada, che in deroga prevede appunto che siano a norma solamente i mezzi che svolgono servizio pubblico di linea, i Taxi e le carrozzelle trainate da cavalli.

 

A rimetterci sono le fasce più deboli della popolazione
a cui sono solitamente riservati i servizi svolti dalle Associazioni del territorio tramite mezzi messi a disposizione da alcune società private, che guadagnano su questo business milioni di euro.
Un business milionario che rischia di fermarsi perché i contratti stipulati con migliaia di piccole e medie attività del territorio non sono nulli perché violano una norma imperativa di Legge.
Il mercato della pubblicità su questi veicoli muove interessi economici nell’ordine di almeno 20 milioni di euro l’anno, plausibimente 30, concentrati su pochissimi attori, quasi tutti emiliani.
Ognuno di questi veicoli, dal costo a nuovo di 30-35.000 euro, rende alle società commerciali che operano in questo mercato e che poi li forniscono in comodato alle associazioni che li utilizzano, tra i 100 mila e i 200 mila euro a mezzo ogni due anni (in alcuni casi ogni 4 anni).

Una speculazione che, a causa della concentrazione del business tra pochissimi attori, non ha permesso alle Associazioni no profit di rendersi autonome e autosufficienti nella gestione del reperimento di questi mezzi.
Già a Bolzano, tra l’altro, con ordinanza del Tribunale ordinario la Cooperativa Solutions, promotrice del progetto “Mobilität Südtirol”, ottenne in Maggio 2021 un procedimento cautelare contro una società con sede legale a Milano e sede operativa a Reggio Emilia a fronte del pregiudizio creato da politiche commerciali riconosciute come scorrette. In tale procedimento si inibiva la società sleale, specializzata nel fornire mezzi di trasporto in comodato gratuito ad Associazioni finanziandoli con la vendita di spazi commerciali particolarmente costosi, di protrarre condotte che consistevano nel trarre in inganno i propri clienti.
Un episodio a sé, rispetto al tema più generale dell’impossibilità per questi mezzi di circolare senza violare il Codice della Strada, ma fa capire quanto sulla cosiddetta “Mobilità Gratuita” ci si possa guadagnare e a volte speculare.
Ma dal 2010 sono proprio le Associazioni no profit a poter guidare la svolta.

La soluzione:
Nasce la necessità di fare chiarezza e dare immediata e piena attuazione alla Legge 120 del 2010, articolo 5, Comma 4, che permetterebbe innanzi tutto alle Associazioni no profit di finanziare i propri mezzi e di farli circolare liberamente, nonché di porre all’attenzione della Corte costituzionale la valutazione sulla legittimità delle norme attuali, nell’interesse dei cittadini, delle Associazioni e degli stessi operatori economici del settore.
L’Associazione Report APS sta operando la necessaria sensibilizzazione del Governo, del Parlamento, dei media, delle Associazioni e dei cittadini, affinché la politica, emettendo le norme attuative attese da 13 anni, risolva questo problema che ricade sui più deboli.

 

 

////

I mezzi per disabili con la pubblicità di aziende non possono circolare, a discapito dei cittadini in difficoltà e anche di chi ha speso molto denaro in pubblicità, perché violano il combinato disposto dell’Art. 23 del Codice della Strada e l’Art. 57 del Regolamento di Attuazione del Codice della Strada, attualmente in vigore.

Un terremoto sulle spalle dei più deboli, come annuncia l’Associazione APS Report di Roma che si sta occupando del caso (www.associazionereport.org), ma anche per le Associazioni del territorio, che devono gestire il trasporto dei cittadini in difficoltà.
Momento difficile anche per le aziende che si occupano del particolare business della pubblicità che finanzierebbe questi mezzi, forniti solo in comodato alle Associazioni no profit e agli Enti pubblici: ora le attività economiche sostenitrici potrebbero chiedere la restituzione del denaro versato, essendo tali contratti pubblicitari nulli in quanto violano una norma imperativa di Legge.

A fare chiarezza sul mancato rispetto delle norme in vigore è il Ministero degli Interni, secondo cui, come si legge nella circolare del 03/02/2020 i mezzi che circolano con pubblicità a pagamento di terzi, violano le norme della circolazione (QUI LA CIRCOLARE DEL MINISTERO DEGLI INTERNI, SUL PORTALE ASAPS.IT ):

Un problema serio per le associazioni che svolgono il servizio di trasporto, che hanno cominciato a tenere in garage i mezzi per evitare sanzioni ad ogni uscita: sono a decine, i primi in Lombardia a Rho e Como, così come Sestri Levante in Liguria, in Veneto a Vicenza, Arzignano, Val Chiampo e Jesolo, in Friuli Venezia Giulia a Lignano Sabbiadoro, in Emilia Romagna nella Val d’Enza. Dalla Protezione Civile alla Pubblica Assistenza e poi le ASP e le associazioni del territorio in numerosi altri comuni del Nord e Centro Italia, dove è più diffuso il fenomeno di questi “mezzi per disabili con pubblicità”. E molte associazioni si trovano a rischio di ritiro della Carta di Circolazione perché molti mezzi in comodato non hanno l’indicazione dell’Ente beneficiario che ha in uso il mezzo e ciò viola altre norme in vigore (ex art 94 comma 4-bis del Dlgs 285/92) costringendo il mezzo a fermarsi e rendendolo soggetto ad ulteriori sanzioni amministrative.

Un business milionario “in nome della solidarietà”, che rischia di fermarsi:
Ma è solo l’inizio, perché questa giostra che rischia di spegnersi definitivamente – sostiene Report APS – è finanziata da alcune società private italiane, in primis Progetti del Cuore Società Benefit Srl di Reggio Emilia e PMG Italia Società Benefit SpA di Bologna, entrambe emiliane, che – a prescindere dal ”Benefit” che compare nella loro ragione sociale – sono a tutti gli effetti società di lucro e si dividono un business milionario. Rischiano però ora di dover restituire il denaro ai sostenitori dei loro progetti, ed ognuna delle società incamera più di 10 milioni l’anno di pubblicità utilizzata in gran parte per addobbare la superficie esterna dei mezzi di trasporto forniti poi in comodato gratuito alle Associazioni.

Secondo cifre citate dall’associazione Aps Report di Roma, che ha sottoposto il caso alle Autorità, a fronte di un costo di circa 35 mila euro per l’acquisto e la trasformazione del mezzo (o 500 euro/mese di noleggio long term), la società organizzatrice realizzerebbe un fatturato da raccolta pubblicitaria di circa 120 mila euro in due anni, che può arrivare – come documentato in alcuni casi particolarmente fortunati – a 200 mila euro in due anni. I conti sono presto fatti: in un ciclo di vita di otto anni, un mezzo può fruttare anche ottocentomila mila euro e viene fornito in comodato d’uso alle Associazioni, per poi tornare alla società che ha raccolto il denaro al fine di “rifinanziarlo”.

Già a Bolzano, tra l’altro, con ordinanza del Tribunale ordinario la Cooperativa “Solutions”, promotrice del progetto “Mobilität Südtirol”, ottenne in Maggio 2021 un procedimento cautelare contro una società con sede legale a Milano e sede operativa a Reggio Emilia a fronte del pregiudizio creato da politiche commerciali riconosciute come scorrette. In tale procedimento si inibiva la società sleale, specializzata nel fornire mezzi di trasporto in comodato gratuito ad Associazioni finanziandoli con la vendita di spazi commerciali particolarmente costosi, di protrarre condotte che consistevano nel trarre in inganno i propri clienti.
Un episodio a sé, rispetto al tema più generale dell’impossibilità per questi mezzi di circolare senza violare il Codice della Strada, ma fa capire quanto sulla cosiddetta “Mobilità Gratuita” ci si possa guadagnare e a volte speculare.

La soluzione c’è: ferma da 13 anni!
Dal canto loro, le società del settore sventolano una sentenza della seconda sezione della Cassazione che però in realtà (questione tecnica) si occupa d’altro ed in ogni caso non ha in alcun modo potere abrogativo delle norme di Legge, che rimangono pienamente in vigore.

La Legge n.210, già approvata nel 2010, permetterebbe invece a questi mezzi, a determinate condizioni (quale la proprietà diretta da parte degli Enti beneficiari finali se appartenenti all’area no profit) di circolare se fossero finalmente emanati i regolamenti attuativi, attesi da 13 anni!

L’Associazione Report APS di Roma ha predisposto un appello al Governo e al Parlamento affinché ciò avvenga, perché “i cittadini non possono farsi carico dei ritardi della politica” e ha avviato una campagna di sensibilizzazione dei cittadini affinché il passaparola possa agire come impulso verso la politica, che rischia tra le maglie della burocrazia e delle norme, di dimenticarsi ancora una volta dei più deboli.

 

*

Associazione REPORT APS

Loader Loading...
EAD Logo Taking too long?

Reload Reload document
| Open Open in new tab

Scarica PDF

 

Loader Loading...
EAD Logo Taking too long?

Reload Reload document
| Open Open in new tab

Scarica PDF

 

 

Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.