(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Registriamo con incredulità e sconcerto la presenza di pubblicazioni sessualmente esplicite presso la sede della scuola dell’infanzia equiparata Don Luigi Borghesi di Mechel di Cles, frequentata da bambini dai 3 ai 6 anni. Ora, anche sorvolando sul fatto comunque rilevante dell’istituto di cui si sta parlando – che trova la sede nella struttura concessa dalle Suore Orsoline di Verona e che nello Statuto richiama esplicitamente il rispetto dei valori cristiani e del ruolo centrale della famiglia – a lasciare senza parole è il contenuto di tali pubblicazioni.
Parliamo infatti di pagine con contenuti espliciti e raffigurazioni grafiche di soggetti nudi maschili e femminili vicinissimi all’avere rapporti sessuali; in particolare, risulta essere presente il volume – molto evocativo fin dal titolo – Piselli e farfalline, che era stato oggetto di contrapposizione già durante l’anno scolastico scorso, quando una insegnante allora in servizio lo aveva ritirato dalla libera consultazione dei piccoli, trovandolo inadeguato per l’età e non rispettoso della potestà educativa primaria della famiglia, non essendo state peraltro informati i genitori della tipologia di “supporti” didattici.
Ciò nonostante, questo libro risulterebbe ancora oggi nella libera consultazione dei bambini frequentanti la scuola dell’infanzia equiparata Don Luigi Borghesi di Mechel di Cles; il che non può non lasciarci francamente senza parole. Prima di tutto perché non è chiaro se i genitori di questi minori siano effettivamente al corrente del fatto che i loro figli possano imbattersi in determinate “letture”; in secondo luogo, perché, comunque sia, è tutto da capire quale possa essere il valore didattico – sempre che ve ne possa essere uno – di testi dal contenuto se non osceno quanto meno di pessimo gusto.
Senza infine dimenticare, comunque, come il primato educativo – tanto più su versanti delicatissimi come questi e tanto più con bambini dai 3 ai 6 anni di età -, sia prerogativa assoluta delle famiglie e qualsivoglia tentativo scolastico di scavalcarlo o anche solo metterlo fra parentesi, è da considerarsi una forma di abuso. Non è un caso che il Ministro dell’Istruzione Valditara abbia da poco depositato un disegno di legge proprio per rafforzare il consenso informato dei genitori, che mai e in nessun modo possono essere scavalcati quando di mezzo vi siano materie tanto delicate e sensibili.
