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MICHELE DALLAPICCOLA * TRENTINO: « QUANDO UN’OPPOSIZIONE FINISCE AL GOVERNO E FA FATICA A METTERCI DEL SUO, IDEE POCHE SLANCI DI INGEGNO ANCOR MENO. »

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13.06 - domenica 26 giugno 2022

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E’ fortunato chi incorre nella pregiata opportunità di amministrare la Provincia Autonoma di Trento. Si trova a dover rispondere a bisogni sociali ed economici assai concreti. A questo agire dovrebbe poi coniugare una propria capacità di visione. Gli scenari futuri, specie se negativi, andrebbero infatti prevenuti. Il risultato è un’esperienza meravigliosa che qualora vissuta ti permette di osservare con maggior competenza e spirito critico chi sta governando ora al posto tuo.

 

Come sta governando il centrodestra in Trentino?

Tralasceremo qui la critica che abbiamo sempre fatto a questa giunta quando nel recente passato l’abbiamo apostrofata perché spesso si è comportata come un juke box. A questo LINK, un articolo del IL DOLOMITI, che racconta un esempio. Come è andata con le celle ipogee di Melinda?

E in effetti le poche risposte che sono arrivate da questo governo sono per lo più attuazioni di specifiche richieste. Si pensi alla riforma delle Comunità di valle, che alla fine hanno scritto i sindaci o alla riforma del turismo interamente eterodiretta da una sola specifica associazione di categoria. Oltre ad aver provato a tradurre in salsa locale alcune battaglie di principio di salviniana memoria, si può affermare senza ombra di smentita che acuti non ne ha staccati. Ho provato a vedere se possa starci qualche idea nel cassetto della lega di opposizione tenuta magari per quest’ultimo scorcio di legislatura come pirotecnico effetto acchiappavoti. Ma niente da fare. Attingendo alla nutrita letteratura che l’archivio consiliare custodisce, si possono agevolmente consultare le copiose tracce del passato istituzionale dell’attuale governo provinciale.

A ben vedere hanno un tutte un loro filo logico. Le mozioni e le interrogazioni scorrono una dopo l’altra mettendo in dubbio o criticando le scelte del governo in carica in quel tempo.

 

Idee poche, slanci di ingegno, ancor meno.
È forse questo il motivo che fa di quelle stesse persone di allora, un’odierna amministrazione che governa in maniera piatta. Rincorrendo bisogni. Così facendo finisce per dare continuità alle stesse richieste che le stesse persone avevano inoltrato alla giunta precedente, 5 anni orsono. Alcuni desiderata rispondono a cose mai portate avanti (anche per colpe pregresse), altre solo perché semplicemente rappresentano il completamento di quanto avviato in precedenza.

 

Così chi doveva far la parte del governo del cambiamento ha scelto la strada comoda. Si è messo ad obbedire. Un po’ a tutti.

Ad un certo punto il colpo di scena! Per provare a distinguersi, il Carroccio locale ha finito per concentrare tutta la sua forza innovativa su un concerto. La gente si è divertita, non si è fatto male nessuno, è stata un buona idea. Un tantino cara, ma ci penseranno i cittadini a giudicare se quei milioni spesi potevano essere investiti meglio. Come la pensiamo lo abbiamo già detto molte volte.

Il resto è franato dove doveva franare. Prendiamo l’esempio della sanità, a onor del vero, “in crauti” anche per ragioni extra provinciali. Che pure ci sono state, ad esempio anche in Veneto e Alto Adige dove però le cose non sembrano essere andate così.

Se proprio vogliamo soffrire, ricordiamoci come sono andate le cose con la nuova gestione degli immigrati o dell’assegno unico provinciale. Il combinato disposto tra l’azione locale e l’ex governo gialloverde nazionale ha provocato la peggior crisi di carenza di manodopera che uomo ricordi. Immigrati a casa e italiani pagati a non far niente. Prima i Trentini dicevano. Evidentemente pensavano nell’arrangiarsi a lavorarsela.

E che dire del Progettone o delle concessioni idroelettriche delle medie e delle piccole derivazioni? O delle grosse novità (?) nel campo della gestione dei grandi carnivori. Le avete viste? E dello scempio della Valdastico?

 

Il controllo: un compito ingrato? Niente affatto.
Potrebbe bastare per demotivare chi per incarico elettorale deve controllare tutto questo? Ebbene no, nonostante tutto confermo che l’incarico di consigliere di controllo in minoranza è assai formativo e costruttivo. Si tratta di un compito ricco di responsabilità di critica, di denuncia e di proposta. Ed è venuta buona anche la precedente esperienza di governo perché ci ha permesso di formulare interrogazioni e critiche solo dove era evidente che si poteva fare diversamente. Abbiamo forzato soprattutto dove gli intendimenti della giunta si basavano su un approccio ideologico anziché sul buon senso. Ultimo esempio?

E’ dall’inizio della legislature che diciamo alla giunta che i box di poliuretano espanso a servizio dei pastori, portati in alta quota, fanno schifo dal punto di vista paesaggistico. Sono una decina – più o meno – gli atti politici che la giunta ha bocciato. Salvo uscire col suo recente comunicato dove annuncia la loro sostituzione con analoghe strutture in legno. Quattro anni per rendersi conto delle necessità di un lavoro che poteva essere svolto in quattro settimane. Mancava legname in Trentino forse?

 

PS. Nella foto di copertina una recentissima predazione in val Rendena. In compagnia dell’”ospite” della Malga. Quando la lega stava all’opposizione ne parlava sempre. Adesso prova a non parlarne più. Io lo ho sempre fatto e così continuo anche qui.

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