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PATT – AUTONOMISTI – POPOLARI * GRANDI CARNIVORI: « L’AGGRESSIONE DELL’ORSA A RONCONE IMPONE DI CONTENERE IL NUMERO DI ESEMPLARI IN TRENTINO »

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15.09 - lunedì 31 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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L’aggressione dell’orsa a Roncone impone di contenere il numero di grandi carnivori presenti in Trentino. L’esasperazione della popolazione è fomentata anche dalle irresponsabili dichiarazioni di chi, associazioni animaliste in primis, non conosce la vita in montagna e le sue dinamiche. Con il Presidente Fugatti ci siamo sentiti per mettere in campo una strategia efficace e definitiva che arrivi anche alla soppressione dell’orsa.

Abbiamo voluto attendere alcune ore prima di intervenire in merito all’aggressione dell’orsa a Roncone ai danni di due ragazzi. L’abbiamo fatto perché, dopo aver ottenuto un quadro preciso della dinamica, non potevamo di certo tacere di fronte all’esasperazione dei cittadini fomentata anche dalle irresponsabili e continue dichiarazioni delle associazioni animaliste.

Assistiamo ormai al quotidiano bombardamento di chi, pensando di poter avere la verità in tasca, esprime giudizi su come si deve vivere in montagna, pubblica illazioni sul motivo della presenza di persone nei boschi, arriva perfino a teorizzare la chiusura dei boschi stessi a fronte della presenza di orsi. Proprio in relazione all’aggressione ai due ragazzi ronconesi si è scaduti nel grottesco quando, sempre i fantomatici animalisti, hanno teorizzato che i due fossero in realtà bracconieri, che non dovessero trovarsi nel bosco all’alba, che in realtà l’orsa li abbia solo spaventati dimostrando il suo carattere schivo e quindi non vi sia alcun problema, tutto nella norma.

È ora di dire basta a questa visione idealizzata, estremista e pericolosa della montagna. È giunto il momento di ribellarsi: se il Trentino è conosciuto in tutto il mondo per le sue bellezze naturali, è anche per l’azione, la gestione e la cura dell’uomo, per il fatto che qualcuno, anche all’alba, frequenta i boschi per sistemare i sentieri, censire gli animali selvatici, organizzare escursioni che permettano di apprezzare un ambiente in larga parte ancora incontaminato. Ma anche per la presenza di chi pratica ancora l’alpeggio, tenendo puliti e curati malghe e pascoli.

Tutto ciò, però, è messo a rischio dalla presenza ormai fuori controllo dei grandi carnivori. Nessuno ce l’ha con l’orso in quanto animale selvatico, ma bisogna riconoscere che i numeri sono esagerati, che questi animali non si sono sparpagliati lungo le Alpi come prevedeva il progetto originario e si sono concentrati (troppo) in una sola zona. Bisogna riconoscere il fatto che, nonostante gli sforzi che si possono fare, l’antropizzazione della montagna trentina che per fortuna ancora esiste e resiste, non si potrà conciliare con una presenza così forte di orsi (ma lo stesso discorso si può fare per i lupi). I due ragazzi aggrediti sono stati subito classificati come cacciatori, quasi fosse una colpa. Ma potevano benissimo essere escursionisti, cercatori di funghi, turisti, pastori, semplici amanti della natura.

Va ripristinato un equilibrio che non può e non deve essere semplicisticamente quello di far fare il suo corso alla natura. Ma quello di gestire i grandi carnivori bilanciando il loro numero in base alle reali possibilità del territorio. E siccome i “corridoi faunistici” tanto sbandierati da qualcuno non sono attuabili perché nessun altro territorio vuole l’orso, non resta che contenerne il numero prima che accada un’altra tragedia.

Garantire la presenza dell’uomo in montagna, per curarla e gestirla, è un investimento anche per la pianura. Come Patt abbiamo già depositato un disegno di legge in materia di grandi carnivori, primi ad averlo fatto. Ma occorre intensificare gli sforzi su tutti i livelli, compresi quelli europeo (per modificare la direttiva “Habitat”) e nazionale dai quali dipende la protezione di certe specie e che vanno messi nelle condizioni di capire le peculiarità di territori come il nostro.

Intanto abbiamo sollecitato il presidente Fugatti a valutare celermente tutte le possibilità in campo per il caso in questione, fino alla soppressione dell’orso coinvolto. Siamo di fronte ad un’aggressione senza se e senza ma e come tale va trattata.

 

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Simone Marchiori
Segretario politico PATT+autonomisti+popolari

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