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“ORIENTE-OCCIDENTE” * ROVERETO: «IL PROGRAMMA DI LUNEDÌ 2/9, AL VIA “VIRO” LA NUOVA PRODUZIONE DELLA COMPAGNIA ABBONDANZA-BERTONI»

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16.39 - domenica 1 settembre 2024

IL PROGRAMMA DI lunedì 2 settembre

Debutta a Oriente Occidente domani, lunedì 2 settembre, Viro la nuova produzione della Compagnia Abbondanza-Bertoni, in calendario all’Auditorium Melotti alle 20.30. Entrati in una nuova fase compositiva minimalista dove al movimento ripetuto ed ossessivo di matrice astratta sostituiscono una gestualità eloquente e a tratti ironica, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni dimostrano, con Viro, di sapersi rinnovare. Viro è una contrazione di virile o di virata, metafora nautica di nuove rotte del maschile? Dopo Femina, candidato agli oscar del teatro 2023 come miglior spettacolo di danza, infatti arriva una riflessione sul genere maschile.

È una figura tagliata in due che, ignara dello scisma, amplifica sdoppiandosi la sua natura eroicamente auto-compiaciuta e depressa. Moderno e ferito, virile e virale, questo “mostro bifronte” resiste al quotidiano rassicurato da tic compulsivi, ossessioni gestuali e dalla costante tensione all’esterno da sé, magistralmente incarnato dall’evidente sinergia tra i due performer in scena, Filippo Porro e Cristian Cucco.

LAMPYRIS NOCTILUCA, ARISTIDE RONTINI
Arriva al Festival Aristide Rontini, coreografo e performer sostenuto da Oriente Occidente anche grazie al progetto Europe Beyond Access, programma europeo di cui Oriente Occidente è partner sul sostegno di artisti e artiste con disabilità. Nell’assolo Lampyris Noctiluca, Aristide Rontini parte dal sapere autoctono del suo corpo con disabilità per innescare nello spettatore un gioco dialettico tra corpo percepito dall’esterno e corpo vissuto dall’interno, incarnando diverse forme di presenza e istanze.

Le lucciole nel titolo sono citazione da Pier Paolo Pasolini, che in un noto articolo uscito il primo febbraio 1975 su Il Corriere della Sera ne evocava la sparizione utilizzando questa come metafora per sferrare un duro attacco politico alla classe dirigente di allora, per il modello di sviluppo che proponeva e perseguiva. Rontini riprende le lucciole e ne fa postura poetica. La luce illumina le forme che il corpo di Aristide Rontini è in grado di incarnare e non si pone limite allo sguardo di chi osserva. La danza è portatrice di una diversità che non è più solo auspicata, promossa, celebrata e descritta, ma pienamente vissuta.

LINGUAGGI. OLTRE IL FEMMINISMO: Jennifer Guerra e Anna Maria Gehnyei
Di che colore è il movimento delle donne? E se, invece del rosa, il femminismo “eurocentrico” considerasse il “black” come colore di cui tingersi? Come svicolare la trasparente rivendicazione di un’identità dalle strategie di subordinazione del capitalismo? In che misura lo sguardo può essere educato dalla parola? Jennifer Guerra e Anna Maria Gehnyei portano il proprio nodale contributo, per aprire spiragli e non smettere mai di esercitare il pensiero critico.
Jennifer Guerra è giornalista professionista, ha scritto per L’Espresso, Sette, La Stampa, Fanpage e The Vision, dove ha lavorato come redattrice. Si interessa di tematiche di genere, femminismi e diritti LGBTQ+ ed è autrice di saggi sul femminismo. Il suo ultimo libro è Il femminismo non è un brand, edito da Einaudi.

Anna Maria Gehnyei (Karima 2G), cantante, danzatrice, autrice e producer italiana di origine liberiana. Ha esordito come solista nel 2014. Nel 2022 ha debuttato a Oriente Occidente If There Is No Sun, spettacolo di cui è anche autrice con Irene Russolillo. Nel 2023 esce con Fandango il suo primo romanzo, Il corpo nero.

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