(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
///
Gravi manchevolezze nella qualificazione della frazione organica del rifiuto. La recente indagine condotta da Europa Verde Rovereto ha confermato il lungo blocco temporale dell’impianto che tratta il rifiuto organico della Città. Dal dicembre dello scorso anno l’impianto potrà (forse) riprendere solo nel prossimo mese di aprile. Nel frattempo tutto il rifiuto “umido” deve essere caricato su camion e portato in altri centri di smaltimento, distanti diverse decine di chilometri, con ulteriori spese e inquinamento. La relativa interrogazione ha messo in evidenza un sistema di raccolta fortemente viziato da impurità, che introdotte negli impianti di preparazione alla “digestione anaerobica” ne pregiudicano il funzionamento.
Dai risultati della nostra indagine è emerso che gli avanzi organici delle case vengono molto spesso collocati dentro sacchi di plastica, anche nera, per sua natura assolutamente non compostabile. Tale plastica crea due tipi di danno. Il primo è il blocco e la rapida usura degli impianti. Il secondo che il prodotto deve subire ulteriori costose lavorazioni per essere purificato da detta plastica.
Oltretutto viene segnalato che ben il 20% del rifiuto organico di Rovereto risulta non conforme. Insomma è purtroppo evidente che nei cestini color marrone viene gettato di tutto. E’ a nostro parere una condizione di gravissima responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto assumere le modalità consone a qualificare il tipo di raccolta, evitando i gravi danni e inconvenienti creatisi.
La risposta al nostro intervento da parte dell’amministrazione comunale pare invece poco responsabile. Afferma solo che tali problemi potranno essere “mitigati” con una campagna di sensibilizzazione delegata ai gestori dell’impianto. Appare una risposta di gravissima irresponsabilità. Crediamo che la gravissima situazione evidenziata debba prevedere azioni molto più incisive, che risultino determinanti per avere la certezza di una qualità del rifiuto ottimale.
Dovrebbe esserci un’immediata azione di divieto assoluto di riporre plastiche, associate al rifiuto organico; e una conseguente azione di controllo. Oltretutto non si vede interesse nell’assumere i propri obblighi. L’amministrazione Valduga non intende farsi carico degli interventi ma scrive che “solleciterà i gestori degli impianti all’informazione ai cittadini”; non si capisce perché non c’è la volontà di intervenire direttamente per risolvere le proprie manchevolezze.
A fronte di costi che ricadono poi sulle bollette ai cittadini, sarebbe necessario avere una gestione competente e interessata a migliorare le cose. Ma pare che nel Comune di Rovereto gli interessi non siano per la buona gestione della Città ma incentrati verso altri obiettivi.
*
Ruggero Pozzer
Europa Verde Rovereto