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NURSING UP TRENTO * SANITÀ – REPLICA AD ASSESSORE SEGNANA: « LA MANCANZA DI UN CONFRONTO CON LE FORZE SINDACALI STA GENERATO FRUSTRAZIONE, PRONTI A MOBILITARCI »

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11.17 - lunedì 10 ottobre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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L’ASSESSORA SEGNANA INTERVIENE SUI GIORNALI, MA PERMANE L’ASSENZA DI UN REALE E PROFICUO CONFRONTO CON LE FORZE SINDACALI: NOI SIAMO PRONTI A MOBILITARCI.

Nursing up rappresenta quasi 1.800 infermieri e professionisti sanitari trentini, 1.700 dei quali operanti nell’Azienda sanitaria, abbiamo pertanto letto con grande interesse le dichiarazioni diffuse oggi a mezzo stampa dall’Assessora alla salute Segnana. Occorre però puntualizzare che le problematiche della sanità trentina hanno carattere strutturale, sono anni che segnaliamo determinate criticità senza mai venire ascoltati e convocati in Assessorato, la pandemia legata al covid non ha fatto altro che far emergere in maniera eclatante le tante criticità già presenti.

La mancanza di un confronto e di una reale presa in carico da parte della politica delle istanze dei professionisti, sta generato frustrazione e disaffezione negli stessi, che hanno maturato un senso di abbandono, si sentono lasciati soli a combattere in prima linea ed in trincea la pandemia con i tanti problemi della sanità trentina, che ricadono sistematicamente sulle loro spalle! Nonostante tutto, con grande senso di responsabilità, i nostri colleghi continuano a dare il meglio di sé.

E non bastano dei dati snocciolati su qualche pagina di giornale, che peraltro confermano l’aumento delle assenze per malattia e l’aumento delle ore straordinarie lavorate, ma non rendono certo giustizia agli enormi carichi di lavoro e non rappresentano l’enorme malessere dei professionisti, a fronte di una popolazione lavorativa sempre più anziana e pertanto con un aumento limitazioni funzionali all’attività professionale. A proposito, su questo versante, nessun dato? Nella media di calcolo degli stipendi, a fronte dei raffronti con altre realtà, non dovrebbero poi essere ricompresi nella comparazione gli emolumenti degli incentivi covid, che sono erogati “una tantum” e non maniera fissa e ricorrente.

Se questa Giunta vuole sviluppare una politica sanitaria efficace e partecipata, lo deve fare partendo da un reale confronto con le associazioni sindacali che rappresentano i professionisti sanitari. Perché non ascoltare la voce di coloro che sorreggono la sanità sulle proprie spalle a costi di grandi sacrifici? Certo, è più facile ridurre il dialogo esclusivamente a mezzo stampa, trincerandosi dietro una pagina di giornale, piuttosto che instaurare un reale confronto, che a questo punto sarebbe necessario e sacrosanto!

Ma i fatti purtroppo sono questi e tra l’altro il personale non ha ancora ricevuto in busta paga gli arretrati del contratto 2019/2021, già scaduto da un anno. Diventa poi difficile competere con gli stipendi di Bolzano e dell’Europa, che ci portano via facilmente i nostri giovani laureati. A questo punto, dalla Giunta ci aspettiamo un netto cambio di marcia ed un progetto chiaro e condiviso sulla valorizzazione dei nostri professionisti, altrimenti sarà sempre più difficile garantire gli attuali standard sanitario-assistenziali e la politica sarà costretta a decidere quali servizi tenere aperti e quali chiudere.

 

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Cesare Hoffer
Coordinatore Nursing up Trento

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