Ha ragione l’unione nazionale consumatori che oggi ha lanciato un urlo di dolore per l’impossibilità degli animali domestici di accedere alle strutture turistiche, a cominciare dagli stabilimenti balneari.
Serve subito una legge nazionale e una direttiva europea, affinché gli animali d’affezione, che sono ormai veri e propri figli con i peli che caratterizzano sempre più famiglie italiane e nel mondo,- e dai quali non vogliamo più allontanarci, non trovino più assurde barriere che nuocciono anche all’economia.
Basti pensare ad esempio, quanto ne avrebbero da guadagnare i nostri bistrattati balneari se facessero pagare, come già fanno gli alberghi, un biglietto per consentire ai nostri amici a 4 zampe, di accedere con regole ferree e igieniche al nostro ombrellone.
O le compagnie aeree se consentissero ai padroni degli animali che già detengono regolare passaporto, di poter acquistare il posto accanto senza trattarli come un bagaglio a mano da inserire sotto i piedi in una gabbia chiusa.
Già esiste un mio ordine del giorno in merito approvato dal governo, ma dopo che gli animali e l’ambiente hanno trovato giusta collocazione nella nostra costituzione come in molte altre in Europa, è necessario accelerare.
Cercherò di parlarne al più presto col Ministro Garavaglia, perché – sentimenti a parte, la Pet economy cresce dell’8% annuo e ha superato i due miliardi di euro con prospettive di crescita esponenziali.
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Michaela Biancofiore
Parlamentare Italiana-Membro direzione Nazionale Coraggio Italia